Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il legame tra demenza e malattie cardiovascolari

Sono appena stati presentati alla conferenza Neuroscience 2018 degli studi che collegano i guasti dei vasi sanguigni cerebrali con il morbo di Alzheimer (MA) e la demenza vascolare.


Le molecole che segnalano danni in questi sistemi potrebbero aiutare a rilevare precocemente queste malattie e a informare interventi più efficaci.


Il MA e la demenza vascolare causano deterioramento della memoria, della cognizione e dell'apprendimento. Anche se ci sono importanti fattori di rischio genetici per queste malattie, ci sono anche prove evidenti a suggerire che i disturbi vascolari come l'ipertensione e le malattie cardiache hanno un ruolo importante.


Le ricerche presentate ieri rivelano nuovi meccanismi su come il danno al sistema vascolare cerebrale contribuisce alla neurodegenerazione e puntano a interventi potenzialmente protettivi o terapeutici, come l'esercizio fisico.


Le nuove scoperte di oggi mostrano che:

  1. Le molecole chiamate biomarcatori, che segnalano lesioni vascolari cerebrali, potrebbero aiutare a identificare la demenza nelle fasi iniziali e consentire l'intervento e infine il trattamento per migliorare gli esiti del paziente (Berislav Zlokovic, abstract 469.10).
  2. L'esercizio 'cardio' sembra migliorare il flusso sanguigno verso la sostanza bianca e proteggere dalla compromissione vascolare in un topo modello di demenza (Lianne Trigiani, abstract 467.15).
  3. Una molecola che è impoverita nei pazienti con demenza vascolare potrebbe essere usata per la diagnosi precoce o per il trattamento di pazienti con questo declino cognitivo (Deron Herr, abstract 469.27).
  4. La perdita di funzione legata all'età nel sistema linfatico del cervello ha un ruolo nella neurodegenerazione e il suo miglioramento potrebbe aiutare a ritardare o prevenire il MA (Jonathan Kipnis, abstract 267.02).
  5. L'efficacia delle barriere ematiche cerebrali è ridotta nei topi progettati con il fattore di rischio genetico più forte per l'Alzheimer, determinando perdita neuronale e declino cognitivo (Berislav Zlokovic, abstract 540.04).


"La ricerca presentata oggi rappresenta una crescente comprensione di due disordini complessi e correlati", ha affermato il moderatore Richard Wainford PhD, della Boston University. "La conoscenza della neurobiologia e dei meccanismi coinvolti aprono la porta alla capacità di identificare precocemente la demenza, con la speranza di potenziali nuovi trattamenti e interventi che potrebbero aiutare i pazienti e le loro famiglie in tutto il mondo".

 

 

 


Fonte: Society for Neuroscience via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)