Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza e abusi finanziari: i segnali di pericolo e come evitarli

Quando la maggior parte di noi va online per l'internet banking e istituisce un addebito diretto per pagare una utenza, probabilmente lo fa rapidamente senza pensarci troppo. Ma in realtà non è così facile. In effetti, ci sono molti processi complessi coinvolti nel modo in cui gestiamo le nostre finanze, e per le persone anziane, specialmente quelle con demenza, è ancora più difficile.


La demenza colpisce circa 850 mila persone in Gran Bretagna, un numero che dovrebbe salire a oltre un milione nei prossimi anni. Ogni anno, la cura della demenza costa 26,3 miliardi di sterline solo in GB; la maggior parte di questo costo coinvolge l'assistenza nelle case di cura e il sostegno alle persone con demenza nelle attività quotidiane.


Se guardiamo l'intera gamma di attività quotidiane che impegnano una persona, come preparare una bevanda calda o un pasto, o fare il bucato, la gestione finanziaria è uno dei primi compiti a deteriorarsi nella demenza. Questi processi sono complessi, motivo per cui le persone con demenza spesso lottano per contare il resto, usare un bancomat, pagare le bollette o gestire i documenti fiscali, a volte anche prima della diagnosi.


Le attività quotidiane nel loro insieme sono spesso sostenute da una complessa rete di conoscenze. Questo può includere diversi tipi di memoria per eventi passati e futuri, quindi la necessità di ricordare di eseguire un'attività alle 20:00 di questa sera, ad esempio, implica capacità di risolvere i problemi e attenzione. Ma ci sono altri fattori che possono ostacolare qualcuno quando esegue un'attività, come i problemi motori o il suo ambiente.

 

Segnali di avvertimento

In una recente analisi di un'ampia base di dati raccolti in 34 centri clinici negli Stati Uniti, io e i miei colleghi abbiamo esaminato quali tipi di comportamento sono un segnale di avvertimento per i problemi con il pagamento delle bollette e la gestione delle tasse nelle persone con demenza.


Quando abbiamo avuto il set di dati, abbiamo esaminato solo le persone con demenza che vivevano in comunità, con anche un caregiver familiare e una diagnosi dei tre sottotipi di demenza: morbo di Alzheimer, demenza fronto-temporale variante comportamentale e demenza da Corpi di Lewy. Abbiamo quindi eseguito un'analisi con modelli statistici per identificare il grado in cui determinati fattori, come la lingua o le abilità motorie, possono prevedere un esito particolare. In questo caso, il pagamento delle fatture era l'esito di un modello e la gestione delle imposte era l'esito del secondo.


Abbiamo rilevato che tra l'11% e il 14% della capacità di gestire tali compiti finanziari è previsto dal funzionamento esecutivo, dalle abilità di risolvere problemi, dal linguaggio e dai problemi motori. Questo significa che, se una persona ha problemi a risolvere compiti difficili e problemi con il linguaggio, allora cade frequentemente, si muove lentamente ed è anche più propensa a lottare con i compiti finanziari. La lentezza e le cadute sono particolarmente importanti nelle persone con demenza da Corpi di Lewy, che è diversa dall'Alzheimer, la forma più comune di demenza.

 

Prepararsi

Questa conoscenza può aiutare le persone con demenza. Le persone anziane, comprese quelle con demenza, possono spesso essere soggette a sfruttamento finanziario. Questo può avvenire tramite truffe online o telefoniche o bussando alla porta della persona cercando di vendere qualcosa. E quando le persone con demenza hanno difficoltà a usare Internet o la banca telefonica, potrebbero essere più inclini a comunicare agli estranei i loro dati bancari.


Un modo per aiutare le persone a gestire le proprie finanze può essere quello di formarle per migliorare la propria cognizione. È importante ricordare che la demenza è neurodegenerativa. Quindi, anche se possiamo aiutare le persone a mantenere certe abilità più a lungo, arriverà un punto in cui è necessario il pieno supporto per le attività finanziarie. Ciò potrebbe comportare l'istituzione di una procura duratura e la nomina di una persona a cui è affidata la responsabilità delle decisioni finanziarie.


Un altro modo può essere quello di adattare la casa della persona con demenza per evitare cadute e consentirle di muoversi più liberamente. Nella nostra analisi, abbiamo scoperto che le cadute erano legate a una cattiva gestione delle finanze, il che significa che le cadute più frequenti del solito potrebbero essere un segnale di avvertimento che potrebbe indicare anche una difficoltà a gestire le proprie finanze. Se riusciamo a eliminare la necessità di un supporto completo il più a lungo possibile, possiamo aiutare la persona a rimanere a casa sua più a lungo. Ed è esattamente dove le persone si sentono più felici.


Altre questioni finanziarie più grandi riguardano le persone con demenza, come l'eredità e la gestione dei pagamenti per le cure formali, sia a casa che in futuro in una casa di cura. Queste sono grandi preoccupazioni finanziarie, che dovrebbero essere discusse una volta fatta la diagnosi, ma idealmente prima. In questo modo la persona è in grado di giudicare meglio ciò che pensa debba essere fatto con i suoi soldi, ed è meno probabile che venga sfruttata finanziariamente rispetto alle fasi successive della condizione.


Sebbene possa essere l'ultima cosa a cui si vuole pensare a proposito di chi ha appena ricevuto una diagnosi, il modo migliore per evitare gli abusi finanziari è mettere subito le cose a posto. Se questa non è una motivazione sufficiente, rimanere indipendenti in ogni tipo di attività migliora il benessere. E questo è il nostro obiettivo finale, che abbiamo la demenza o no.

 

 

 


Fonte: Clarissa Giebel, responsabile della ricerca all'Università di Liverpool

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)