Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelare l'origine dell'Alzheimer: nuovi indizi spiegano come si diffonde nel cervello umano

misfolded proteins in various diseasesSchema di propagazione dei prioni

Ricercatori della Case Western Reserve University che studiano i prioni (proteine mal ripiegate che causano malattie letali incurabili) hanno identificato per la prima volta le caratteristiche della superficie dei prioni umani responsabili della loro replica nel cervello. L'obiettivo finale della ricerca è contribuire a progettare una strategia per fermare le malattie dei prioni negli umani, e, in definitiva, per tradurre nuovi approcci che funzionano sul morbo di Alzheimer (MA) e su altre malattie neurodegenerative.


Gli scienziati devono ancora scoprire la causa esatta del MA, ma in gran parte concordano che i problemi proteici hanno un ruolo nella sua comparsa e progressione. Il MA affligge più di 6 milioni di persone negli Stati Uniti, e l'Alzheimer's Association stima che la loro cura costerà circa $ 355 miliardi quest'anno.


La ricerca è stata fatta al Laboratorio Safar nel Dipartimento di Patologia e nel Centro Proteomica e Bioinformatica alla Case Reserve Western Reserve University, e nel Center for Synchrotron Bioscience dei Brookhaven Laboratories di New York, della stessa università. Safar Jiri, professore di patologia, neurologia e neuroscienze nella Facoltà di Medicina della Case Western Reserve, ha guidato la ricerca, pubblicata il 17 giugno su PLOS Pathogens.


I prioni sono stati scoperti per la prima volta alla fine degli anni '80 come agente biologico contenente proteine che poteva auto replicarsi nelle cellule viventi senza acido nucleico. L'impatto sulla salute pubblica delle malattie del prioni umani trasmesse medicalmente - e anche le trasmissioni animali dell'encefalopatia spongiforme bovina ('malattia della mucca pazza') - ha drasticamente accelerato lo sviluppo di un nuovo concetto scientifico di proteine ​​auto-replicanti.


I prioni umani possono legarsi alla proteine ​​normali vicine nel cervello e causare fori microscopici. In sostanza, trasformano il cervello in strutture spugnose e portano alla demenza e alla morte. Queste scoperte hanno portato al dibattito scientifico in corso sul fatto che i meccanismi di tipo prionico possano essere coinvolti nell'origine e nella diffusione di altri disturbi neurodegenerativi negli esseri umani.


"Le malattie umane da prioni sono plausibilmente i disturbi neurodegenerativi più eterogenei, e un crescente corpo di ricerca indica che sono causati da ceppi distinti di prioni umani", ha detto Safar. "Tuttavia, gli studi strutturali dei prioni umani sono rimasti indietro rispetto ai recenti progressi nei prioni dei topi in laboratorio, in parte a causa delle loro complesse caratteristiche molecolari e dei proibitivi requisiti di biosicurezza richiesti per indagare la malattia, che è invariabilmente fatale e non ha alcun trattamento".


I ricercatori hanno sviluppato un nuovo processo in tre fasi per studiare i prioni umani:

  1. I prioni derivati dal cervello umano sono stati prima esposti a raggi-X di sincrotrone ad alta intensità. Quel raggio ha creato specie di radicali idrossili che, con brevi lampi di luce, hanno modificato selettivamente e progressivamente la composizione chimica della superficie del prioni. Le proprietà uniche di questo tipo di fonte di luce includono la sua enorme intensità; può essere milioni di volte più luminosa della luce del sole sulla terra.
  2. Le rapide modifiche chimiche dei prioni causate dai brevi lampi di luce sono state monitorate con anticorpi anti-prionici. Gli anticorpi riconoscono le caratteristiche della superficie del prione e la spettrometria di massa identifica i siti esatti delle differenze specifiche per  prione, fornendo una descrizione ancora più precisa dei difetti del prioni.
  3. Ai prioni illuminati è stato permesso quindi di replicarsi in provetta. La perdita progressiva della loro attività di replicazione mentre il sincrotrone li modificava, ha aiutato a identificare gli elementi strutturali chiave responsabili della replica e della propagazione dei prioni nel cervello.


"Il lavoro è un primo passo fondamentale per identificare i siti di importanza strutturale che riflettono le differenze tra i prioni di diverse diagnosi e aggressività", ha dichiarato Mark Chance, vicepreside per la ricerca e coautore senior del lavoro. "Pertanto, ora possiamo immaginare di progettare piccole molecole che si legano a questi siti di nucleazione e replicazione, e bloccare la progressione delle malattie umane da prioni nei pazienti".


Questo approccio strutturale, ha detto Chance, fornisce anche un modello per identificare i siti strutturalmente importanti su proteine ​​mal ripiegate in altre malattie, come l'Alzheimer, che vedono la propagazione delle proteine ​​da cellula a cellula come fanno i prioni.

 

 

 


Fonte: Case Western Reserve University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mohammad Khursheed Siddiqi, Chae Kim, Tracy Haldiman, Miroslava Kacirova, Benlian Wang, Jen Bohon, Mark Chance, Janna Kiselar, Jiri Safar. Structurally distinct external solvent-exposed domains drive replication of major human prions. PLOS Pathogens, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)