Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pianta medicinale nativa della California promettente per l'Alzheimer

Yerba santa

I poteri medicinali dell'aspirina, della digitale e dell'artemisinina antimalarica provengono tutti dalle piante. La scoperta avvenuta al Salk Institute di una potente sostanza chimica neuroprotettiva e antinfiammatoria in un arbusto nativo della California può portare a un trattamento per il morbo di Alzheimer (MA) basato su un composto presente in natura. La ricerca appare nel numero di febbraio 2019 della rivista Redox Biology.


"Il MA è una delle principali cause di morte negli Stati Uniti", afferma la scienziata senior Pamela Maher, del Cellular Neurobiology Laboratory, diretto dal professor David Schubert. "E poiché l'età è un importante fattore di rischio, i ricercatori stanno studiando i modi per contrastare gli effetti dell'invecchiamento sul cervello. La nostra identificazione della sterubina come potente componente neuroprotettivo di una pianta nativa della California, chiamata Yerba santa (Eriodictyon californicum) è un passo promettente in quella direzione".


Le tribù native della California, che hanno chiamato la pianta 'erba sacra' in spagnolo, stanno usando da lungo tempo la Yerba santa per le sue proprietà medicinali. Gli appassionati preparano le foglie per curare disturbi respiratori, febbre e mal di testa; e la macerano in poltiglia per curare ferite, dolori muscolari e reumatismi.


Per identificare i composti naturali che potrebbero invertire i sintomi della malattia neurologica, La Maher ha applicato una tecnica di selezione usata nella scoperta di farmaci a una libreria commerciale di 400 estratti di piante con proprietà farmacologiche note. Il laboratorio aveva già usato questo approccio per identificare altri prodotti chimici (chiamati flavonoidi) da piante che hanno proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive.


Nella selezione, il laboratorio ha identificato una molecola chiamata sterubina, il componente più attivo della Yerba Santa. I ricercatori hanno testato la sterubina e altri estratti di piante nel loro impatto sull'esaurimento di energia nelle cellule nervose del topo, così come su altre neurotossicità associate e percorsi di sopravvivenza direttamente correlati al metabolismo energetico ridotto, all'accumulo di proteine ​​mal ripiegate e all'infiammazione osservata nel MA.


La sterubina ha un potente effetto antinfiammatorio sulle cellule cerebrali chiamate microglia. E' anche un efficace dispositivo di rimozione del ferro, potenzialmente utile perché il ferro può contribuire al danno delle cellule nervose nell'invecchiamento e nelle malattie neurodegenerative. Complessivamente, il composto era efficace contro più induttori di morte cellulare nelle cellule nervose, secondo la Maher.


"Questo è un composto conosciuto ma ignorato", dice la Maher. "Non solo la sterubina si è rivelata molto più attiva degli altri flavonoidi della Yerba Santa nei nostri dosaggi, ma è anche altrettanto buona, se non migliore, di altri flavonoidi che abbiamo studiato".


In seguito il laboratorio progetta di testare la sterubina in un modello animale di MA, quindi di determinare le sue caratteristiche di tipo farmacologico e i livelli di tossicità negli animali. Con questi dati, dice la Maher, potrebbe essere possibile testare il composto negli esseri umani, anche se sarebbe fondamentale usare sterubina derivata da piante coltivate in condizioni controllate standardizzate. Lei dice che il gruppo probabilmente dovrà generare derivati ​​sintetici di sterubina.

 

 

 


Fonte: Salk Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Wolfgang Fischer, Antonio Currais, Zhibin Liang, Antonio Pinto, Pamela Maher. Old age-associated phenotypic screening for Alzheimer's disease drug candidates identifies sterubin as a potent neuroprotective compound from Yerba santa. Redox Biology, 2019; 21: 101089 DOI: 10.1016/j.redox.2018.101089

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.