Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I ricercatori sperano di trovare un trattamento per l'Alzheimer in 2 anni

Un neuroscienziato del North Jersey coinvolto intensamente nella ricerca sull'Alzheimer ha detto che tra soli due anni i medici possono avere la medicina per curare la malattia che uccide il cervello.

Il dottor Howard Fillit, che è anche geriatra e direttore esecutivo della Drug Discovery Alzheimer Foundation, ha dichiarato questa settimana che oltre 150 sperimentazioni cliniche in tutto il mondo stanno testando decine di farmaci che possono essere la risposta alla lotta contro la malattia stessa, e non solo ai sintomi.

"Attualmente i farmaci a nostra disposizione sono esclusivamente per il trattamento dei sintomi, ma speriamo che quelli nuovi rallentino la progressione della malattia - e l'obiettivo finale è la prevenzione", ha detto Fillit, di Tenafly. "Alcuni dei farmaci sono nelle fasi finali di test e tra due anni avremo i rapporti sul loro funzionamento".

L'Alzheimer è la forma più comune di demenza, causata dalla distruzione delle cellule nervose nel cervello. Di solito è fatale, inizialmente causa disturbi alla memoria, cambiamenti di personalità e problemi a completare le attività quotidiane, fino a che il suo progresso lascia il paziente incapace di camminare, parlare o deglutire.

Cinque milioni di americani soffrono di Alzheimer, di cui 150.000 nel New Jersey. Più di 80 di tali studi clinici sono in corso in questo stato, ha affermato Ed Belkin, vice presidente di comunicazione e affari pubblici della Pharmaceutical Research e Manifacturers of America, una associazione di categoria per le società di ricerca biotech.

"Con l'invecchiamento dei molti individui nati negli anni cinquanta, il numero dei malati di Alzheimer si gonfia e i costi finanziari non sono semplicemente sostenibili", ha detto Belkin. "I progressi medici sono la risposta, e ricercatori sono impegnati a vincere questa battaglia contro l'AlzheimerNel 2009, il costo medio annuo compensato per un paziente con malattia di Alzheimer è stato di $ 33.000 (ndr: 47.000 Euro) e la stima dei costi per servizi di cura non pagato è stato di $ 4,2 miliardi".

I ricercatori ritengono che il morbo di Alzheimer è causato da due condizioni anomale all'interno e intorno ai neuroni, le cellule nervose del cervello. Placche (depositi di un frammento di proteina chiamata beta-amiloide) si formano negli spazi tra i neuroni e si ritiene che blocchino la comunicazione tra di loro. Nei cervelli sani, gli scienziati ritengono che queste proteine siano distrutte ed eliminate.

Fillit dice che "gli scienziati non sono ancora sicuri se è la placca che causa la perturbazione o è solo una cicatrice lasciata dal cervello nella degenerazione. Se i farmaci fossero in grado di rimuovere le placche, dovrebbero rallentare il tasso di malattia. Ma non siamo sicuri se la placca è la causa o una cicatrice."

L'altra scoperta anormale è quella dei grovigli. Questi sono le fibre contorte di una proteina chiamata tau situato all'interno del neurone. Normalmente, la tau forma le strutture per il trasporto dei nutrienti e altre sostanze da una parte della cellula all'altra. Nei pazienti con morbo di Alzheimer, tuttavia, queste strutture sono anormali e collassate, portando alla morte delle cellule. I nuovi farmaci dovrebbe evitare di crollo delle strutture.

"Questi nodi/grovigli sono le lapidi delle cellule", ha detto Fillit. "Ma con questi nuovi farmaci, sono molto fiducioso che presto sconfiggeremo questo incubo della vecchiaia."

NorthJersey.com, 27 Novembre 2010

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.