Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Anosognosia, quando un paziente non riesce a comprendere la diagnosi

Questa condizione poco conosciuta, l'anosognosia , può essere la conseguenza dell'Alzheimer e di altri disturbi cerebrali. Un paziente può essere clinicamente inconsapevole di essere compromesso dalla malattia.

anosognosia lack of awareness Image by pressfoto on Freepik

Il termine anosognosia fu coniato per la prima volta più di 100 anni fa, quando il neurologo Joseph Babinski notò che alcuni dei suoi pazienti sembravano non rendersi conto di come le loro facoltà mentali e fisiche fossero cambiate dopo essere sopravvissuti a un ictus cerebrale.


L'anosognosia è una condizione in cui un individuo, sebbene abbia ricevuto una diagnosi medica di una malattia, non è in grado di riconoscere la condizione di salute di cui soffre. In altre parole, persone con una malattia che non sanno di avere. Sebbene piuttosto comune, questa condizione è poco conosciuta e può essere la conseguenza della malattia di Alzheimer e di altri disturbi cerebrali.


Immaginate un individuo che sopravvive a un ictus ma è paralizzato da un lato del corpo ma che è convinto di poter ancora camminare senza assistenza. Questa situazione non dovrebbe essere considerata come una negazione o rifiuto da parte del soggetto colpito da ictus, ma una mancanza di consapevolezza mentre tutti gli altri intorno a lui ne sono consapevoli. A volte l'anosognosia è selettiva: un anziano può rendersi conto di avere un problema con un tipo di attività ma essere ignaro delle difficoltà in altre aree. In alcuni casi, la mancanza di auto-consapevolezza è più estesa e generalizzata.


Secondo alcune stime,
circa il 40-45% dei pazienti con malattia di Alzheimer presenta sintomi di anosognosia , per lo più nelle fasi iniziali della malattia. Tuttavia, man mano che la demenza avanza, anche i sintomi progrediscono. Non dimentichiamo che a volte è difficile far capire alla persona con questo problema che qualcosa nel suo corpo è cambiato e che bisogna accettare nuovi limiti. Spesso il ragionamento e le prove fanno poca differenza per questi pazienti.


Gli studi suggeriscono che la mancanza di consapevolezza potrebbe essere collegata al deterioramento di una particolare area del cervello chiamata "lobo frontale", soprattutto quello del lato destro, che svolge un ruolo nella soluzione dei problemi, nella pianificazione e nella comprensione del contesto e del significato delle esperienze vissute.


Se una persona cara soffre di anosognosia, a volte è meglio non cercare di convincerla che è malata. Piuttosto, è meglio coinvolgerla in discorsi sugli obiettivi o sulle attività che potrebbero interessarla. Questo potrebbe incoraggiare la persona a incontrare uno specialista per il problema. Se una persona cara soffre di anosognosia, è normale che si senta triste o frustrata. Ecco alcuni consigli utili per aiutare i nostri cari con questa condizione:

  • La condizione non è una scelta. Non è una negazione intenzionale dei sintomi, ma un altro sintomo della condizione in sé.
  • Usare pazienza e compassione mentre cerchiamo di aiutare la persona ad acquisire una visione realistica della situazione e di come migliorarla.
  • Evitare qualsiasi confronto e discussione se si assiste a incidenti secondari alla condizione.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.