Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il linguaggio molecolare non mappato del cervello

synaptic proteomeI neuroni sono come il cablaggio elettrico del nostro corpo. Si collegano tramite le sinapsi, trasferendo le informazioni. All'interno delle sinapsi, ci sono macchinari molecolari complessi, come le vescicole sinaptiche, che lavorano in armonia per garantire una corretta neurotrasmissione. Il proteoma sinaptico è l'insieme delle proteine che compongono le sinapsi. Fonte: OIST

I neuroni sono come il cablaggio elettrico del nostro cervello, ricevono le informazioni dal mondo esterno e le trasmettono al resto del corpo. Per lavorare correttamente, hanno bisogno di 'parlarsi' l'uno con l'altro e lo fanno tramite le sinapsi, strutture specializzate che fungono da giunzione tra i neuroni.


Le sinapsi non solo collegano i neuroni, ma anche ricevono, elaborano, memorizzano e controllano tutte le informazioni che fluiscono all'interno di questa rete. Quindi, sono fondamentalmente importanti per come operiamo.


Un fallimento all'interno delle sinapsi può influenzare la memoria, l'orientamento spaziale, la capacità di apprendere e di mantenere l'attenzione. Questo fallimento è anche alla radice di molte malattie cerebrali, come l'Alzheimer, la demenza, l'autismo, l'ADHD, il Parkinson, l'epilessia e la schizofrenia.


La nostra attuale conoscenza della base molecolare delle sinapsi è carente, ma un nuovo studio, pubblicato in PNAS, aiuterà a cambiarlo. Questo studio ha creato l'elenco più completo delle proteine ​​presenti nelle sinapsi, che potrebbe essere utile nella ricerca sanitaria futura, come permetterci di eseguire una diagnosi più precoce delle malattie cerebrali e identificare obiettivi più specifici di farmaci.


"Le sinapsi sono piene di macchinari proteici, e capirne il contenuto ci dà accesso a molte informazioni molecolari e funzionali", ha spiegato il dott. Zacharie Taoufiq, scienziato dell'Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (OST) e primo autore della ricerca. "Sapevamo di avere carenze nell'attuale conoscenza del proteoma sinaptico, quindi abbiamo sviluppato un metodo per cercare tutte le proteine conosciute ​​mancanti. Con sorpresa abbiamo trovato molte proteine ​​sinaptiche nuove e finora nascoste".


Con il coinvolgimento di collaboratori dell'OIST, del Max Planck Institute for Biofisicical Chemistry di Gottingen/Germania e della Doshisha University di Kyoto/Giappone, il gruppo di ricerca ha seguito un metodo 'proteomico' convenzionale in questo campo, che gli scienziati usano quando vogliono identificare ogni proteina in una miscela e modificarla per renderla più potente.


Questo nuovo metodo ha rivelato molte sequenze nascoste di peptidi, gli elementi costitutivi delle proteine. In particolare, il gruppo voleva essere in grado di identificare proteine ​​che possono assomigliare in gran parte ad altre proteine, ma con funzioni molto diverse. I risultati sono sorprendenti.


In totale, il gruppo ha identificato 4.439 proteine ​​sinaptiche di cui 1.466 presenti nelle vescicole sinaptiche (SV), tre volte di più di quanto si sapeva finora. Il gruppo di ricerca ha deciso di dare un'occhiata più da vicino alle proteine ​​SV. Le hanno quantificate su una mappa, classificandole dalla più alla meno abbondante.


"C'era una differenza di un milione di volte", ha detto il dott. Taoufiq. "Ne abbiamo trovate alcune molto abbondanti, che costituivano il 90% della quantità totale di proteine ​​SV. Ma c'era anche questa incredibile diversità e quelle che sembrano essere sub-popolazioni di SV. Sembra che i proteomi sinaptici siano strutturati come linguaggi, con alcune parole (proteine) ​​usate di frequente e altre molto meno frequenti, ma più specifiche e significative".


Per rivelare alcune delle funzioni delle proteine ​​nascoste, i ricercatori hanno manipolato geneticamente i neuroni per sopprimere queste proteine. Un esempio era una proteina necessaria per il riciclaggio del vano vescicole all'interno delle sinapsi. Senza questa proteina, la capacità delle sinapsi di trasmettere le informazioni è diminuita nelle prestazioni. È interessante notare che i ricercatori hanno scoperto che spesso quelle meno abbondanti hanno alcune delle funzioni più importanti.


"Su 1.466 proteine ​​SV, abbiamo trovato un collegamento a 200 malattie cerebrali distinte", ha detto il Dr. Taoufiq. "Quello che ho trovato molto sorprendente e interessante è che la maggior parte delle cause delle malattie sono collegate alle proteine ​​meno abbondanti e finora nascoste".


Una di queste malattie è l'Alzheimer. Gli studi clinici per il trattamento dell'Alzheimer hanno attualmente un tasso di fallimento del 99,6%. Il dott. Taoufiq teorizza che ciò sia dovuto a pazienti con sintomi che potrebbero apparire molto simili, ma sono in realtà causati da malfunzionamenti di proteine diverse:

"Questa ricerca ha ottenuto un catalogo di tutte le diverse proteine ​​nelle sinapsi. Questa sarà una grande base per studiare la diversità regionale ed evolutiva sinaptica del cervello. Il nostro nuovo metodo proteomico sarà anche fondamentale per trovare la causa molecolare delle malattie di ciascun paziente. È il prossimo compito, difficile ma inevitabile".

 

 

 


Fonte: Okinawa Institute of Science and Technology via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Zacharie Taoufiq, Momchil Ninov, Reinhard Jahn, Tomoyuki Takahashi, Alejandro Villar Briones, Michael Roy, Han-Ying Wang, Toshio Saski, Francois Beauchain, Yasunori Mori, Tomofumi Yoshida, Shigeo Takamori. Title n/a, PNAS, date n/a, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.