Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Schiacciamento dei vasi sanguigni può contribuire al declino cognitivo nell'Alzheimer

blood vessels 3d renderingVasi sanguigni colorati in una porzione di un mm cubico della corteccia cerebrale di topo. Fonte: Antonino Paolo Di Giovanna

Il sangue provvede a fornire energia al cervello sotto forma di glucosio e ossigeno. Studi precedenti hanno suggerito che il primo cambiamento nel morbo di Alzheimer (MA) è una diminuzione del flusso sanguigno cerebrale.


Uno studio, eseguito alla University College London e pubblicato sulla rivista Science, ha esaminato il ruolo dei periciti, le cellule avvolte attorno ai capillari che hanno la capacità di contrarre e regolare il flusso sanguigno.


I ricercatori hanno esaminato i capillari nel tessuto cerebrale umano con MA e nei topi allevati per sviluppare la patologia del MA, e hanno scoperto che erano schiacciati dai periciti. Hanno anche applicato la proteina amiloide-beta (che si accumula nel cervello delle persone con MA) a fette di tessuto cerebrale sano, e hanno scoperto che il risultato era che i capillari venivano schiacciati.


Hanno calcolato che la costrizione era abbastanza grave da dimezzare il flusso sanguigno, in modo paragonabile alla diminuzione del flusso sanguigno presente in alcune parti del cervello colpito dal MA.


Il primo autore Dott. Ross Nortley (neuroscienze, fisiologia e farmacologia dell'UCL) ha dichiarato:

"Il nostro studio ha identificato per la prima volta il meccanismo sottostante alla riduzione del flusso ematico cerebrale nel MA. Poiché la riduzione del flusso sanguigno è il primo segno clinicamente rilevabile del MA, la nostra ricerca genera nuovi stimoli per possibili trattamenti nella fase iniziale della malattia".


Il professor David Attwell (Neuroscienze, fisiologia e farmacologia dell'UCL), autore senior dello studio, ha dichiarato:

"Il danno alle sinapsi e ai neuroni nel MA è solitamente attribuito alle azioni delle proteine ​​amiloide e tau che si accumulano nel cervello.

"La nostra ricerca solleva la questione di quale frazione del danno sia una conseguenza della diminuzione dell'approvvigionamento energetico causata dall'amiloide che restringe i vasi sanguigni più fini del cervello.

"Negli studi clinici, i farmaci che eliminano l'amiloide-beta dal cervello non sono riusciti a rallentare il declino mentale in una fase relativamente tarda della malattia. Ora abbiamo una nuova strada per le terapie che intervengono in una fase precedente".


La scoperta solleva la prospettiva di trattamenti per il MA che puntano a tenere rilassati i periciti.

 

 

 


Fonte: University College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ross Nortley, Nils Korte, Pablo Izquierdo, Chanawee Hirunpattarasilp, Anusha Mishra, Zane Jaunmuktane, Vasiliki Kyrargyri, Thomas Pfeiffer, Lila Khennouf, Christian Madry, Hui Gong, Angela Richard-Loendt, Wenhui Huang, Takashi Saito, Takaomi C. Saido, Sebastian Brandner, Huma Sethi, David Attwell. Amyloid β oligomers constrict human capillaries in Alzheimer’s disease via signaling to pericytes. Science, 20 June 2019, DOI: 10.1126/science.aav9518

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)