Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pazienti affetti da demenza inonderanno gli ospedali

Una nuova analisi dei pazienti affetti da demenza anziani ha scoperto che entro il 2050, tra i 3 e i 7 milioni di persone potrebbero essere ricoverate in ospedale ogni anno, rispetto al poco più di 1 milione di qualche anno fa.

Questo è preoccupante sia per il sistema sanitario già tirato, dicono i ricercatori, sia perché la cura aggressiva data negli ospedali potrebbe non essere l'opzione migliore per questi pazienti.

"Questo è il nesso ideale tra 'non nuocere' e 'essere fiscalmente trattenuto'", ha detto il Dott. Marya Zilberberg, dell'University of Massachusetts in Amherst, che ha lavorato allo studio. "Stiamo inviando anziani pazienti affetti da demenza in ospedale più spesso di quanto si dovrebbe, e non è piacevole per loro", ha detto a Reuters Health la Zilberberg, che fa anche parte del Gruppo di Ricerca EviMed.

Tra il 2000 e il 2008, i ricercatori hanno calcolato che il numero dei ricoveri ospedalieri americani di 85 anni e oltre di età con demenza è aumentato da 700.000 a 1,2 milioni all'anno, raggiungendo un tasso di circa 21.000 ogni 100.000 anziani. Con la crescita prevista sia nel numero di americani che invecchiano sia della quota colpita da demenza, tra 40 anni ben 7 milioni potrebbero essere ricoverati in ospedale ogni anno, ha scritto la squadra di Zilberberg in una lettera pubblicata negli Archives of Internal Medicine di questa settimana.

"E' scioccante", ha dichiarato il Dr. Ladislav Volicer, che studia l'invecchiamento alla University of South Florida a Tampa e non era coinvolto del nuovo lavoro. "C'è sicuramente la necessità di ridurre l'ospedalizzazione". I ricercatori prevedono l'uso esteso di case di cura e ospizi, invece di mettere le teste che ingrigiscono negli ospedali, dove hanno più probabilità di essere confinate al loro letto dove potrebbero dover essere costrette con la forza.

"Sulla base del documento stesso, non posso dire: 'Questa percentuale dei pazienti può essere trattata nell'hospice'", ha detto la Zilberberg. Eppure, ha aggiunto "ci dovrebbe essere più cura in termini di comfort e in termini di discussione adeguata e tempestiva sul fine vita e sulle misure e il sostegno della famiglia". La Dssa Susan Mitchell, che non ha lavorato allo studio, ha detto che la maggior parte delle ospedalizzazioni dei pazienti anziani con demenza sono dovuti a infezioni come la polmonite. "Il valore predefinito è trattarli con la cura più aggressiva possibile, compreso il ricovero ospedaliero", ha detto la Mitchell, dell'Istituto di Ricerca per l'invecchiamento e dell'Harvard Medical School di Boston. Ma, ha aggiunto, "Per la polmonite corrente, direi che le case di cura più ragionevoli possono provvedere alla cura".

Per evitare i viaggi in ospedale, Mitchell e Zilberberg concordano sul fatto che le case di cura dovranno iniziare a ricevere un adeguato indennizzo da Medicare per trattare i pazienti con demenza, che arrivano con le infezioni. Ora, le strutture di cura hanno più di un incentivo per inviare quei pazienti alla terapia intensiva, piuttosto che per gestire gli stessi casi. Nel frattempo, le famiglie dovrebbero rendersi conto di avere una scelta in cui i loro cari sono trattati, ha detto Mitchell.

Il Dr. Volicer ha aggiunto che è importante per le famiglie - ed per i pazienti anziani, se possibile - pianificare in anticipo la cura per il fine vita. "Bisogna parlare con le famiglie, ma spiegare loro che l'ospedale non è appropriato per le persone con demenza avanzata, specialmente per gli anziani affetti da demenza avanzata, perché l'ospedalizzazione diminuisce la loro funzionalità e producono disagio", ha detto Volicer a Reuters Health. "L'obiettivo della cura è principalmente la comodità o le cure palliative", ha detto Mitchell. "Quasi sempre un ricovero in ospedale non è in linea con questo obiettivo".

© 2011 Associated Press. Tutti i diritti riservati.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in NewsMaxHealth.com il 17 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)