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Rudolph Tanzi è convinto che per il 2025 avremo i mezzi per curare l'Alzheimer

Rudolph Tanzi è convinto che per il 2025 avremo i mezzi per curare l'Alzheimer

"Spero di essere una cosa che vale la pena di non dimenticare. Dimmi che non mi lascerai mai andare. Quando non riesco a trovare le parole che sto cercando di dire, quando non conosco il volto che vedo nello specchio, quando mi sento dimenticato e perso in questo mondo, ti ricorderai di me?" (da 'Remember Me', scritto da Chris Mann e dal Dr. Rudolph Tanzi insieme a Laura Mann, Willy Beaman e Dora Kovacs).


"Credo che ci sia una significativa possibilità che avremo un piano solido per sradicare l'Alzheimer entro il 2025". La dichiarazione viene dal dottor Rudolph Tanzi, uno dei più importanti scienziati che cercano di curare la malattia progressiva e degenerativa del cervello, che secondo l'Alzheimer's Association potrà distruggere i ricordi di circa 14 milioni di americani entro il 2050.


Non accadrà, se lui può aiutare. Tanzi ha dichiarato che il suo nuovo farmaco, sviluppato con il collega Steve Wagner dell'Università della California di San Diego (UCSD) e con il Blueprint Neurotherapeutics Network dei National Institutes of Health (NIH), è quasi pronto per i test della sicurezza. Il farmaco è chiamato «Modulatore Gamma Secretasi» (GSM) e Tanzi ritiene che farà quanto meno parte della prescrizione per impedire alla patologia di Alzheimer di arrivare ai sintomi. Ha affermato che il GSM dovrebbe entrare nei test clinici di sicurezza con i National Institutes of Health (NIH) entro la fine dell'anno.


Tanzi ha affermato che si aspetta che i medici possano gestire la malattia come fanno con le malattie cardiache entro il 2025, se non prima.


La rivista GQ ha nominato Tanzi 'Rock Star della Scienza'. Dopo tutto, il neurogenetista suona alle tastiere nell'ultimo album degli Aerosmith e spesso improvvisa con il suo buon amico Joe Perry, co-fondatore e chitarrista degli Aerosmith. Ma come dice Paula Ebben, giornalista della WBZ-TV di Boston, "è il suo lavoro nel laboratorio del Mass General Hospital che ha scosso il mondo della ricerca di Alzheimer".


Tanzi ha dedicato la sua carriera alla ricerca di una cura per l'Alzheimer. Ha contribuito a scoprire tutti e tre i geni dell'Alzheimer familiare a insorgenza precoce nel 1987 e nel 1995 e poi ne ha identificato diversi altri come leader del Progetto Genoma Alzheimer supportato dal Cure Alzheimer's Fund. E' vicepreside di Neurologia e direttore dell'Unità di ricerca genetica e invecchiamento del Massachusetts General Hospital e professore di Neurologia alla Harvard Medical School. Tanzi era anche nel team che ha scoperto un gene dell'Huntington e quello della malattia di Wilson.


Tanzi ha ricevuto i premi più prestigiosi nel suo campo, inclusi il premio Metropolitan Life Foundation e il Premio Potamkin. Ha pubblicato oltre 500 articoli di ricerca ed è stato coautore dei famosi libri Decoding Darkness, Best Brains e Super Genes. Più di recente ha ricevuto lo Smithsonian American Ingenuity Award nel 2015. Nello stesso anno, la rivista TIME lo ha messo nella lista delle 100 persone più influenti del mondo.


Al momento l'Alzheimer distrugge lentamente la memoria, il pensiero e infine la capacità di funzionare. Oggi sono oltre cinque milioni le persone con la malattia, solo negli Stati Uniti. In tutto il mondo, Tanzi ha detto che sono quasi 50 milioni. E con i metodi attuali, non potrà di sicuro migliorare. Al pubblico di un recente convegno Tanzi ha detto:

"Quei 50 milioni saranno quelli che avremo in questo paese se non facciamo qualcosa per questa malattia, perché ora stiamo trattando la malattia con farmaci che influenzano un po' e solo temporaneamente i sintomi; un modesto beneficio per un breve periodo.

"Con una durata di vita prevista di 80 anni, viviamo più a lungo che mai. Ma il problema è che la nostra durata di vita supera la nostra salute, in particolare la salute del nostro cervello. Tutta la medicina moderna ci fa vivere più a lungo, ma il nostro cervello sta al passo? Ecco quello che dobbiamo affrontare adesso".


Ma Tanzi non rinuncia. Per niente. Ha detto che tutti abbiamo "molte ragioni per essere ottimisti" di trovare una cura. "In questo momento posso dirvi ... che l'opportunità non è mai stata così grande di fermare questa malattia in questa generazione, nella nostra vita, forse anche entro il 2025", ha detto Tanzi, aggiungendo che sono già stati individuati decine di geni di Alzheimer.


