Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato il legame tra cellule immunitarie cerebrali e sviluppo dell'Alzheimer

microglia and neuronsScienziati dell'Università della California di Irvine hanno scoperto come prevenire il morbo di Alzheimer (MA) in un ambiente di laboratorio, una scoperta che un giorno potrebbe aiutare a ideare farmaci mirati che lo prevengono.


I ricercatori hanno scoperto che rimuovendo le cellule immunitarie cerebrali chiamate microglia dai roditori modello di MA, le placche di amiloide- beta (la patologia caratteristica del MA) non si formano mai più.


Il loro studio è pubblicato sulla rivista Nature Communications.


Ricerche precedenti hanno dimostrato che la maggior parte dei geni a rischio di MA sono attivi nelle microglia, suggerendo che queste cellule hanno un ruolo nella malattia. "Tuttavia, non avevamo capito esattamente cosa stanno facendo le microglia e se sono significative nel processo iniziale di MA", ha dichiarato Kim Green, professore associato di neurobiologia e comportamento. "Abbiamo deciso di esaminare questo problema osservando cosa sarebbe successo in loro assenza".


I ricercatori hanno usato un farmaco che blocca la segnalazione delle microglia, necessaria per la loro sopravvivenza. Green e il suo laboratorio avevano dimostrato in precedenza che il blocco di questa segnalazione elimina efficacemente queste cellule immunitarie dal cervello. "Ciò che colpisce di questi studi è che abbiamo scoperto che nelle aree senza microglia non si formavano placche", ha detto Green. "Tuttavia, nei luoghi in cui le microglia sopravvivono, si sviluppano le placche. Non hai il MA senza placche e ora sappiamo che le microglia sono una componente necessaria nello sviluppo del MA".


Gli scienziati hanno anche scoperto che, quando sono presenti placche, le microglia le percepiscono come dannose e le attaccano. Tuttavia, l'attacco disattiva anche i geni nei neuroni necessari per il normale funzionamento del cervello. "Questa scoperta sottolinea il ruolo cruciale di queste cellule immunitarie del cervello nello sviluppo e nella progressione del MA", ha affermato Green.


Il professor Green e i colleghi affermano che la loro scoperta è promettente per la creazione di futuri farmaci che prevengono la malattia. "Non stiamo proponendo di rimuovere tutte le microglia dal cervello", ha detto il professor Green, sottolineando l'importanza delle microglia nel regolare altre funzioni cerebrali. "Ciò che potrebbe essere possibile è escogitare terapie che influenzano le microglia in modo mirato".


Egli crede inoltre che l'approccio del progetto di ricerca offra una strada per una migliore comprensione di altri disturbi cerebrali:

"Queste cellule immunitarie sono coinvolte in ogni malattia neurologica e persino nelle lesioni cerebrali. La rimozione delle microglia potrebbe consentire ai ricercatori che lavorano in quelle aree di determinare il ruolo delle cellule e se puntare le microglia potrebbe essere un potenziale trattamento".

 

 

 


Fonte: University of California - Irvine via Science Daily (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Elizabeth Spangenberg, Paul L. Severson, Lindsay A. Hohsfield, Joshua Crapser, Jiazhong Zhang, Elizabeth A. Burton, Ying Zhang, Wayne Spevak, Jack Lin, Nicole Y. Phan, Gaston Habets, Andrey Rymar, Garson Tsang, Jason Walters, Marika Nespi, Parmveer Singh, Stephanie Broome, Prabha Ibrahim, Chao Zhang, Gideon Bollag, Brian L. West, Kim N. Green. Sustained microglial depletion with CSF1R inhibitor impairs parenchymal plaque development in an Alzheimer’s disease model. Nature Communications, 21 Aug 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)