Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dimostrato che l'aspirina NON posticipa la demenza nel corso della vita

Un'ampia sperimentazione clinica che doveva determinare i rischi e i benefici dell'aspirina a basso dosaggio giornaliero negli anziani sani senza precedenti eventi cardiovascolari, ha accertato che l'aspirina non prolunga la vita sana e indipendente (libera da demenza o disabilità fisica persistente).


Il rischio di morire per una serie di cause, tra cui il cancro e le malattie cardiache, era variabile e richiederà un'ulteriore analisi, e i partecipanti dovranno essere ulteriormente seguiti dallo studio.
Questi primi risultati dell'esperimento ASPirin in Reducing Events in the Elderly (ASPREE), sono stati pubblicati online il 16 settembre 2018 in tre articoli del New England Journal of Medicine.


ASPREE è uno studio internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha arruolato 19.114 anziani, 16.703 in Australia e 2.411 negli Stati Uniti. Lo studio è iniziato nel 2010 e ha arruolato degli over-70, oppure over-65 se erano afro-americani e ispanici negli Stati Uniti a causa del loro rischio più alto di demenza e malattie cardiovascolari.


All'atto dell'iscrizione allo studio, i partecipanti di ASPREE non dovevano avere demenza o disabilità fisica, né condizioni mediche che richiedevano l'uso di aspirina. Sono stati seguiti per una media di 4,7 anni per determinare gli esiti.


"Le linee guida cliniche sottolineano i benefici dell'aspirina per prevenire attacchi di cuore e ictus in persone con patologie vascolari come la coronaropatia", ha detto Richard J. Hodes MD, direttore del National Institute of Aging. "C'era però incertezza sull'eventualità che l'aspirina fosse di beneficio per altri anziani sani senza queste condizioni. Questo studio mostra perché è così importante condurre questo tipo di ricerca, in modo da ottenere un quadro più completo dei benefici e dei rischi dell'aspirina negli anziani sani".


Il team di scienziati è stato guidato da John J. McNeil MBBS/PhD, capo del Dipartimento di Epidemiologia e Sanità Preventiva della Monash University di Melbourne in Australia, e Anne M. Murray MD, direttrice del Berman Center for Outcomes and Clinical Research presso Hennepin Healthcare di Minneapolis. La ricerca è stata supportata in parte dal National Institute on Aging (NIA) e dal National Cancer Institute (NCI), entrambe dei NIH. La componente australiana dello studio ha anche ricevuto finanziamenti dal National Health and Medical Research Council australiano e dalla Monash University. Aspirina e placebo sono stati forniti dalla Bayer, che non ha avuto altro coinvolgimento nello studio.


Nella popolazione totale dello studio, il trattamento con 100 mg di aspirina a basse dosi ogni giorno non ha influenzato la sopravvivenza senza demenza o disabilità. Tra le persone assegnate casualmente all'assunzione di aspirina, il 90,3% è rimasto in vita alla fine del trattamento senza invalidità fisica persistente o demenza, rispetto al 90,5% di coloro che hanno assunto un placebo. I tassi di disabilità fisica erano simili e i tassi di demenza erano quasi identici in entrambi i gruppi.


Il gruppo che assumeva l'aspirina aveva un rischio più alto di morte rispetto al gruppo placebo: il 5,9% dei partecipanti che assumevano aspirina e il 5,2% di quelli trattati con placebo è morto durante lo studio. Questo effetto dell'aspirina non è stato notato in studi precedenti; e occorre cautela nell'interpretazione di questo risultato. Il tasso più alto di mortalità nel gruppo trattato con aspirina era dovuto principalmente a un tasso più alto di decessi per cancro. Un piccolo aumento di nuovi casi di cancro è stato segnalato nel gruppo che assumeva aspirina, ma la differenza potrebbe essere dovuta al caso.


I ricercatori hanno anche analizzato i risultati di ASPREE per determinare se si sono verificati eventi cardiovascolari. Hanno scoperto che i tassi dei principali eventi cardiovascolari - che comprendono cardiopatia coronarica, infarti cardiaci non fatali e ictus ischemico fatale e non fatale - erano simili nei gruppi aspirina e placebo. Nel gruppo dell'aspirina, 448 persone hanno avuto eventi cardiovascolari, rispetto a 474 persone nel gruppo placebo.


È stato anche misurato il sanguinamento significativo, un rischio noto dell'uso regolare di aspirina. I ricercatori hanno notato che l'aspirina era associata ad un aumento del rischio di sanguinamento, principalmente nel tratto gastrointestinale e nel cervello. In 361 persone (3,8%) del gruppo aspirina e in 265 (2,7%) del placebo si sono verificati ictus emorragico clinicamente significativo, sanguinamento nel cervello, emorragie gastrointestinali o emorragie in altri siti, che hanno richiesto trasfusione o ospedalizzazione.


