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Scoperta sulle cellule staminali potrebbe aiutare l'Alzheimer

Scienziati di Glasgow e dell'Università di Southampton hanno fatto una scoperta che potrebbe condurre a progressi radicali nelle terapie con cellule staminali e nei trattamenti per patologie come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson.

Lo sviluppo di una nuova plastica su nanoscala potrebbe trasformare il modo in cui sono allevate le cellule staminali e permettere agli scienziati di creare campi di coltura di gran lunga migliori e più forti.

Un rapporto pubblicato nella rivista Nature Materials suggerisce che la plastica è una soluzione semplice a un problema che ha limitato la capacità di sviluppare terapie.

Il dottor Matthew Dalby dell'Università di Glasgow ha detto:

"Finora era difficile far crescere le cellule staminali in numero sufficiente e mantenerle come cellule staminali per l'uso nella terapia. La nostra tecnologia potrebbe essere il primo passo nello sviluppo di fabbriche di coltura di cellule staminali su larga scala, che permettono la creazione di una vasta gamma di terapie per malattie come il diabete, l'artrite, il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson".

 

 


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Pubblicato in News.Scotsman.com il 18 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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