Tanzi ha dichiarato che ci sono 71 milioni figli del baby boom che vanno verso l'età a rischio, e dobbiamo considerare la crisi non solo in termini medici ma anche finanziari. "Adesso l'Alzheimer succhia un dollaro ogni cinque spesi da Medicare e Medicaid" [sistemi assicurativi sanitari in USA], ha detto. A questo ritmo, se le stime sono corrette, Tanzi ha dichiarato che "l'Alzheimer potrebbe far collassare da solo il nostro sistema sanitario".


Al convegno, a Tanzi si è poi unito l'attore Chris Mann per una performance del loro inno di speranza, 'Remember Me', che è diventato virale quando i due lo hanno messo sui media sociali come mezzo per sensibilizzare e promuove la causa dell'Alzheimer. Mann ha avuto le sue due nonne con l'Alzheimer, una di loro ha avuto la diagnosi prima dei 50 anni, e Mann ha detto di voler mostrare quanto sia terrificante vivere con questa malattia. "Quando abbiamo postato il nostro piccolo progetto di passione su Facebook e YouTube, è stato condiviso e visto a un ritmo così elevato che il contatore delle visite non riusciva a tenere il passo", ha detto. Mann ha interpretato più di 700 volte 'The Phantom' (il fantasma) in 'The Phantom of the Opera' (il fantasma dell'opera) e su 'The  voice' della NBC.


Sono serviti più di 17 anni di ricerca per sviluppare il GSM, ha detto Tanzi. Lui e il suo collega Dr. Doo Yeon Kim hanno usato i geni dell'Alzheimer per creare un sistema tridimensionale di coltura neurale derivato da cellule staminali umane (o organoide umano simulato) che sostanzialmente riproduce i processi delle placche e dei grovigli dell'Alzheimer, la patologia permanente che secondo le prove porta al morbo di Alzheimer. Con questo sistema, Tanzi ha sviluppato un farmaco per la malattia, inclusi i modulatori di gamma secretasi e i chaperoni del metallo per ridurre il carico di amiloide-beta e di grovigli nel cervello.


Tanzi lo chiama 'Alzheimer-in-un-piatto'. Anche se la ricerca è incredibilmente complessa, gli scienziati hanno usato le cellule staminali per creare cellule nervose umane. Poi le hanno messe in un gel per simulare il cervello umano e hanno così creato la patologia piena di Alzheimer in un piatto di Petri, permettendo loro di avere la prima visione reale degli eventi che si verificano di solito su decenni: la formazione di placche amiloidi che poi porta ai grovigli e all'infiammazione nel cervello, ha detto.


L'Alzheimer-in-un-piatto ha anche risolto la disputa decennale sulla responsabilità delle placche amiloidi o dei grovigli come colpevoli della malattia, ha detto Tanzi. "Non c'è più dibattito", ha detto. "Tutti i dati dicono che se mantieni basso l'amiloide, fermi l'Alzheimer".


Il cervello umano simulato è in molti modi superiore ai test sui topi che, a causa della loro diversità dal cervello umano, non hanno detto agli scienziati come progredisce la patologia della malattia. Quando Tanzi ha scoperto il primo gene di Alzheimer, che è la proteina precursore che produce gli ingredienti che si trovano nelle placche di amiloide, ha finalmente avuto una finestra sulla malattia. Ma gli studi sui topi non hanno raccontato tutta la storia, perché i geni dell'Alzheimer inducono i topi ad avere le placche, ma non i grovigli, ha detto Tanzi. "Per questo gli scienziati discutevano se le placche possono davvero causare la malattia".


Il mini organoide del cervello di Alzheimer umano ha avuto prima le placche e poi i grovigli che uccidono le cellule nervose. Quando Tanzi e i suoi colleghi hanno bloccato le placche con il loro farmaco GSM, non c'erano grovigli. Così Tanzi e colleghi hanno fornito la prima prova definitiva che le placche amiloidi causano i grovigli. Tuttavia, Tanzi ha detto che

"Ogni esperimento di Alzheimer che ha puntato le placche amiloidi è fallito. Le scansioni del cervello ci hanno mostrato che la generazione di placche amiloidi inizia fino a 10-20 anni prima di qualsiasi sintomo di demenza. Quindi dopo che il paziente ha già dei sintomi non è di alcun aiuto ridurre l'amiloide".


Tanzi paragona questa situazione a quella del cancro e delle malattie cardiache:

"A differenza delle malattie cardiache e del cancro, diagnostichiamo e trattiamo l'Alzheimer solo dopo che appaiono i sintomi e poi trattiamo la causa, le placche amiloidi. Avremmo dovuto fermare le placche da 10 a 20 anni prima che la persona presentasse i sintomi".


