Gli artisti di tutte le culture e di tutta la storia hanno capito da tempo quello che la ricerca scientifica è stata in grado di confermare solo di recente: le arti sono essenziali per la nostra capacità di guarire e prosperare.
Il campo emergente della neuroarte studia come le arti e le esperienze estetiche cambiano il cervello, il corpo e il comportamento, e come si può usare questa conoscenza per migliorare la salute e il benessere di individui e comunità in tutto il mondo.
Nel 2019, l'International Arts + Mind (IAM) Lab Center for Applied Neuroaesthetics e l' Health, Medicine & Society (HMS) Program dell'Aspen Institute, hanno lanciato l'iniziativa NeuroArts Blueprint per unire e far avanzare il campo. L'iniziativa cerca di dar crescere la neuroarte in un campo completamente riconosciuto di ricerca e pratica. L'iniziativa ha recentemente rilasciato un piano d'azione per portare le arti nel campo tradizionale della medicina e della salute pubblica.
Dalle arti una vita di benefici per la salute
Un vasto corpo di prove dimostra l'impatto delle arti in molte forme di espressione, dalla musica, la danza e la letteratura, alle arti visive, il teatro e altro ancora. Nel 2019, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo insieme oltre 3.000 pubblicazioni scientifiche che avevano documentato il ruolo delle arti nel migliorare la salute fisica e mentale, nel prevenire e gestire le malattie e nella promozione del benessere.
"I benefici per la salute delle arti si estendono per tutta la durata della vita, dal miglioramento dello sviluppo nella prima infanzia alla riduzione dei sintomi dell'Alzheimer", ha spiegato Eric Nestler, direttore del Friedman Brain Institute al Mount Sinai e condirettore di Neuroarts Blueprint.
La ricerca sui benefici delle arti sulla salute continua a crescere, con risultati promettenti, come:
- La musica può migliorare la funzione cognitiva nelle persone con demenza, ridurre l'ansia nei pazienti e migliorare la coordinazione motoria.
- La danza aiuta le persone con Parkinson.
- La partecipazione precoce alle arti migliora la crescita emotiva e sociale nei bambini.
- Le terapie con arti creative aiutano i militari e i veterani a gestire e a recuperare dal disturbo da stress post-traumatico e dalla lesione cerebrale traumatica.
La ricerca empirica preliminare suggerisce anche che le neuroarti forniscono benefici economici e sociali significativi riducendo i costi sanitari, promuovendo lo sviluppo economico e rafforzando il tessuto sociale.
Nonostante prove montanti a indicare il loro valore, tuttavia, le arti devono ancora essere adottate come parte della medicina tradizionale e della sanità pubblica. Ma ciò potrebbe cambiare se governi, ONG, accademici, medici e artisti si uniscono per favorire la neuroarte.
Lo stato del campo della neuroarte
Per sua stessa natura, la neuroarte trascende qualsiasi disciplina scientifica, esigendo invece partenariati tra una serie di campi apparentemente disparati. I progressi della conoscenza relativi alle arti e alla salute sono emersi da neuroscienze, neurologia, medicina, psicologia, educazione e scienze sociali.
Quel lavoro è riccamente informato da tecnologie non invasive, come scansioni e biomarcatori cerebrali, che consentono ai ricercatori di studiare come le arti influenzano la fisiologia umana, dal livello molecolare a interi sistemi biologici.
Le stesse forze interdisciplinari influenzano le pratiche delle arti, dove i professionisti della terapia delle arti creative, della psicoterapia, del lavoro sociale, delle arti nella salute e dello sviluppo della comunità, traducono tutto e applicano le arti alla salute in vari modi. Ancora una volta, la tecnologia ha spinto il campo in avanti.
"L'uso di piattaforme virtuali ha aumentato la partecipazione e l'accesso alla terapia con l'arte ... raggiungendo popolazioni che probabilmente non sarebbero normalmente esposte a varie forme d'arte", ha affermato Emmeline Edwards, direttrice della divisione ricerca extra-murale al Centro Salute Complementare e Integrativa dei NIH, nonché consulente di Blueprint Neuroarts.
Nonostante questo ampio interesse, la neuroarte rimane un campo giovane e decentralizzato. Ricercatori e professionisti, isolati nei propri mondi, mancano di opportunità e incentivi strutturali per comunicare o collaborare tra loro. Di conseguenza, gli standard di ricerca, le misure di esito e la terminologia sono incoerenti, rendendo difficile sintetizzare e applicare quanto si apprende nelle varie discipline.
Le conseguenze sono evidenti in una revisione recente di interventi musicali per trattare gravi malattie mentali, che ha esaminato 349 studi e ha riscontrato che i dati venivano segnalati in modo incoerente e che il progetto e le misurazioni usati negli esperimenti variavano in modo significativo.
"Ciò che abbiamo realizzato da questo studio è che l'enorme quantità di tempo, fondi e competenze investiti in questo campo vedranno ritorni limitati fino a quando le persone coinvolte non faranno i passi necessari per garantire che i loro risultati possano essere compresi nel contesto di altri studi e pratiche", ha dichiarato Tasha Golden PhD, prima autrice della revisione e direttrice di ricerca dell'International Arts and Mind Lab.
Sono necessarie ricerche più rigorose e collaborazione interdisciplinare, sostenuta da finanziamenti sostenibili, politiche e direzione, perché la neuroarte maturi come settore e realizzi la sua promessa di maggiore salute e benessere.
Un progetto per il futuro della neuroarte
Negli ultimi due anni, l'iniziativa Blueprint Neuroarts ha guidato gli sforzi per unire le varie discipline interessando la neuroarte in una comunità collaborativa per far avanzare il campo. L'iniziativa ha pubblicato la sua relazione seminale in dicembre 2021: NeuroArts Blueprint: Advancing the Science of Arts, Health, and Wellbeing.
La Blueprint presenta sia un piano d'azione quinquennale che la visione a lungo termine di un robusto ecosistema di neuroarte dedicato a migliorare la salute umana, a rafforzare le comunità e a promuovere il cambiamento culturale.
Alla presentazione virtuale del progetto Neuroarts, Francis Collins, ex direttore del National Institutes of Health, ha definito la relazione un "grande passo in avanti nell'evoluzione di questo campo in fioritura. Arriva al momento giusto, dandoci una tabella di marcia per continuare ad apprendere e fare pieno uso di ciò che scopriamo".
Renée Fleming, rinomata cantante d'opera e co-presidente dell'iniziativa Blueprint, ha aggiunto la sua voce impegnata: "Per troppo tempo, le arti sono state liquidate come dolci o piacevoli-da-avere, non serie o degne di investimento istituzionale nel regno della salute. Ma quelle narrazioni stanno cadendo".
Fonte: The International Arts + Mind Lab in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti:
- D Fancourt, S Finn. What is the evidence on the role of the arts in improving health and well-being? A scoping review. WHO, 2019
- T Golden, ..., S Magsamen. The use of music in the treatment and management of serious mental illness: a global scoping review of the literature. Front. psychol., 2021, DOI
- The Aspen Institute. NeuroArts Blueprint: Advancing the Science of Arts, Health, and Wellbeing. 2021
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