Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Teschio trasparente stampato in 3D offre una finestra sul cervello

mouse brain with transparent skullLe immagini mostrano l'intera superficie corticale del topo 6 e 36 settimane dopo l'impianto dello See-shell. Fonte: Ghanbari et. al.

Ricercatori dell'Università del Minnesota hanno sviluppato un impianto esclusivo di teschi trasparenti con stampa 3D per topi, che offre l'opportunità di osservare l'attività dell'intera superficie del cervello in tempo reale.


Il dispositivo consente una ricerca fondamentale sul cervello che potrebbe fornire nuove informazioni sulle condizioni del cervello umano come le commozioni cerebrali, l'Alzheimer e il Parkinson. La ricerca è pubblicata su Nature Communications e i ricercatori prevedono anche di commercializzare il dispositivo, che chiamano See-Shell.


"Stiamo cercando di vedere se riusciamo a visualizzare e interagire con ampie parti della superficie del cervello del topo, chiamata corteccia, per lunghi periodi di tempo. Questo ci fornirà nuove informazioni su come funziona il cervello umano", ha detto Suhasa Kodandaramaiah PhD, assistente professore di ingegneria meccanica dell'Università del Minnesota e coautore dello studio. "Questa tecnologia ci consente di vedere la maggior parte della corteccia in azione, con controllo e precisione senza precedenti, mentre si stimolano alcune parti del cervello".


In passato, la maggior parte degli scienziati ha osservato piccole regioni del cervello e ha cercato di capirle in dettaglio. Tuttavia, i ricercatori stanno ora scoprendo che ciò che accade in una parte del cervello probabilmente influisce allo stesso tempo su altre sue parti.


Uno dei primi studi ad usare il dispositivo See-Shell esamina come lievi commozioni cerebrali in una parte del cervello interessino altre parti mentre si riorganizza strutturalmente e funzionalmente. Kodandaramaiah ha detto che il cervello dei topi è molto simile per molti aspetti a quello umano e questo dispositivo apre la porta a ricerche simili sui topi che esaminano le malattie degenerative del cervello umano, come l'Alzheimer o il Parkinson.


La tecnologia consente per la prima volta ai ricercatori di vedere i cambiamenti globali con una risoluzione temporale senza precedenti. In un video prodotto usando il dispositivo, le variazioni di luminosità del cervello del topo corrispondono a crescite e cali dell'attività neurale. I lampi sottili sono periodi in cui tutto il cervello diventa improvvisamente attivo. I ricercatori stanno ancora cercando di capire la ragione di tale attività globale coordinata e cosa significa per il comportamento.


"Questi sono studi che non potremmo fare negli esseri umani, ma sono estremamente importanti nella nostra comprensione di come funziona il cervello, per migliorare i trattamenti per le persone che soffrono di lesioni o malattie cerebrali", ha detto Timothy J. Ebner MD/PhD, co-autore dello studio, professore e Capo del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università del Minnesota.


Per realizzare la See-Shell, i ricercatori hanno scansionato digitalmente la superficie del cranio del topo e hanno poi usato i dati per creare un cranio artificiale trasparente che ha gli stessi contorni del cranio originale. Con un intervento chirurgico preciso, la parte superiore del cranio del topo è stata sostituita con quella artificiale trasparente, stampata in 3D. Il dispositivo consente ai ricercatori di registrare l'attività cerebrale simultaneamente mentre visualizza l'intero cervello in tempo reale.


Un altro vantaggio di questo dispositivo è che il corpo del topo non ha rigettato il trapianto, il che significa che i ricercatori sono riusciti a studiare lo stesso cervello del topo per diversi mesi. Studi su topi per diversi mesi consentono ai ricercatori di studiare l'invecchiamento cerebrale in un modo che richiederebbe decenni negli esseri umani.


"Questo nuovo dispositivo ci consente di osservare l'attività cerebrale al livello più piccolo, ingrandendo i neuroni specifici, ottenendo nel contempo una visione d'insieme di gran parte della superficie del cervello nel tempo", ha detto Kodandaramaiah. "Sviluppare il dispositivo e mostrare che funziona è solo l'inizio di ciò che saremo in grado di fare per far avanzare la ricerca sul cervello".

 

 

 

 


Fonte: University of Minnesota (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Leila Ghanbari, Russell E. Carter, Mathew L. Rynes, Judith Dominguez, Gang Chen, Anant Naik, Jia Hu, Md Abdul Kader Sagar, Lenora Haltom, Nahom Mossazghi, Madelyn M. Gray, Sarah L. West, Kevin W. Eliceiri, Timothy J. Ebner & Suhasa B. Kodandaramaiah. Cortex-wide neural interfacing via transparent polymer skulls. Nature Communications, 2 Apr 2019, DOI: 10.1038/s41467-019-09488-0

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.