Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


7-8 ore di sonno sono l'ideale: di più o di meno riducono le prestazioni cognitive

I risultati preliminari dello studio sul sonno più grande mai fatto hanno dimostrato che le persone che dormono in media da 7 a 8 ore a notte hanno prestazioni cognitive migliori di quelle che dormivano di meno o di più di questa quantità.


I neuroscienziati del Brain and Mind Institute della Western University (Canada) hanno pubblicato le loro scoperte nella rivista SLEEP. Lo studio è stato lanciato a giugno 2017 e in pochi giorni più di 40.000 persone di tutto il mondo hanno partecipato all'indagine scientifica online, che comprende un questionario approfondito e una serie di attività cognitive.


"Volevamo davvero capire le abitudini di sonno delle persone di tutto il mondo. Ovviamente, ci sono stati molti studi più piccoli sul sonno nei laboratori, ma volevamo scoprire come è il sonno nel mondo reale", dice Adrian Owen, ricercatore della Western in Cognitive Neuroscience and Imaging. "Le persone che si sono collegate ci hanno fornito molte informazioni su di loro. Abbiamo preparato un questionario abbastanza ampio e ci hanno detto cose come quali farmaci prendevano, che età avevano, dove erano nel mondo e che tipo di istruzione avevano ricevuto, perché questi sono tutti fattori che potrebbero aver contribuito ad alcuni i risultati".


Circa la metà di tutti i partecipanti ha riferito di dormire in genere meno di 6,3 ore a notte, circa un'ora in meno della misura raccomandata dallo studio. Una sorprendente rivelazione è stata che la maggior parte dei partecipanti che dormivano non più di 4 ore avevano le prestazioni di chi aveva quasi 9 anni in più.


Un'altra scoperta sorprendente è stata che il sonno ha influenzato allo stesso modo tutti gli adulti. La quantità di sonno associata a un comportamento cognitivo altamente funzionale era la stessa per tutti (da 7 a 8 ore), indipendentemente dall'età. Inoltre, il deterioramento associato a troppo o troppo poco sonno non dipendeva dall'età dei partecipanti.


"Abbiamo riscontrato che la quantità ideale di sonno per mantenere il cervello in condizioni ottimali è di 7-8 ore ogni notte e ciò corrisponde a ciò che i medici ritengono necessario per mantenere il corpo in perfetta forma. Abbiamo anche scoperto che le persone che dormivano più di quelle ore erano danneggiate allo stesso modo di coloro che dormivano troppo poco", dice Conor Wild, associato di ricerca e primo autore dello studio.


Il ragionamento e le abilità verbali dei partecipanti erano due delle azioni più influenzate dal sonno, mentre le prestazioni della memoria a breve termine erano relativamente insensibili. Questo è diverso da quanto riscontrato nella maggior parte degli studi scientifici sulla completa privazione del sonno e suggerisce che non dormire a sufficienza per un periodo prolungato influenza il cervello in modo diverso rispetto a stare svegli tutta la notte.


Sul lato positivo, c'erano alcune evidenze che anche il sonno di una sola notte può influenzare la capacità di pensare di una persona. I partecipanti che hanno dormito più del solito la sera prima di partecipare allo studio si sono comportati meglio di quelli che hanno dormito nella quantità abituale o meno.

 

 

 


Fonte: University of Western Ontario (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Conor J Wild, Emily S Nichols, Michael E Battista, Bobby Stojanoski, Adrian M Owen. Dissociable effects of self-reported daily sleep duration on high-level cognitive abilities. Sleep, 2018; DOI: 10.1093/sleep/zsy182

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)