Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I pazienti di Alzheimer e il Pronto Soccorso dell'ospedale

Un'esperienza del mese scorso nel Pronto Soccorso di un ospedale con mia moglie Clare, già confusa e disorientata a causa dell'Alzheimer (AD), ha rinforzato la mia forte sensazione che il personale del pronto soccorso deve avere una formazione specifica, per diagnosticare e il trattare più efficacemente e più umanamente i pazienti con AD.


L'ambiente e i suoni non familiari di un pronto soccorso possono essere spaventosi per chiunque, ma mettono particolarmente a disagio chi ha l'AD, soprattutto se è anche affetto da una forte ansia.


Ansia enfatizzata da una serie di attività come mettersi il camice dell'ospedale, sdraiarsi su una barella, sentire gli aghi della flebo e dell'esame del sangue inseriti nelle braccia, sentire i tamponi adesivi sul petto per un elettrocardiogramma, sentire la fascia stretta al braccio per la pressione del sangue, ed essere portata sulla sedia a rotelle in altre camere per test supplementari. Ha intensificato la sua ansia anche vedere luci fluorescenti ambientali molto luminose, sentire grida di dolore di pazienti nelle vicinanze, e passare ore su una barella in un corridoio stretto di un pronto soccorso sovraffollato.


Mentre si trovava su quella barella nel corridoio, Clare ha visto una serie di pazienti malati, gementi e sanguinanti, usciti su sedie a rotelle dalle ambulanze. Ha visto macchinari del PS spinti costantemente avanti e indietro. Questa atmosfera non era certo favorevole a calmare un paziente di AD con problemi di ansia che non aveva ancora fatto la colazione o il pranzo, e che non aveva ancora preso parte dei farmaci quotidiani, compresi quelli dati proprio per ridurre l'ansia.


So che ci sono ragioni mediche che legittimano il divieto di mangiare o prendere medicine al pronto soccorso fino all'analisi dei risultati dei test. Tuttavia, Clare ha dovuto attendere quasi sei ore prima che i medici permettessero di avere cibo o medicine, e quella lunga attesa ha contribuito ancora di più all'ansia.


Il personale del PS deve praticare il triage quando è molto occupato. Lo capisco. Ma le esigenze dei pazienti di AD semplicemente devono avere una priorità maggiore. Non ci sono scuse che giustificano 30-45 minuti di ritardo tra il momento in cui un medico ordina una flebo IV salina e il momento in cui è applicata, né c'è alcuna scusa per le quasi tre ore prima che venga analizzato un semplice campione di sangue.


Dopo che è finita l'ultima flebo e che fosse completata l'analisi del sangue, Clare è rimasta per diverse ore con aghi nel braccio. Quegli aghi avrebbero potuto essere rimossi quando i medici sapevano che non aveva più bisogno di flebo o sangue da analizzare ma, nonostante le mie ripetute richieste agli infermieri di rimuoverli, quegli aghi sono rimasti nel braccio perché i medici non avevano ancora avuto il tempo di dare l'ordine di rimuoverli. Nel frattempo, Clare tentava continuamente di tirare fuori gli aghi e, alla fine, c'è riuscita, cominciando a sanguinare in due punti.


Il personale del PS deve capire che le persone con AD, in particolare quelli che soffrono anche di ansia grave, tramontano con la fine del giorno. Il personale deve fare tutto il possibile per minimizzare ed evitare lunghi ritardi procedurali per ridurre l'ansia dei pazienti con AD.


Il personale del PS deve anche sapere che i pazienti con AD non sono mai fonti affidabili di informazioni e se un caregiver è presente, tutte le domande devono essere rivolte a lui, non al paziente con AD. I medici spesso hanno provocato più ansia ponendo ripetutamente domande a Clare sul perché lei era lì e se le faceva male qualcosa, mentre avrebbe dovuto essere ovvio fin dalla prima risposta che non aveva la minima idea di quello che le chiedevano.


Ho detto ai dottori che ero il marito di Clare e che lei era in uno stadio avanzato di AD. Ho detto che era quasi svenuta quella mattina nel loro ospedale psichiatrico, dove era in cura per l'ansia grave, ed è stata trasportata al loro PS a seguito di quell'incidente. Ho detto che avrei potuto rispondere a tutte le loro domande. Ma i medici hanno continuato a fare a Clare una domanda dopo l'altra che non capiva e a cui non poteva rispondere, non facendo altro che aumentare la sua ansia ... e la mia frustrazione!


Il personale del PS dell'ospedale semplicemente deve informarsi di più sulle esigenze particolari dei pazienti di AD, in particolare quelli con problemi di ansia, e capire che hanno la responsabilità di mettere i pazienti di AD in un ambiente meno spaventoso il più rapidamente possibile.


I caregiver devono rimanere vigili quando una persona cara con AD viene inviata al PS di un ospedale. I caregiver devono diventare delle "ruote cigolanti", ricordando ripetutamente al personale sanitario le esigenze dei loro cari in modo da non si perdano nella confusione del triage, ma anche per aiutare a ridurre paure e ansie della loro persona cara. Ma fino a quando i medici non diventano più informati sui bisogni dei pazienti con Alzheimer, i pazienti di AD non faranno che soffrire inutilmente.

 

 

 


Fonte: Allan S. Water in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)