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'Paese ritrovato': a Monza il villaggio per malati di Alzheimer

'Paese ritrovato': a Monza il villaggio per malati di Alzheimer

Nel 2016 il Consiglio Comunale di Monza ha autorizzato l’avvio del cantiere dal quale sorgerà  'Il Paese ritrovato', il primo Villaggio in Italia dedicato alla cura di persone con forme di demenza e affette dalla sindrome di Alzheimer. Il centro è stato pensato come un piccolo paese, così da permettere ai pazienti di condurre una vita quasi normale e di sentirsi a casa ricevendo nel contempo le cure necessarie.


Illustrando il progetto, la Cooperativa La Meridiana, ideatrice dell’iniziativa, spiegava in quell’occasione che, “oltre ad appartamenti strutturati per accogliere ciascun malato, il Villaggio è arricchito dalla presenza di negozi, di un teatro, di una cappella, di un bar e mini-market, il tutto con l’obiettivo di offrire alle persone di mantenere il più a lungo possibile la propria quotidianità e quindi le abilità residue”.


In tutti i percorsi sono previsti dispositivi non invasivi per il monitoraggio dei pazienti, mentre il giardiniere, il cassiere, la parrucchiera, saranno operatori con una formazione specifica per assistere questi anziani, senza sostituirsi a loro, ma fornendo un adeguato sostegno all’autonomia residua e un aiuto nelle difficoltà quotidiane. “Più che semplici assistenti, si tratta di professionisti in grado di riconoscere i bisogni della persona con demenza e di garantire interventi mirati, sostenendo le competenze decisionali della persona”.


Un luogo “reale” che vuole rallentare il decadimento cognitivo e ridurre al minimo le disabilità nella vita quotidiana, offrendo alla persona residente l’opportunità di continuare a vivere una vita ricca ed adeguata alle sue capacità, ai suoi desideri e ai suoi bisogni.


Il villaggio dovrebbe essere strutturato con le seguenti modalità:
•    8 appartamenti da 8 persone per complessivi 64 posti
•    una piazza centrale con vicoli di collegamento tre le varie case
•    spazi esterni di ritrovo ed aggregazione
•    locali pubblici quali bar, parrucchiere, minimarket, luogo di culto
•    spazio aggregativo ampio per feste ed attività di gruppo
•    una sezione diurna finalizzata a supportare le famiglie che assistono un malato al proprio domicilio

 

 

 


Fonte: quotidianosanita.it

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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