Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Radioterapia a basso dosaggio: può trattare l'Alzheimer?

Un team dell'Istituto di ricerca Beaumont (Michigan/USA) crede che una radiazione a basse dosi potrebbe essere un trattamento promettente per il morbo di Alzheimer (MA) e sta ora cercando i pazienti con MA per lo studio.


Negli studi iniziali pre-clinici, la radiazione guidata dalla scansione è risultata efficace nel ridurre le placche cerebrali. Queste placche sono composte dalla proteina amiloide-beta (Aβ), che si accumula nel cervello. È opinione diffusa che l'accumulo di proteina Aβ provochi il deterioramento cognitivo che porta al MA.


Negli ultimi sette anni, un team di ricercatori del Beaumont hanno studiato l'uso della terapia di radiazioni a basso dosaggio per trattare il MA in diversi modelli. Sono stati tra i primi al mondo a studiare la radiazione guidata da scansione per il MA. La Food and Drug Administration ha dato loro l'approvazione per uno studio progettato per esaminare gli effetti delle radiazioni sulle persone con uno stadio moderato di MA.


Lo studio del Beaumont (ClinicalTrials.gov NCT#02359864) si svolgerà in due siti: al Beaumont Hospital di Farmington Hills, sotto la direzione del ricercatore dott. James Fontanesi; e al Beaumont Hospital di Royal Oak, sotto la direzione del ricercatore dott. Prakash Chinnaiyan.


I ricercatori stanno cercando persone con MA di stadio moderato per i trattamenti con radiazione dell'intero cervello. I pazienti che soddisfano i criteri di studio e danno il consenso, riceveranno trattamenti per 5 giorni consecutivi, per 15 minuti o meno ogni giorno.


Prima e dopo la radiazione saranno eseguiti test cognitivi, valutazioni della qualità della vita e scansioni PET per esaminare la placca amiloide, per determinare se il trattamento influisce sulla progressione della malattia dopo 4, 6 e 12 mesi. Sarà inoltre monitorata la tossicità potenziale.


George Wilson PhD, radiobiologo e ricercatore ha spiegato: “Attualmente per il MA non esiste una cura, e i prodotti farmaceutici attuali hanno un successo limitato. I farmaci sono costosi e hanno un lungo periodo di sviluppo. Al contrario, la radioterapia è un trattamento provato per il cancro e può essere eseguita in modo sicuro, rapido ed economico“.


I ricercatori del Beaumont ritengono che i semplici trattamenti di radioterapia guidata dalle immagini, che puntano il cervello, potrebbero essere efficaci nel ridurre l'Aβ e la progressione del MA, senza produrre ulteriori deficit cognitivi.


IL MA è la forma di demenza più comune negli anziani. Con l'invecchiamento degli americani, il numero di persone colpite dal MA sta aumentando drasticamente. Oggi, quasi 6 milioni di americani vivono con la malattia, ed entro il 2050 potrebbero diventare 14 milioni.


Il morbo può influenzare la capacità di una persona di pensare, comunicare e funzionare. Esso influisce notevolmente sulle relazioni, sull'indipendenza e sullo stile di vita, della persona, della famiglia e dei caregiver. L'onere della condizione danneggia non solo i quasi 6 milioni di pazienti e le loro famiglie, ma nel 2019 costerà alla nazione $ 290 miliardi di dollari, e 1.000 miliardi per il 2050.

 

 

 


Fonte: Beaumont Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.