Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina molto 'socievole' può dare indizi sull'origine dell'Alzheimer

Montse Soler Lopez ESRFMontse Soler López (Foto: ESRF/Stef Candé)

L'origine della forma più prevalente del morbo di Alzheimer (MA), che rappresenta il 95% dei casi, non è ancora chiara, nonostante decenni di studi scientifici.


"Prima di comprendere la patologia, dobbiamo capire la biologia"
, spiega Montse Soler López, scienziata dell'ESRF ricercatrice sul MA. "L'unica cosa di cui siamo sicuri è che la forma più comune di MA è legata all'invecchiamento".


Quindi i ricercatori si sono concentrati su parti del corpo che si degradano drasticamente con l'età. I neuroni, per esempio, sono cellule a lunga durata, che non si rinnovano come le altre cellule. I neuroni ospitano i mitocondri, che sono chiamati 'centrale energetica della cellula' a causa del loro ruolo attivo che genera energia nel corpo. Con il tempo, i mitocondri subiscono uno stress ossidativo e questo porta al loro malfunzionamento.


È stato scoperto di recente che le persone con MA possono avere un accumulo di amiloide all'interno dei mitocondri (in precedenza si pensava che l'amiloide fosse presente solo all'esterno dei neuroni). Montse Soler López sta cercando di scoprire se c'è un legame tra la disfunzione mitocondriale, la presenza di amiloide e i sintomi precoci della malattia:

"Riteniamo che il malfunzionamento dei mitocondri possa avvenire 20 anni prima che la persona mostri sintomi della malattia".


Il team dell'ESRF ha unito le forze con scienziati dell'Institut de Biologie Structurrale (CNRS, CEA, Université Grenoble Alpes), del Grenoble Institut des Neurosciences e del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL), per studiare le proteine ​​coinvolte nel complesso respiratorio che consente ai mitocondri di generare energia.


I mitocondri lavorano come segue: inizialmente dei complessi 'aiutanti' creano complessi respiratori, che successivamente creano energia sotto forma di ATP. La Soler López e la sua squadra si sono concentrati su una proteina chiamata ECSIT, che è cruciale nel sistema immunitario e sembra 'socializzare', o interagire, con molte proteine.


Usando il microscopio crio-elettronico dell'ESRF e i raggi X a dispersione di piccolo angolo della beamline BM29 dell'ESRF, i ricercatori sono riusciti a decifrare il ruolo della ECSIT nell'attività mitocondriale. La Soler López spiega:

"Abbiamo scoperto che la ECSIT ha un ruolo importante nell'assemblare il complesso 'aiutante', che assemblerà il complesso respiratorio 1, quello più grande della catena respiratoria nei mitocondri. Nel complesso 'aiutante' ci sono diverse proteine, e abbiamo scoperto che la ECSIT regola la funzione delle proteine ​​in modo che facciano il lavoro che sono tenute a fare".


Una di queste proteine ​​è l'ACAD9. Questa è una proteina che può ossidare gli acidi grassi o assemblare il complesso respiratorio. La Soler López e i suoi colleghi hanno scoperto che la ECSIT spegne la funzione ossidante, in modo che la proteina possa concentrarsi sull'assemblaggio del complesso respiratorio.


"Se la ECSIT non eseguisse alcuna azione, sarebbe il caos, le proteine farebbero cose diverse allo stesso tempo, quindi la ECSIT è in realtà cruciale in tutto il complesso respiratorio, e quindi, nell'attività mitocondriale", aggiunge Soler López.


I ricercatori hanno scoperto anche che la ECSIT è molto sensibile alla presenza di amiloide, come conclude la Soler López:

"Pensiamo che quando l'amiloide inizia ad apparire nei mitocondri, la ECSIT diventi sovra-eccitata, spingendo il meccanismo della respirazione a proteggere i mitocondri dall'invasione dannosa. Se il meccanismo non è ben controllato può diventare distruttivo e finire per uccidere il neurone. Ma stiamo ancora indagando su questo, è il prossimo passo nella nostra ricerca".

 

 

 

 


Fonte: Montserrat Capellas Espuny in European Synchrotron Radiation Facility (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gabriele Giachin, Matthew Jessop, Romain Bouverot, Samira Acajjaoui, Melissa Saidi, Anais Chretien, Maria Bacia-Verloop, Luca Signor, Philippe Mas, Adrien Favier, Eve Borel Meneroud, Michael Hons, Darren Hart, Eaazhisai Kandiah, Elisabetta Boeri Erba, Alain Buisson, Gordon Leonard, Irina Gutsche, Montserrat Soler-Lopez. Assembly of the mitochondrial Complex I assembly complex suggests a regulatory role for deflavination. Angewandte Chemie, 15 Dec 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)