Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svolta nelle nanotecnologie potrebbe migliorare radicalmente i test medici

Un test di laboratorio utilizzato per individuare la malattia ed effettuare la ricerca biologica potrebbe essere 3 milioni di volte più sensibile, secondo i ricercatori che hanno combinato gli strumenti biologici standard con una svolta nel campo delle nanotecnologie.

L'aumento delle prestazioni potrebbe migliorare notevolmente la diagnosi precoce del cancro, dell'Alzheimer e di altri disturbi, consentendo ai medici di rilevare le concentrazioni molto più basse di marcatori rivelatori rispetto a quanto era praticabile nel passato.


L'innovazione consiste in una comune prova biologica chiamata immunodosaggio, che imita l'azione del sistema immunitario per rilevare la presenza di marcatori, i prodotti chimici associati alle malattie. Quando i biomarcatori sono presenti nei campioni, come quelli presi dagli esseri umani, il test immunologico produce un bagliore fluorescente (luce) che può essere misurato in laboratorio. Quanto maggiore è la luce, maggiore biomarcatore è presente. Tuttavia, se la quantità di biomarcatore è troppo piccola, la luce fluorescente è troppo debole per essere rilevata, fissando il limite alla rilevazione. Un obiettivo importante nella ricerca sull'immunodosaggio è migliorare il limite della rilevazione.

http://www.sciencedaily.com/images/2012/05/120531165752-large.jpg
Ricercatori della Princeton hanno migliorato notevolmente la sensibilità
degli immunodosaggi, un test medico comune, utilizzando il
nanomateriale mostrato qui sopra. Il materiale è costituito da una
serie di pilastri di vetro in uno strato d'oro. Ogni colonna è punteggiata
sui lati da punti d'oro e sormontata da un disco d'oro e ha un diametro
di soli 60 nanometri, 1 millesimo della larghezza di un capello
umano. (Credit: Stephen Chou/Analytical Chemistry)

I ricercatori della Princeton hanno affrontato questa limitazione utilizzando la nanotecnologia per amplificare notevolmente la fluorescenza debole di un campione. Modellando il vetro e le strutture in oro così piccole da essere viste solo con un potente microscopio elettronico, gli scienziati sono stati in grado di aumentare drasticamente il segnale di fluorescenza rispetto ai dosaggi immunologici convenzionali, migliorando di 3 milioni di volte il limite di rilevabilità. In altre parole, il dosaggio immunologico rafforzato richiederebbe al biomarcatore una presenza 3 milioni di volte inferiore rispetto ad un immunodosaggio convenzionale. (In termini tecnici, i ricercatori hanno misurato un miglioramento del limite di rilevazione da 0,9 nanomolari a 300 attomolari).


"Questo progresso apre molte opportunità nuove ed interessanti per gli immunodosaggi e gli altri rilevatori, così come nella diagnosi precoce e nel trattamento della malattia", ha detto Stephen Chou, Professore Joseph C. Elgin di Ingegneria, che ha guidato il team di ricerca. "Inoltre, il nuovo dosaggio è molto facile da usare, dal momento che per la persona che esegue la prova non vi sarà alcuna differenza rispetto a prima, la procedura va eseguita esattamente nello stesso modo".


I ricercatori hanno pubblicato i risultati in due recenti articoli di giornale. Uno, pubblicato il 10 maggio su Nanotechnology, descrive la fisica e l'ingegneria del materiale di miglioramentola della fluorescenza. L'altro, pubblicato il 20 aprile in Analytical Chemistry, dimostra l'effetto nei dosaggi immunologici. Oltre a Chou, gli autori sono i ricercatori post-dottorali Weihua Zhang, Zhou Liangcheng e Jonathan Hu e i laureati Fei Ding, Ding Wei, Li Wen-Di e Yuxuan Wang. Il lavoro è stato finanziato dalla Defense Advanced Research Project Agency e dalla National Science Foundation.


La chiave della svolta si trova in un nuovo nanomateriale artificiale chiamato D2PA, che è stato sviluppato nel laboratorio di Chou per diversi anni. Il D2PA è un sottile strato di nanostrutture di oro circondato da pilastri di vetro di soli 60 nanometri di diametro. (Un nanometro è un miliardesimo di metro; significa che circa 1.000 pilastri uno accanto all'altro sarebbero come un capello umano). I pilastri sono distanziati di 200 nanometri l'uno dall'altro e coperti da un disco d'oro per ogni pilastro. I lati di ciascun pilastro sono punteggiati di puntini d'oro ancora più piccoli, circa 10/15 nanometri di diametro. Nel precedente lavoro, Chou ha dimostrato che questa struttura unica aumenta la raccolta e la trasmissione della luce in modo insolito: in particolare, un incremento di 1 miliardo di volte nell'effetto chiamato dispersione Raman delle superfici. Il lavoro attuale dimostra ora un gigantesco aumento del segnale con la fluorescenza.


In un dosaggio immunologico tipico, viene prelevato un campione come sangue, saliva o urina da un paziente e aggiunto a piccole fiale di vetro contenenti anticorpi che sono progettati per "catturare" o legarsi al biomarcatore di interesse nel campione. Un'altra serie di anticorpi, etichettati con una molecola fluorescente, vengono poi aggiunti alla miscela. Se i biomarcatori non sono presenti nelle ampolle, gli anticorpi fluorescenti di rilevazione non attaccano nulla e vengono lavati via. La nuova tecnologia sviluppata alla Princeton permette alla fluorescenza di essere vista quando pochissimi anticorpi trovano il loro marcatore.


Oltre agli usi diagnostici, gli immunodosaggi sono comunemente usati per la scoperta di farmaci e altre ricerche biologiche. Più in generale, la fluorescenza gioca un ruolo significativo in altre aree della chimica e dell'ingegneria, dai display a emissione di luce alla raccolta di energia solare, e il materiale D2PA potrebbe trovare impieghi in questi campi, ha affermato Chou.


Parlando dei passi successivi della sua ricerca, Chou ha detto che sta conducendo test per confrontare la sensibilità dell'immunodosaggio migliorato via D2PA, con un immunodosaggio convenzionale nella rilevazione del cancro della mammella e della prostata. Inoltre sta collaborando con i ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York per sviluppare un test che rileva le proteine associate all'Alzheimer in una fase molto precoce. "Si può avere un rilevamento molto precoce con il nostro approccio", ha detto.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Princeton University, Engineering School. Articolo originale scritto da Steven Schultz.

Riferimento:
Liangcheng Zhou, Fei Ding, Hao Chen, Wei Ding, Weihua Zhang, Stephen Y. Chou. Enhancement of Immunoassay's Fluorescence and Detection Sensitivity Using Three-Dimensional Plasmonic Nano-Antenna-Dots Array. Analytical Chemistry, 2012; 84 (10): 4489 DOI: 10.1021/ac3003215.

Pubblicato in ScienceDaily il 31 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:


Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)