Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'improvviso lampo di genio di Rudy Tanzi

RudyLa maggior parte delle invenzioni e delle scoperte della scienza sono accompagnate da ciò che è in seguito descritto come "un improvviso lampo di genio". Ho sempre immaginato che questo è ciò che accadrà quando sarà scoperto un trattamento efficace per l'Alzheimer.

Rudy Tanzi (foto) è professore di neurologia e direttore dell'unità di genetica e invecchiamento del Massachusetts General Hospital.

Dopo una birra con i suoi amici, il dottor Tanzi è tornato nel suo ufficio e ha guardato l'elenco dei geni associati all'Alzheimer. Notò che molti dei geni sembravano associati al cosiddetto sistema immunitario innato. Andò quindi nell'ufficio del suo collega Robert Moir e ne ha parlato con lui. Moir ha poi consegnato a Tanzi, in un foglio di calcolo, un confronto tra l'A-beta e una nota proteina del sistema immunitario innato, la LL-37. Sembravano molto simili.

Vi risparmio la lunga spiegazione scientifica. Per farla breve, hanno fatto un sacco di test e sono arrivati a un modo nuovo e diverso di guardare alla beta amiloide e ai possibili trattamenti per l'Alzheimer. Mentre sono seduto qui digitando sulla tastiera, mi chiedo, il Dott. Rudolph Tanzi ha avuto un improvviso lampo di genio? E' troppo presto per dirlo, ci vorrà del tempo prima di saperlo.

___________________________________

Il morbo di Alzheimer è stato identificato la prima volta dal Dr. Alois Alzheimer nel 1906. Il dottor Alzheimer notò, durante l'autopsia del cervello del suo paziente Auguste D, che il cervello era pieno di grumi appiccicosi e grovigli fibrosi. Quasi 80 anni dopo, nel 1984, gli scienziati hanno capito che quelle macchie sono costituite da una proteina che si trova in tutto il corpo, chiamata amiloide. Questa scoperta ha fato nascere l'ipotesi amiloide, che sostiene che l'accumulo di placche amiloidi nel cervello distrugge lentamente le cellule cerebrali.

Nel 1990 gli scienziati hanno cominciato sul serio la ricerca per attaccare il beta amiloide.  Proprio di recente, una serie di farmaci sperimentali che è venuta fuori da questa ricerca, hanno fallito, e fallito miseramente. Questi includono Flurizan, Alzemed, e ora Dimebon. La lista è lunga.

Dovrei precisare che non sono uno scienziato o un medico. Come conseguenza del lavoro di aggiornamento di questo sito ho letto più di 3.000 articoli e relazioni scientifiche sull'Alzheimer. Mi chiedo per tutto il tempo, è venuto prima l'uovo o la gallina?

Questo ci riporta al Dott. Tanzi. Già nel 2007, Tanzi ha iniziato a lavorare al suo progetto per identificare tutti i geni coinvolti nella malattia di Alzheimer. Più di 400 famiglie colpite dal morbo sono state esaminate per determinare le varianti genetiche associate con l'ereditarietà della malattia. Ha ricevuto il sostegno per questo progetto dal Cure Alzheimer's Fund.

Ora, a proposito del dottor Tanzi e della sua ipotesi: la proteina beta-amiloide (A-beta) (il principale componente delle placche che si trovano nel cervello dei malati di Alzheimer) può essere una parte normale del sistema immunitario innato. In parole povere il dottor Tanzi sta ipotizzando che l'A-beta può essere parte di normali difese del cervello contro i batteri invasori e altri microbi. Perché è importante? Perchè pone domande sui trattamenti che sono progettati per eliminare l'A-beta dal cervello.

La nuova ipotesi del Dr. Tanzi "dice che quello che ci serve è l'equivalente di una statina per il cervello in modo da poter abbassare l'A-beta, ma non spegnerlo". "Significa che non si deve colpire l'A-beta con una mazza", ha detto il dottor Tanzi.

Un improvviso lampo di genio? O un altro ponte che non porta a nessun posto? E' troppo presto per dirlo. Mi piace questo modo di pensare fuori dagli schemi. Mi sembra che la risposta arriverà da fuori area. Immaginate quindi di assumere un farmaco come una statina che è stato progettato per abbassare il colesterolo, per controllare la produzione di A-beta. O una terapia genica progettato per compiere una missione simile.

L'incidenza della malattia di Alzheimer si prevede che quadruplicherà entro il 2050 a circa 120 milioni nel mondo. Per metterlo in prospettiva è più o meno come l'attuale popolazione del Giappone. La bomba tempo sta tichettando. Come tutti nella comunità dell'Alzheimer, credo che abbiamo bisogno di più finanziamenti per la ricerca. Abbiamo bisogno di indagare su tutte le ipotesi legittime. Abbiamo bisogno di farlo ora. Abbiamo bisogno di sperare e pregare per un improvviso lampo di genio. Forse è già accaduto. Possiamo solo sperare e pregare.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 


Scritto da Bob de Marco su Alzheimer's Reading Room del 5 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.