Come prevedibile in una popolazione anziana, il cancro era una causa comune di morte e il 50% delle persone morte nello studio presentava un qualche tipo di cancro. Le malattie cardiache e l'ictus hanno rappresentato il 19% delle morti e il sanguinamento grave il 5%.


"L'aumento delle morti per cancro nei partecipanti allo studio del gruppo aspirina è stato sorprendente, dato che studi precedenti avevano suggerito che l'uso di aspirina migliora gli esiti del cancro", ha detto Leslie Ford MD, direttore associato di ricerca clinica di NCI Division of Cancer Prevention. "L'analisi di tutti i dati relativi al cancro nello studio è in corso e finché non avremo dati aggiuntivi, questi risultati dovrebbero essere interpretati con cautela".


"È cruciale seguire di continuo i partecipanti ASPREE, in particolare dal momento che gli effetti a lungo termine sui rischi per esiti come cancro e demenza possono differire da quelli visti fino ad oggi nello studio", ha detto Evan Hadley MD, direttore della divisione di Geriatria e Gerontologia clinica del NIA. "Questi risultati iniziali aiuteranno a chiarire il ruolo dell'aspirina nella prevenzione delle malattie per gli anziani, ma c'è ancora molto da imparare. Il team di ASPREE sta continuando ad analizzare i risultati di questo studio e ha implementato dei piani per il monitoraggio dei partecipanti".


Hadley ha sottolineato che, mentre si completano queste analisi, gli anziani dovrebbero seguire il consiglio dei propri medici circa l'uso quotidiano di aspirina. È importante notare che le nuove scoperte non si applicano alle persone con un'indicazione comprovata di aspirina come ictus, infarto o altre malattie cardiovascolari.


Inoltre, lo studio non ha preso in esame gli effetti dell'aspirina nelle persone sotto i 65 anni di età. Poiché solo l'11% dei partecipanti aveva assunto aspirina a basse dosi prima di entrare nello studio, le implicazioni dei risultati di ASPREE necessitano di ulteriori indagini per determinare se gli anziani che usano regolarmente l'aspirina per la prevenzione delle malattie dovrebbero continuare o interrompere l'uso.

 

 

 


Fonte: NIH/National Institute on Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. John J. McNeil, Rory Wolfe, Robyn L. Woods, Andrew M. Tonkin, Geoffrey A. Donnan, Mark R. Nelson, Christopher M. Reid, Jessica E. Lockery, Brenda Kirpach, Elsdon Storey, Raj C. Shah, Jeff D. Williamson, Karen L. Margolis, Michael E. Ernst, Walter P. Abhayaratna, Nigel Stocks, Sharyn M. Fitzgerald, Suzanne G. Orchard, Ruth E. Trevaks, Lawrence J. Beilin, Colin I. Johnston, Joanne Ryan, Barbara Radziszewska, Michael Jelinek, Mobin Malik, Charles B. Eaton, Donna Brauer, Geoff Cloud, Erica M. Wood, Suzanne E. Mahady, Suzanne Satterfield, Richard Grimm, Anne M. Murray. Effect of Aspirin on Cardiovascular Events and Bleeding in the Healthy Elderly. New England Journal of Medicine, 2018; DOI: 10.1056/NEJMoa1805819
  2. John J. McNeil, Robyn L. Woods, Mark R. Nelson, Christopher M. Reid, Brenda Kirpach, Rory Wolfe, Elsdon Storey, Raj C. Shah, Jessica E. Lockery, Andrew M. Tonkin, Anne B. Newman, Jeff D. Williamson, Karen L. Margolis, Michael E. Ernst, Walter P. Abhayaratna, Nigel Stocks, Sharyn M. Fitzgerald, Suzanne G. Orchard, Ruth E. Trevaks, Lawrence J. Beilin, Geoffrey A. Donnan, Peter Gibbs, Colin I. Johnston, Joanne Ryan, Barbara Radziszewska, Richard Grimm, Anne M. Murray. Effect of Aspirin on Disability-free Survival in the Healthy Elderly. New England Journal of Medicine, 2018; DOI: 10.1056/NEJMoa1800722
  3. John J. McNeil, Mark R. Nelson, Robyn L. Woods, Jessica E. Lockery, Rory Wolfe, Christopher M. Reid, Brenda Kirpach, Raj C. Shah, Diane G. Ives, Elsdon Storey, Joanne Ryan, Andrew M. Tonkin, Anne B. Newman, Jeff D. Williamson, Karen L. Margolis, Michael E. Ernst, Walter P. Abhayaratna, Nigel Stocks, Sharyn M. Fitzgerald, Suzanne G. Orchard, Ruth E. Trevaks, Lawrence J. Beilin, Geoffrey A. Donnan, Peter Gibbs, Colin I. Johnston, Barbara Radziszewska, Richard Grimm, Anne M. Murray. Effect of Aspirin on All-Cause Mortality in the Healthy Elderly. New England Journal of Medicine, 2018; DOI: 10.1056/NEJMoa1803955

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.