Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Qualità dell'aria è legata all'aumento del rischio di Alzheimer

Ricercatori dell'Università della California di Davis, hanno trovato un legame tra inquinamento atmosferico da traffico e un aumento del rischio di demenza legata all'età, compreso il morbo di Alzheimer (MA). Il loro studio, basato su topi modello, corrobora le evidenze epidemiologiche precedenti che avevano mostrato questa associazione.


Pamela Lein, tossicologa dell'UC Davis, autrice senior dello studio appena pubblicato su Environmental Health Perspectives, ha affermato che i risultati sottolineano la necessità urgente di identificare i fattori che contribuiscono all'insorgenza e alla progressione del MA, per sviluppare misure preventive efficaci e ridurre l'onere individuale e sociale di questa malattia.


La Lein ha lavorato con lo scienziato atmosferico Anthony Wexler della UC Davis e con la prima autrice Kelley Patten, mentre era dottoranda in farmacologia e tossicologia alla UC Davis, per sviluppare un nuovo approccio che studiasse l'impatto dell'inquinamento atmosferico da traffico in tempo reale. I ricercatori hanno messo un vivarium per roditori vicino a un tunnel stradale nel nord della California, in modo da imitare al meglio possibile ciò che gli umani potrebbero subire dall'inquinamento atmosferico stradale.


"Questo approccio è stato un modo creativo per arrivare a capire quale impatto ha l'inquinamento atmosferico sul cervello in assenza di fattori confondenti, come le influenze socioeconomiche, la dieta, ecc.", ha detto la Lein. "È importante sapere se vivere vicino a queste strade pone un rischio significativo per il cervello umano mentre invecchia".

 

Risultati dell'esposizione sul cervello che invecchia

I ricercatori hanno esposto fino a 14 mesi ratti maschi e femmine ad aria filtrata o ad aria inquinata derivante dalla galleria e l'hanno fatta respirare invariata agli animali in tempo reale. I soggetti sono stati suddivisi in due gruppi: ratti di tipo selvaggio e ratti che esprimono i geni del rischio di MA (che sono rilevanti per gli esseri umani).


I test sono stati condotti in animali di 3, 6, 10 e 15 mesi di età con scansione iperspettrale, test comportamentali e misurazioni neuropatologiche, per quantificare l'espressione delle caratteristiche del MA.


"Abbiamo visto che l'inquinamento atmosferico da traffico ha accelerato le caratteristiche del MA, non solo negli animali che esprimono il gene del rischio (come previsto) ma anche nei ratti di tipo selvaggio", ha detto la Lein. "Questo non era previsto. La scoperta grande ed emozionante è che l'inquinamento atmosferico da traffico è un fattore di rischio per il MA ad esordio tardivo. Questo è importante perché questo inquinamento è ovunque e potrebbe spiegare l'aumento del numero di persone colpite dalla malattia in tutto il mondo".


Ciò che rimane da chiarire è quale componente di quell'inquinamento è prevalentemente responsabile degli effetti sul cervello. Nell'inquinamento atmosferico stradale sono presenti gas, particolato, polvere stradale, usura dei pneumatici, vibrazione e rumore.

"La prossima serie di studi è cercare di tracciare i componenti specifici dell'inquinamento atmosferico da traffico che guidano questi tratti del MA", ha detto la Lein. "O è il mix collettivo che causa il danno?"


Le particelle fini (PM 2.5) nell'aria inquinata nel sito di studio erano inferiori ai limiti di regolamentazione federali, ma nel cervello degli animali esposti sono state rilevate particelle ultrafini, che non sono regolate.


"L'Agenzia per la protezione dell'ambiente regola solo il livello del PM 2.5, ma la maggior parte di questo inquinamento atmosferico stradale è il particolato ultrafine", ha detto la Lein. "Questi studi forniscono incentivi a rivalutare gli attuali standard normativi e suggeriscono che quelli attuali non sono protettivi del cervello che invecchia".


Lo studio dimostra che l'inquinamento atmosferico da traffico può fare un doppio danno, riducendo il tempo di insorgenza delle caratteristiche del MA e accelerando la progressione della malattia. Mentre i fattori personali possono modificare il rischio di un individuo per il MA (esercizio fisico, fumo, dieta), le persone spesso seguono male un piano per ridurre i fattori di rischio.


La Lein ha detto:

"Ci sono molti dati che mostrano che se puoi regolare i fattori di rischio attraverso la politica a livello di popolazione, hai un impatto sulla salute pubblica più significativo rispetto a tentare di regolarli a livello individuale.

"Se potessimo effettuare alcuni progressi nell'individuare quale componente nell'inquinamento atmosferico stradale causa tali effetti, gli scienziati potrebbero avvicinare i legislatori per sviluppare regolamenti basati sulla scienza.

"Se potessimo ritardare l'insorgenza del MA anche solo di cinque anni, potremmo potenzialmente far risparmiare al sistema sanitario un'enorme quantità di denaro".

 

 

 


Fonte: Trina Wood in University of California - Davis (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kelley Patten, Anthony Valenzuela, Christopher Wallis, Elizabeth Berg, Jill Silverman, Keith Bein, Anthony Wexler, Pamela Lein. The Effects of Chronic Exposure to Ambient Traffic-Related Air Pollution on Alzheimer’s Disease Phenotypes in Wildtype and Genetically Predisposed Male and Female Rats. Environmental Health Perspectives, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.