Tanzi ha detto che ora possiamo determinare la possibilità di una persona di contrarre l'Alzheimer più tardi nella vita usando immagini cerebrali e biomarcatori quando è ancora asintomatica, proprio come i medici fanno con i test del colesterolo per le malattie cardiache. Ha detto che non è molto lontano il tempo in cui saranno disponibili test del sangue anche per l'Alzheimer.


Secondo lui:

"Dobbiamo abbassare l'asticella delle sperimentazioni cliniche e trovare persone con accumulo di amiloide nel loro cervello. E poi, se c'è un farmaco sicuro che può ridurre le placche, dobbiamo lasciare che queste persone lo prendano in modo che la patologia della placca non conduca a sintomi dopo dieci o più anni dopo.

"Nel frattempo, aspettarsi che i pazienti con Alzheimer conclamato stiano meglio colpendo le placche che hanno iniziato la malattia decenni fa è come cercare di spegnere una foresta in fiamme soffiando sul cerino. Abbiamo bisogno che la FDA si renda conto di questo fatto importante quando si tratta di studi clinici che mirano le placche.

"Se tratti un paziente con un tumore da 5 cm che ha già portato a un guasto dell'organo, non aspettarti molto. Allo stesso modo, se c'è una malattia cardiaca nella tua famiglia, è necessario abbassare il colesterolo 10/20 anni prima di avere sintomi. Non aspettiamo che un paziente soffra di un infarto cardiaco con malattie cardiache congestizie per fare la diagnosi e trattarlo con farmaci che abbassano il colesterolo".


Fino ad ora le aziende farmaceutiche hanno sperimentato farmaci che rallentano la formazione di placche di amiloide nel cervello bloccando gli enzimi che producono le proteine ​​amiloidi: beta-secretasi e gamma-secretasi. Il problema è che entrambi questi enzimi hanno altri importanti compiti come la pulizia delle vecchie proteine ​​dalla superficie della cellula nervosa del cervello, in modo che possa rimanere sana e funzionale. Gli scienziati non vogliono bloccare queste importanti funzioni.


Il nuovo farmaco chiamato GSM, sviluppato da Tanzi e Wagner, dovrebbe puntare e regolare la gamma secretasi in modo che possa ancora fare il suo lavoro normale, ma quando si tratta di produrre amiloide, dovrebbe guidare la produzione di proteine amiloidi più corte e quindi più sicure, ​​meno inclini alla produzione di placche cerebrali. Tanzi lo confronta con una medicina per il colesterolo che riduce selettivamente il colesterolo cattivo senza influenzare quello buono.


Tanzi e Wagner si aspettano che il loro nuovo farmaco GSM entri in test di sicurezza con i NIH entro la fine dell'anno. Se tutto va bene, ha detto che potrebbe essere in test con i pazienti entro la fine del 2018. Queste prove saranno probabilmente fatte all'Università della California di San Diego (UCSD) e al Massachusetts General Hospital (MGH).


Attualmente, le scansioni cerebrali per le placche di amiloide sono possibili ma non sono coperte da assicurazione poiché una diagnosi positiva non è considerata 'processabile'. In altre parole, la condizione non può essere trattata. Ma, se il GSM si dimostrerà promettente, secondo Tanzi,

"la palla comincerà realmente a rotolare. Se avremo un farmaco che la rende processabile, allora possiamo batterla con una piccola pillola bianca, economica e sicura".


Proprio come ora gli americani prendono un farmaco per prevenire l'accumulo di colesterolo, Tanzi spera che in un prossimo futuro ne prenderanno uno per abbassare i livelli di proteine ​​amiloidi nel cervello.

"Un giorno, una volta che avremo un farmaco anti-amiloide efficace e sicuro, tutti potranno avere il controllo dell'amiloide dai 50 anni, diciamo, come fanno con una colonscopia. Se ce n'è una quantità più alta della norma, sarà possibile prendere un farmaco per prevenire i sintomi di demenza di Alzheimer. Entro il 2025 credo che saremo lì. Se tutto va bene, un GSM può essere disponibile in appena cinque anni".


Tanzi ha affermato che attualmente esistono tre classi di terapie per abbassare i livelli di amiloide nell'Alzheimer. Essi comprendono: inibitori della beta-secretasi (BACE), anticorpi contro l'amiloide (immunoterapia) e GSM.

"Potrebbe essere uno di questi o una combinazione qualsiasi di queste terapie. Forse avremo un cocktail di farmaci o solo il GSM. Ma è così che dobbiamo sradicare l'Alzheimer. In base all'efficacia della sicurezza e al prezzo, scommetto che il GSM sarà il vincitore".


Questa è una buona notizia per tutti, anche per gli anziani: "Possiamo ancora aiutare gli anziani se non hanno sintomi. C'è ancora tempo per trattare l'amiloide".

 

 

 


Fonte: Robin Seaton Jefferson in Forbes.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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