Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Troppo, o troppo poco sonno possono accelerare l'invecchiamento cognitivo

Uno studio apparso nel numero del 1 maggio della rivista Sleep descrive come i cambiamenti nel sonno, che si verificano nel corso di un periodo di cinque anni nell'età 35-55 anni, influenzano le funzioni cognitive in età avanzata.

I risultati suggeriscono che uomini e donne che iniziano a dormire di più o di meno di 6/8 ore a notte sono soggetti a un declino cognitivo accelerato, equivalente a 4-7 anni di invecchiamento.

I risultati mostrano che la durata del sonno durante lo studio, nel 7,4 per cento delle donne e nel 8,6 per cento degli uomini era aumentata rispetto alle "7/8 ore" per notte del momento iniziale. Rispetto ai partecipanti la cui durata del sonno è rimasta invariata, questo cambiamento verso una durata maggiore del sonno è stato associato a punteggi più bassi nel seguito dello studio su cinque delle sei prove di funzionalità cognitiva, con la sola eccezione del test di memoria verbale a breve termine. La durata del sonno alla fine dello studio, di circa il 25 per cento delle donne e del 18 per cento degli uomini, era diminuita rispetto alle "6/7/8 ore" a notte, al basale. Questo cambiamento verso una durata più breve di sonno è stato associato a punteggi più bassi alla fine dello studio su tre dei sei test cognitivi, con risultati particolarmente negativi su ragionamento, vocabolario e stato cognitivo globale. Sorprendentemente, l'aumento della durata del sonno rispetto alle 6 ore o meno, non ha mostrato alcuna evidenza di un effetto benefico.

"Il risultato principale evidenziato dal nostro studio è che i cambiamenti negativi nella durata del sonno sembrano essere associati con funzioni cognitive più povere in età media / avanzata", ha detto l'autrice Jane Ferrie, PhD, ricercatrice senior della University College London Medical School, Dipartimento di Epidemiologia e sanità pubblica nel Regno Unito. I ricercatori hanno anche scoperto che, nelle donne, un sonno di durata di 7 ore per notte, è associato con il più alto punteggio in ogni parametro cognitivo, seguito da vicino dal sonno di 6 ore per notte. Tra gli uomini, la funzione cognitiva era simile per coloro che hanno dichiarato 6 / 7 / 8 ore di sonno; solo sonno breve (meno di 6 ore) o lungo (più di 8 ore) sembra essere associato a punteggi più bassi.

Lo studio ha utilizzato dati di 5.431 partecipanti (1.459 donne e 3.972 uomini) dallo studio Whitehall II dalla Fase 5 (1997-1999) alla Fase 7 (2003-2004), che coivolgevano più di 10.000 impiegati con sede a Londra di età compresa tra 35-55 anni che lavoravano in 20 uffici pubblici nel 1985. L'esame durante lo studio è stato eseguito attraverso questionari postali e esami clinici. La funzione cognitiva è stata valutata, per quelli in Fase 7, con sei test standard misurando la memoria, il ragionamento, il vocabolario, la fluidità fonemica, la fluidità semantica, e lo stato cognitivo globale.

La durata abituale del sonno è stata misurata alla Fase 5 (basale) e alla Fase 7 (durata dellos tudio), utilizzando una sola domanda: "Quante ore dormi per notte alla settimana in media?". I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi in base al cambiamento di durata del sonno tra i due punti di controllo: un aumento fino a 5/ 6 ore per notte, un aumento da 7 a 8 ore a notte; un calo da 6 / 7 / 8 ore per notte, e un calo superiore a 9 ore per notte. Questi gruppi sono stati confrontati con gruppi di riferimento che non hanno riportato alcun cambiamento nella durata del sonno tra la fase 5 e la fase 7. Complessivamente, circa il 58 per cento degli uomini e il 50 per cento delle donne non hanno dichiarato alcun cambiamento nella durata del sonno notturno durante il periodo dello studio.

Anche se i partecipanti erano per lo più impiegati, il gruppo di studio copriva un'ampia gamma socio-economica con una differenza di 10 volte tra lo stipendio minimo e massimo in tutta la gerarchia professionale. I ricercatori hanno rettificato i risultati confrontando l'istruzione e la posizione professionale con le prestazioni cognitive. Lo status socio-economico non tiene conto di tutte le associazioni osservate, indicando o un'associazione diretta tra il cambiamento nel sonno e la funzione cognitiva, o un'associazione mediata o confusa da altri fattori, diversi dall'istruzione e dalla posizione professionale.

Secondo gli autori, un sonno adeguato e di buona qualità è fondamentale per il funzionamento umano e per il benessere. La privazione del sonno e la sonnolenza hanno effetti negativi sulle prestazioni, i tempi di risposta, gli errori nel lavoro, l'attenzione e la concentrazione. Inoltre, si è scoperto che la durata del sonno è associata ad una vasta gamma di parametri sulla qualità di vita, come il funzionamento sociale, la salute mentale e fisica, e la morte precoce.

"Gli effetti negativi dell'eccesso o della carenza di sonno e di una sua qualità insufficiente, su vari aspetti della salute hanno iniziato a ricevere maggiore attenzione", ha aggiunto Ferrie. "Dato che la nostra società, 24ore al giorno per 7 giorni alla settimana, incide sempre più sulla vita di molte persone, è importante considerare gli effetti che i cambiamenti nella durata del sonno possono avere sulla salute e sul benessere a lungo termine".

 


Fonte: Materiale della American Academy of Sleep Medicine, via EurekAlert!, un servizio di AAAS. 

Riferimento: Ferrie JE; Shipley MJ; Akbaraly TN; Marmot MG; Kivimäki M; Singh-Manoux A. Change in sleep duration and cognitive function: findings from the Whitehall II study. Sleep, 2011; 34 (5): 565-573 [link].

Pubblicato su ScienceDaily il 1° maggio 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)