Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scienziati mappano le interazioni proteina-gene dell'Alzheimer

Tra le sfide confuse della diagnosi e del trattamento del morbo di Alzheimer (MA) c'è il fatto che i pazienti con versioni asintomatiche e sintomatiche della condizione degenerativa possono condividere oneri neuropatologici simili ma sperimentare tassi significativamente diversi di declino cognitivo.


In un nuovo studio, pubblicato il 23 luglio 2019 su Cell Reports, un team guidato da ricercatori dell'Università della California di San Diego ha usato il trascrittoma - la somma di tutte le molecole di RNA messaggero (mRNA) espresse dai geni - per confrontare 414 partecipanti con MA diagnosticato clinicamente, e confermato neuropatologicamente, con un gruppo di coetanei di controllo senza demenza.


I loro risultati suggeriscono che integrando le interazioni tra le proteine con le perturbazioni nei geni si può generare un quadro completo che caratterizza le alterazioni della rete molecolare correlata al MA.


Mentre il MA familiare ha un forte fattore genetico, le cause del MA sporadico (la forma più comune) sono molteplici e non completamente note. I fattori di rischio primari comprendono l'età, il genere e la storia familiare, ma includono anche vari altri fattori biologici, psicologici e sociali.


Molta ricerca si è concentrata su due elementi chiave della patologia del MA: l'accumulo di placche proteiche amiloidi e di grovigli neurofibrillari anomali di proteine ​​tau nel cervello, che si pensa causino disfunzione e morte dei neuroni.


Ma gli scienziati riconoscono sempre più la rilevanza e l'importanza di altri fattori, come l'infiammazione, i problemi di circolazione sanguigna e l'atrofia cerebrale, che "sono correlati con i sintomi clinici del declino cognitivo e hanno portato a cambiamenti nei criteri diagnostici nell'ultimo decennio", hanno scritto il autori.


Il nuovo studio ha combinato analisi di perturbazioni geniche e interazioni proteiche, ha affermato l'autore senior Robert Rissman PhD, professore di neuroscienze alla UC San Diego, direttore del Biomarker Core for the Alzheimer's Disease Cooperative Study (ADCS) e direttore della Neuropathology/Brain Bank and Biomarker Cores dell'UC San Diego, arrivando a identificare gruppi compositi di geni funzionalmente distinti che rivelano ampi cambiamenti nei livelli di espressione nel MA.


Questi gruppi corrispondevano ampiamente alla trasmissione sinaptica, al metabolismo, al ciclo cellulare, alla sopravvivenza cellulare e alla risposta immunitaria, tutti aspetti critici coinvolti nella patologia del MA.


"Uno dei maggiori problemi nella ricerca sul MA è identificare i pazienti a rischio al momento giusto", ha affermato Rissman. “Comprendere le reti geniche che possono cambiare in specifici gruppi di pazienti può aiutare a semplificare gli sforzi di reclutamento degli studi clinici e ridurre i costi e i tempi per l'iscrizione degli studi. Con il campo che si sposta sempre più verso la fase pre-sintomatica della malattia, dobbiamo ampliare la nostra comprensione dei meccanismi molecolari che sono alla base dell'intero spettro della malattia".

 

 

 


Fonte: Scott LaFee in University of California - San Diego (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Saranya Canchi, Balaji Raao, Deborah Masliah, Philip L. De Jager, David A. Bennett, Robert A. Rissman. Integrating Gene and Protein Expression Reveals Perturbed Functional Networks in Alzheimer’s Disease. Cell Reports, 23 July 2019, DOI: 10.1016/j.celrep.2019.06.073

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)