Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo studio verifica se l'aspirina può fermare la demenza

Dei ricercatori ritengono ora che l'umile aspirina, già usata per aiutare a prevenire infarti e ictus, potrebbe anche essere la chiave per allontanare la demenza e il cancro.


L'annuncio è arrivato ieri, in occasione del lancio del più grande studio mai fatto sui benefici per la salute della medicina che prendiamo tutti i giorni, da lungo tempo considerata un potenziatore della salute.


Questo studio su 15.000 persone over-70 sarà l'esperimento clinico più grande sull'uso dell'aspirina per prevenire le malattie degli anziani. Il responsabile del team di ricerca, il professor Mark Nelson del Menzies Research Institute di Hobart in Tasmania (Australia), ha detto: "Ricordiamoci che l'aspirina è un farmaco da banco; non richiede la prescrizione del medico, e non c'è bisogno del medico per sapere che si sono compiuti i 70 anni. Quindi questo è qualcosa che può essere fatto in modo molto semplice ed economico, se verificheremo che si tratta di una strategia efficace".


Il Prof. Nelson ha detto che lo studio inizierà la prossima estate ed i risultati sono attesi nel 2018. Milioni di persone che prendono la pillola per combattere le malattie di cuore o il rischio di ictus, hanno un beneficio dalla sua efficacia nel fluidificare il sangue e nell'aiutare a prevenire la coagulazione. La pillola taglia il pericolo di ulteriori attacchi di cuore o ictus di almeno il 23 per cento.


La ricerca ha dimostrato che chi la usa con regolarità ha un rischio minore di sviluppare l'Alzheimer, la principale forma di demenza. Gli scienziati ritengono che l'effetto protettivo sia dovuto alla sua azione anti-coagulazione che favorisce il flusso di sangue al cervello. Il Prof. Nelson ha detto: "C'è un certo numero di motivi per cui potrebbe [riuscire]. Il primo potrebbe essere correlato all'ictus. Se si ha un ictus si perde una vasta area del cervello e di conseguenza la capacità di pensare è danneggiata. C'è anche la possibilità di molti di quelli che vengono chiamati microinfarti, che danneggiano piccole aree del cervello molto lentamente".


La ricerca ha anche dimostrato che l'aspirina può avere un ruolo nella lotta contro il cancro, in particolare i tumori gastro-intestinali. Prof. Nelson ha detto: "Ci sono alcune prove molto buone in giro che suggeriscono che l'aspirina può prevenire i tumori, in particolare i tumori del tratto gastro-intestinale. Ora questo ha un senso, perché si prende per via orale, e l'aspirina ha quel componente naturale".


Nello studio - pubblicato sulla rivista Contemporary Clinical Trials - il gruppo ha intenzione di stabilire se i benefici di una bassa dose di aspirina superano i rischi legati al suo utilizzo. Il Prof. Nelson ha detto: "Se non si ha mai avuto un attacco di cuore o un ictus prima (quella che viene chiamata prevenzione primaria), in realtà non sappiamo se una popolazione di anziani ha più probabilità di avere benefici dall'aspirina; forse legati all'ictus o ad un attacco cardiaco. O più probabilmente essere lesi, perché in realtà l'aspirina può causare un aumento del rischio di ictus emorragico, ictus di tipo sanguinamenti, e può anche causare sanguinamento nello stomaco". Egli ammonisce sul possibile effetto del paradosso del 'comma 22' [non riuscire ad sfuggire ad un circolo vizioso] dell'aspirina, che può anche portare alcune persone ad avere un ictus grave a causa di un aumento del flusso sanguigno.


Il Dott. Doug Brown, responsabile della ricerca dell'Alzheimer's Society, ha detto: "Sappiamo già che l'aspirina prescritta ha il potenziale di prevenire le malattie cardiache e l'ictus nelle persone con un rischio di queste condizioni, e sarebbe un ulteriore vantaggio se potesse ritardare l'insorgenza della demenza".


Il dottor Simon Ridley di Alzheimer's Research UK ha detto: "Le precedenti revisioni sistematiche di studi sull'aspirina non hanno finora dimostrato alcuna prova che i farmaci possano dare benefici alle persone con demenza, ma gli studi fatti finora erano relativamente piccoli. Studi controllati su larga scala potrebbero fornire ulteriori prove conclusive". Aggiungendo: "Non vediamo l'ora di vedere i risultati".

 

 

 

 

 


Fonte: Menzies Research Institute

Pubblicato in dailymail.co.uk (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.