Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le tecniche per un allenamento completo della mente

Si può essere nervosi per le conseguenze della commozione cerebrale del figlio, preoccupati per i genitori anziani e per l'ansia connessa alla minaccia della demenza, o per qualche defaillance della memoria; ma molti di noi sono giustamente preoccupati per la salute del proprio cervello.


Usando la palestra di quartiere come modello, il nuovo Brain Fit Club del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) offre ai suoi membri un modo per sostenere la salute del cervello, delineando programmi di allenamento personalizzati che mirano a mantenere agile e attivo il cervello.


Una routine di allenamento individuale del Brain Fit Club potrebbe comportare una combinazione convalidata scientificamente di allenamento cognitivo computerizzato, stimolazione del cervello, lezioni nutrizionali, formazione alla consapevolezza, insegnamenti sul sonno e lo stile di vita, valutazione e trattamento sull'andatura e l'equilibrio, e lezioni di meditazione in gruppo, tai chi e yoga leggera; il tutto progettato per influenzare una gamma completa di difficoltà, o declino, cognitive.


"Al BIDMC abbiamo quasi 40 anni di esperienza nel diagnosticare e trattare con perizia i disturbi della cognizione", dice Albert Galaburda, MD, Direttore della Neurologia Cognitiva. "Attraverso la ricerca effettuata qui e altrove, sappiamo che c'è molto da guadagnare nell'abbinare i trattamenti tradizionali, come i farmaci, con particolari tipi di esercizi, e siamo molto entusiasti di poter offrire questo approccio globale ai nostri pazienti".


Il concetto alla base del Brain Fit Club poggia sulla scienza della neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di cambiare o di adattarsi in presenza di nuove esperienze o ostacoli. Fino a poco tempo fa si pensava che dopo i primi anni di vita il nostro cervello smettesse di creare nuove cellule e che, una volta che le nostre connessioni neurali sono realizzate nell'infanzia, quelle reti cerebrali restano fisse per tutta la vita. Ma la ricerca degli ultimi due decenni ha dimostrato che il cervello in realtà non smette mai di produrre nuove cellule, che vengono continuamente prodotte nuove connessioni e che esiste un potenziale permanente di sviluppo e adattamento.


"Sappiamo che un cervello sano può affrontare meglio le sfide che vengono da infortuni, malattie e dal naturale processo di invecchiamento", spiega Alvaro Pascual-Leone, MD, PhD, direttore del Berenson-Allen Center for Noninvasive Brain Stimulation. "Fondamentalmente ci sono cose che tutti potremmo fare meglio per migliorare la salute del cervello, come dormire a sufficienza, seguire una dieta sana e bilanciata, partecipare ad esercizi di pompaggio del cuore, e quindi dobbiamo sfidare il nostro cervello al di fuori della sua zona di comfort in un ambiente come il Brain Fit Club".


I membri del Brain Fit Club iniziano con una valutazione di un neuropsicologo che accerta le capacità cognitive di ogni persona con misurazioni oggettive. "Sulla base di tale profilo cognitivo, identifichiamo gli interventi mirati sulle aree di debolezza di ciascun individuo. Il regime di 'allenamento' é diverso per una persona che affronta un problema di attenzione, per esempio, rispetto ad una persona che ha problemi di memoria", dice Bonnie Wong, neuropsicologo e direttore del Brain Fit Club. "Non solo sviluppiamo un programma che è su misura per le esigenze particolari della persona, ma possiamo anche monitorarne i progressi e regolare il programma nel tempo".


"In sostanza, è come avere un allenatore personale per il proprio cervello che ci valuta, ci segue e ci sfida"
, spiega Pascual-Leone. "E quell'allenatore ci spinge a lavorare sodo con l'obiettivo di ottenere il miglior beneficio per il cervello".


L'aspetto tecnico è una componente importante del Brain Fit Club, per garantire che i membri rimangano motivati ​​e abbiano la dose giusta di allenamento. "Vogliamo aiutare le persone a capire che non si tratta solo di continuare a sollevare lo stesso peso da 1kg, vogliamo assicurarci che ogni persona lavori per la giusta quantità di tempo al livello giusto e non ricada su quello che sente come comoda routine", dice la Wong.


E mentre la speranza è che molti degli esercizi in ultima analisi possano essere fatti in casa, Pascual-Leone afferma che gli aspetti sociali derivanti dall'entrare in palestra sono spesso altrettanto importanti dell'allenamento vero e proprio. "Gli esseri umani sono esseri sociali, il nostro cervello é sensibile sia al numero di interazioni sociali che abbiamo, che alla nostra convinzione di quanto è di supporto il nostro ambiente sociale", spiega Pascual-Leone. "Questi sono meccanismi molto potenti, fattori importanti per la salute del cervello, per la sua plasticità".


Molti membri del Brain Fit Club stanno già segnalando dei benefici. Dicono che si sentono meglio e sono in grado di funzionare meglio. "Un paziente mi ha detto che si sentiva come se fosse 'di nuovo dov'era' prima di subire la commozione cerebrale", dice la Wong. "Aveva molte difficoltà al lavoro, a trovare le parole giuste, ad organizzare i pensieri, e anche se non ha avuto un nuovo test, dopo aver completato questo programma di addestramento computerizzato molto rigoroso, si sente come se fosse di nuovo dove avrebbe dovuto essere".


"Pensiamo che il Brain Fit Club possa essere in grado di aiutare molte persone, e nel proseguo, potremo raccogliere dati ed affinare la programmazione per aiutare ancora più persone con lesioni cerebrali e deficit cognitivi in futuro", aggiunge Pascual-Leone. "E, anche se sappiamo che non riusciremo, per esempio, a prevenire una malattia come l'Alzheimer, potremo aiutare i pazienti che hanno la sfortuna di avere la malattia a sperimentare meno sintomi e a farvi fronte al meglio".

 

 

 

 

 


Fonte: Beth Israel Deaconess Medical Center.

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.