Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tossicità della proteina tau è innescata da un 'interruttore chimico'

Tau proteins undergo chemical changes under oxidative stress to form disulfide bondsLe proteine tau con gruppi di cisteina e di tiolo (S) subiscono cambiamenti chimici sotto stress ossidativo, formando legami disolfuri, e producendo un mutante tossico della proteina tau che può aggregarsi, con conseguente degenerazione neurale. Gli antiossidanti possono aiutare, riducendole di nuovo a tioli, che possono quindi essere eliminati naturalmente dalla cellula. Fonte: Tokyo Metropolitan University.

Ricercatori della Tokyo Metropolitan University hanno scoperto che una caratteristica chimica specifica di una proteina cruciale chiamata tau può indurla ad accumularsi nel cervello e a innescare malattie come il morbo di Alzheimer (MA). Hanno scoperto che i legami disolfuri su alcuni aminoacidi agiscono per (de)stabilizzare la tau e a indurla ad accumularsi, un effetto che peggiora con più stress ossidativo. Identificare gli obiettivi chimici che innescano l'accumulo della tau può portare a trattamenti innovativi.


La proteina tau è la chiave per una funzione sana delle cellule biologiche. Aiuta a formare e stabilizzare i microtubuli, i filamenti sottili che solcano gli interni cellulari, aiutandoli a restare strutturalmente rigidi e forniscono le 'autostrade' per trasportare le molecole tra gli organelli. Tuttavia, quando la proteina non è piegata correttamente, può accumularsi e formare ciuffi appiccicosi.


Nel cervello, questi aggregati bloccano lo sparo dei neuroni e causano una vasta gamma di malattie neurodegenerative conosciute come taupatie, una delle quali è il MA. È molto importante che gli scienziati trovino l'«interruttore» che trasforma la tau da parte indispensabile della funzione cellulare a patologia mortale.


Una squadra guidata dal prof. associato Kanae Ando della Tokyo Metropolitan University ha usato organismi modelli, come il moscerino della frutta Drosophila, per scoprire le caratteristiche specifiche della proteina tau che interrompono il suo funzionamento corretto. I moscerini possono essere modificati geneticamente per esprimere la stessa proteina tau umana. Modificando sistematicamente parti del gene che codifica la tau, hanno cercato di capire il modo in cui determinate caratteristiche delle proteine ​tau mutanti ne influenzano il comportamento.


Nel loro lavoro più recente, hanno scoperto che le alterazioni ai residui di amminoacidi ​​in due punti diversi (C291 e C322) della proteina 'cisteina', hanno avuto un effetto drastico sulla quantità e sulla tossicità della tau. In un'ulteriore svolta, il team ha bloccato la caratteristica chimica specifica responsabile di renderla tossica per la normale funzione cellulare, cioè i legami disolfuri costituiti da questi gruppi di cisteine.


L'accumulo tossico della tau è peggiorato quando le cellule sono state messe in un ambiente con livelli elevati di specie reattive di ossigeno, poiché i gruppi di tiolo sulle cisteine ​​si sono ossidati, formando legami disolfuri. Gli ambienti biochimici con sollecitazione ossidativa elevata sono simili a quelli osservati nei pazienti con taupatie. L'espressione concomitante di antiossidanti per contrastare questo effetto ha aiutato i processi naturali ad eliminare le proteine ​​tau, con conseguente drastico abbassamento dei livelli di tau.


La squadra spera che, conoscendo esattamente quali gruppi chimici sono responsabili della tossicità della tau, si possa arrivare a nuove terapie che riducono o prevengono l'accumulo di tau, aiutando i malati di taupatie in tutto il mondo.

 

 

 


Fonte: Tokyo Metropolitan University via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Taro Saito, ..., Kanae Ando. Disulfide bond formation in microtubule-associated tau protein promotes tau accumulation and toxicity in vivo. Human Molecular Genetics, 17 June 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)