Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Steatosi epatica non alcolica provoca neuroinfiammazione di tipo Alzheimer

non alcoholic fatty liver diseaseFermo immagine di video sulla steatosi della American Liver Foundation

Una ricerca guidata da Ayan Mondal, ricercatore post-dottorato del laboratorio del professore associato Saurabh Chatterjee, ha rivelato la causa che sta dietro il legame precedentemente stabilito tra la 'steatosi epatica non alcolica' (riclassificata di recente come 'malattia del fegato grasso associata al metabolismo', MAFLD) e i problemi neurologici.


Il collegamento che hanno scoperto, il ruolo unico di una adipochina (lipocalin-2) nel causare neuroinfiammazione, può spiegare la prevalenza di fenotipi neurologici di tipo Alzheimer e Parkinson tra gli individui con MAFLD. Gli investigatori della University of South Carolina hanno pubblicato i loro risultati sul Journal of Neuroinflammation.


Questi risultati si basano su anni di ricerche condotte dal team interdisciplinare, che ha portato alla luce percorsi e meccanismi precedentemente sconosciuti tra il fegato e il microbioma intestinale con le altre parti del corpo, concentrandosi sul modo in cui le tossine ambientali contribuiscono alla malattia epatica, alla sindrome metabolica e all'obesità.


La MAFLD colpisce fino al 25% degli americani e gran parte della popolazione mondiale, e molti non sono consapevoli della propria condizione. Eppure gli effetti di questa malattia silenziosa sono di vasta portata, potendo portare a cirrosi, cancro/cedimento del fegato e altre malattie del fegato. I risultati di questo studio confermano non solo la forte correlazione tra MAFLD e neuroinfiammazione / neurodegenerazione stabilita da altre ricerche recenti, ma spiega come questo accade.


“La lipocalina 2 è uno dei mediatori importanti prodotti esclusivamente nel fegato e diffusi in tutto il corpo tra coloro che hanno steato-epatite non alcolica (NASH), una forma più avanzata di MAFLD”, dice Chatterjee. “La ricerca è immensamente significativa perché i pazienti MAFLD hanno dimostrato di sviluppare sintomi di tipo Alzheimer e Parkinson nell'anzianità. Gli scienziati possono usare questi risultati per far progredire la conoscenza delle complicanze neuroinfiammatorie nella MAFLD e sviluppare trattamenti appropriati”.


Il 90% della popolazione obesa e il 40/70% di quelli con diabete di tipo 2 sembrano avere MAFLD, secondo i Centers for Disease Control and Prevention. Oltre a stato sovrappeso / obeso e diabete, altri fattori di rischio includono colesterolo e/o trigliceridi alti, ipertensione e sindrome metabolica.


Questi individui hanno un rischio più alto di avere un fegato malato, associato ad un aumento della lipocalina 2, come trovato da questo studio. La lipocalina 2 circola in tutto il corpo a livelli più elevati, probabilmente inducendo infiammazione nel cervello.


“La neuroinfiammazione cronica è un elemento critico nell'insorgenza e nella progressione delle malattie neurodegenerative, compreso l'Alzheimer”, dice Prakash Nagarkatti, Vice Presidente Ricerca della UofSC e membro del team di ricerca.


“Il nostro studio potrebbe aiutare a progettare nuovi approcci terapeutici per contrastare la patologia neuroinfiammatoria nella NASH, ma anche in altre patologie del cervello causate da malattie infiammatorie croniche”, aggiunge Chatterjee.

 

 

 


Fonte: Erin Bluvas in University of South Carolina (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ayan Mondal, ..., Saurabh Chatterjee. Lipocalin 2 induces neuroinflammation and blood-brain barrier dysfunction through liver-brain axis in murine model of nonalcoholic steatohepatitis. Journal of Neuroinflammation, 4 July 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.