Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Formazione di placche amiloidi guida la perdita di tessuto cerebrale negli animali

optogenetics cerebrum

La formazione di placca amiloide provoca direttamente la perdita di tessuto cerebrale negli animali, ma un farmaco chiamato litio riduce gli effetti di accorciamento della vita di questa perdita, secondo un nuovo studio pubblicato su eLife.


I pazienti con morbo di Alzheimer (MA) sperimentano una perdita progressiva di memoria e di materia cerebrale nel corso del tempo. Questo studio fornisce nuovi dettagli su ciò che accade nel cervello di MA e suggerisce una potenziale strategia per rallentarlo.


Sia la produzione di piccoli frammenti di proteina chiamata amiloide-ß, sia l'assemblaggio di questi frammenti in grandi cluster o placche, sono stati implicati nel MA. Ma è stato finora difficile distinguere il ruolo dell'amiloide-ß da quello della formazione della placca.


“Attualmente mancano strumenti in grado di controllare direttamente la formazione di placche amiloidi-ß negli animali, che consentirebbero agli scienziati di esaminare gli effetti della formazione di placca nel MA”, spiega la prima autrice Lim Chu Hsien, ricercatrice e neo-laureata dello Yale-NUS college di Singapore e, al momento, dottoranda alla Duke-NUS Medical School di Singapore.


Usando una tecnica chiamata optogenetica, la Lim e i suoi colleghi sono riusciti a progettare frammenti di amiloide-ß che formano placche quando esposti alla luce, nel cervello dei moscerini della frutta, di piccoli vermi e del pesce-zebra. Gli esperimenti hanno dimostrato che sia la presenza di amiloide-ß che la formazione di placche erano dannosi per la durata della vita e per la salute di questi animali.


Il team ha scoperto che la formazione delle placche causa sia problemi metabolici nel cervello che i danni fisici che portano alla perdita di tessuto cerebrale. E compromette anche le capacità motorie sensoriali e il comportamento degli animali.


Successivamente, i ricercatori hanno testato se un farmaco chiamato litio, che viene usato per il trattamento di alcuni disturbi psichiatrici, può mitigare il danno causato dalla formazione di placca indotta dalla luce nei moscerini della frutta. Hanno aggiunto litio al cibo dei moscerini e hanno scoperto che questo ha portato ad una vita più lunga degli insetti.


“Questi dati dimostrano l'uso potenziale del nostro sistema di optogenetica per testare farmaci di MA”, spiega l'autore senior Nicholas Tolwinski, professore associato di Scienze della Vita allo Yale-NUS College di Singapore. “Questo approccio di formazione di placche guidato dalla luce potrebbe essere usato nelle cellule per consentire uno screening di massa per potenziali trattamenti. Potrebbe anche aiutare gli scienziati a studiare gli effetti dei trattamenti sulle varie fasi di sviluppo dell'Alzheimer”.

 

 

 


Fonte: eLife (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chu Hsien Lim, Prameet Kaur, Emelyne Teo, Vanessa Yuk Man Lam, Fangchen Zhu, Caroline Kibat, Jan Gruber, Ajay S Mathuru, Nicholas S Tolwinski. Application of optogenetic Amyloid-β distinguishes between metabolic and physical damage in neurodegeneration. eLife, 31 Mar 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.