Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Circa la metà dei casi di Alzheimer sono miti, un quinto sono gravi

alzheimer 55097363

Che percentuale di pazienti con morbo di Alzheimer (MA) ha attualmente una demenza grave? Sono di più le persone con la forma lieve della malattia? O la maggioranza ha una demenza moderata? Ora a far luce su queste tendenze è un nuovo studio sui dati del Framingham Heart Study (FHS), apparso sul Journal of Alzheimer’s Disease.


I ricercatori della Boston University hanno rilevato che poco più della metà (50,4%) dei casi sono lievi, poco meno di un terzo (30,3%) dei casi sono moderati e il 19,3% sono casi gravi. Tra tutti i partecipanti con un lieve deterioramento cognitivo (MCI) e con MA, la percentuale aggregata è del 45,2% del gruppo combinato di demenza MA lieve e di MCI che successivamente è passato al MA.


L'autrice senior Rhoda Au PhD, professoressa di anatomia e neurobiologia, ha spiegato:

"L'intervento precoce nel MCI o nello stadio lieve della demenza di MA è stato l'obiettivo principale della ricerca sul MA e dello sviluppo di farmaci negli ultimi anni. Abbiamo scoperto che circa il 45% di tutti coloro che sono deteriorati cognitivamente o diagnosticati con demenza di MA avevano il MA iniziale. I nostri risultati servono a informare la progettazione di futuri studi di ricerca come quelli clinici e osservazionali, e a fornire un'allocazione ottimale delle risorse per chi fissa le politiche".


Per caratterizzare la distribuzione della gravità del MA e dell'MCI tra i casi prevalenti nella popolazione, sono stati selezionati partecipanti al FHS (età 50-94 anni) con sindrome clinica prevalente di MCI o MA da tre finestre temporali: 2004-05, 2006-07 e 2008-09. Le stime di distribuzione della gravità sono state ottenute dai risultati dell'aggregazione tra le finestre temporali.


Diagnosi e gravità sono state valutate dalla revisione di consenso della demenza. Lo stato di MCI-progressivo derivava dalla documentazione con dati longitudinali che il partecipante aveva avuto una progressione alla sindrome clinica del MA.


Secondo i ricercatori, la scoperta che la metà delle persone con MA hanno una malattia lieve sottolinea la necessità di ricerche e interventi per rallentare il declino o prevenire la progressione di questa malattia gravosa.


"È fondamentale determinare i fattori di rischio o sviluppare terapie che potrebbero alterare la traiettoria della malattia per migliorare la qualità della vita individuale e alleviare l'onere socio-economico", aggiunge al dott.ssa Au.


I ricercatori ritengono che la maggior parte delle persone che hanno il MA siano ancora in una fase in cui è conservata ancora una certa qualità di vita: "Questo significa che qualsiasi trattamento farmacologico efficace potrebbe aiutare a prevenire il peggioramento del MA".

 

 

 


Fonte: Boston University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jing Yuan, Nancy Maserejian, Yulin Liu, Sherral Devine, Cai Gillis, Joseph Massaro, Rhoda Au. Severity Distribution of Alzheimer’s Disease Dementia and Mild Cognitive Impairment in the Framingham Heart Study. Journal of Alzheimer's Disease, 20 Dec 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.