Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è preoccupazione per un parente anziano? Fai osservazioni, non ipotesi

Nel secondo periodo di feste con la pandemia, molte persone hanno [avuto] l'opportunità di ricongiungersi con famiglia e amici per le celebrazioni. La pandemia ha tenuto molti di noi separati più a lungo del previsto, e potrebbero essere passati dei mesi da quando abbiamo visto i nostri cari. Oltre a cibo, gente e divertimento, ci possono essere [state] alcune sorprese non proprio piacevoli.


Come geriatra, vedo spesso pazienti le cui famiglie esprimono preoccupazione per la loro salute o benessere. Queste possono essere particolarmente forti se non si sono visti per un po' di tempo. Le feste possono essere un'opportunità non solo per godersi la torta alla frutta ma per osservare come vanno a casa i tuoi genitori che invecchiano, i nonni o i bisnonni. Osservando obiettivamente il loro funzionamento e la loro memoria puoi scoprire segnali di avviso che è necessaria una valutazione approfondita.


Ciò può portare a situazioni scomode e spesso ci si sente a ruoli invertiti. Mantenere l'autonomia e la dignità degli anziani deve essere il nucleo di tutte queste conversazioni. Se sei preoccupato per la salute di qualcuno, approccia la conversazione con la mente aperta e la curiosità genuina di ascoltare i suoi pensieri. Non dare per scontato che capisci la sua situazione. Fai osservazioni, non ipotesi.


Facendo un passo indietro per un momento, enfatizzerei di non arrivare a conclusioni sulla capacità di chiunque di prendersi cura di se stessi in base all'età. Molte persone si prendono cura di se stesse abbastanza bene e rimangono indipendenti ben dopo i 90 anni, mentre altre persone potrebbero aver bisogno di maggiore assistenza con l'auto-cura prima nel corso della vita.

 

Funzionamento quotidiano

Dai un'occhiata in giro per la casa. I tuoi cari stanno tenendo il passo con la cura minima della casa o del cortile? In caso contrario, questi possono essere segni che qualcuno potrebbe aver bisogno di più aiuto a casa. A volte ciò potrebbe significare semplicemente assumere qualcuno per pulire la piscina o spalare la neve. Altre volte, può essere un segno di funzione fisica limitata: forse non riescono più a muoversi o a piegarsi come prima per raccogliere le cose.


Ma se non c'è pulizia di base, potrebbe anche essere un segno di limitazioni nella funzione cognitiva; forse dimenticano di rimuovere la spazzatura dalla cucina per settimane o non ricordano di andare al supermercato per i bisogni minimi. Altre volte, è solo un segno che erano troppo occupati a falciare il cortile prima della tua visita. Ancora una volta, non fare ipotesi, fai osservazioni, e vedile sempre nel contesto più ampio.


Osserva come il tuo caro si muove in casa. Se gli è stato detto di usare un bastone o un deambulatore, lo sta facendo? Il suo equilibrio è carente? Si muove 'toccando i mobili', aggrappandosi ad essi o alle pareti mentre cammina?


E la guida dell'auto? Se hai preoccupazioni, ricorda che ci sono molti fattori che potrebbero avere un ruolo. Si tratta di competenze, non di età. L'artrite nel collo potrebbe rendere difficile vedere il traffico agli incroci. I problemi di vista possono causare sfocatura, specialmente di notte. Anche le limitazioni della cognizione possono causare problemi, come perdersi mentre si guida in un posto familiare, come il negozio di alimentari o la casa di un amico.


Se noti i segnali di una guida non sicura, è importante valutare i propri cari per la loro sicurezza, così come per quella degli altri, sulla strada. Parla in modo aperto e sincero con il loro medico per rivedere queste preoccupazioni. Ci sono anche risorse online per aiutare a navigare in queste difficili conversazioni sulle preoccupazioni per la demenza e la guida.


Se noti i cambiamenti nel tuo parente, ricorda anche che la pandemia ha aumentato lo stress e l'ansia di molte persone. Negli ultimi due anni, alcuni di noi non hanno sofferto solo di distanziamento sociale, ma hanno anche sperimentato l'isolamento sociale. Sentirsi tagliati fuori dalla propria comunità può portare a gravi problemi di salute. Il National Institute on Aging ha grandi risorse per capire la differenza tra essere soli ed essere socialmente isolati e come identificare e agire su queste preoccupazioni.

 

Vedi qualcosa, puoi dire qualcosa ... con tatto

Le feste possono comportare programmi caotici. Molte persone possono essere sopraffatte dagli impegni, o dimenticare piani importanti, e non è necessariamente un segno di demenza. Chiunque può dimenticare di portare a casa la salsa di mirtillo o quale yogurt esatto piace ai nonni.


Potrebbe essere un segno di qualcosa di più significativo se la perdita di memoria influisce sulla vita quotidiana, specialmente su cose come mangiare, vestirsi e l'igiene. Se noti che ci può essere più della tipica dimenticanza, allora è il momento di parlare.


Puoi fare domande aperte non giudicanti per avviare la conversazione. Evita di fare ipotesi: una frase come "Perché non ci hai detto che non sei al sicuro a casa?" non inizierà una conversazione utile. Invece, inizia descrivendo le tue osservazioni: "Ho visto che sei appena inciampato nel corridoio. È qualcosa che hai notato prima?". Lascia spazio alla riflessione e all'intuizione. Non dire ad altre persone come 'dovrebbero' sentirsi, ma ascolta i loro pensieri e osservazioni.


Guarda se il tuo caro ti permette di andare con lui alla prossima visita dal medico per discutere se c'è un problema e, in caso affermativo, come migliorare le cose. Se è così, partecipa principalmente come osservatore o per aggiungere dettagli quando richiesto. Se non sei in grado di partecipare, puoi prendere in considerazione la possibilità di scrivere una lettera con le tue osservazioni, che il paziente potrebbe condividere con il proprio team alla prossima visita.


Ritrovarsi nelle feste dovrebbe essere una occasione perché la famiglia e la comunità si possano godere il periodo. Nessuno vuole concentrarsi sui problemi, ma dobbiamo essere osservatori. Se vedi segnali di pericolo che le cose forse non vanno bene, puoi dire qualcosa ... gentilmente.

 

 

 


Fonte: Laurie Archbald-Pannone, prof.ssa associata di medicina e geriatria, Università della Virginia

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)