Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


[Dana Territo] La cannella ha molteplici benefici, ma serve altra ricerca per l'Alzheimer

Che ruolo ha la cannella nel ridurre il rischio di Alzheimer?

cinnamon sticks powders pinecone anisesImage by KamranAydinov on freepik

La cannella è ricca di antiossidanti e ha dimostrato di aiutare a combattere le infiammazioni del corpo, di ridurre il rischio di malattie cardiache, combattere le infezioni batteriche e fungine, curare la digestione e persino di abbassare lo zucchero nel sangue.


Nel 2013, gli scienziati dell'Università della California di Santa Barbara hanno pubblicato i risultati dei loro studi sulle possibilità della cannella di prevenire il morbo di Alzheimer (MA), concludendo che i due composti presenti nella cannella - cinnamaldeide ed epicatechina - hanno evidenziato alcuni effetti promettenti nel prevenire lo sviluppo dei 'grovigli' filamentosi presenti nelle cellule cerebrali, che caratterizzano la malattia.


Durante il processo del MA, all'interno delle cellule morenti si formano fibre attorcigliate (grovigli) formate dalla proteina tau. Nelle aree cerebrali sane, la tau aiuta a mantenere il trasporto continuo da cellula a cellula, ma nelle aree del cervello dove si formano i grovigli, i fili attorcigliati interrompono questo sistema di trasporto e i nutrienti e altre sostanze essenziali non possono più muoversi tra le cellule che di conseguenza, alla fine, muoiono, portando al MA.


Durante il decorso della malattia il tessuto cerebrale negli individui con MA è esposto allo stress ossidativo. Gli scienziati hanno studiato i composti presenti nella cannella e nella ricerca hanno scoperto che previene la formazione dei nodi tau proteggendo la tau dallo stress ossidativo, da uno squilibrio nella produzione di radicali di ossigeno reattivo e nella difesa antiossidante. Ha anche ostacolato l'accumulo della proteina tau nel cervello. I composti della cannella tendevano a proteggere la proteina tau legando i residui di cisteina (amminoacidi) che possono garantire il corretto funzionamento della proteina. In altre parole, la cannella è un potente antiossidante che aiuta a neutralizzare i processi cellulari e previene l'ossidazione nel cervello.


Sono necessarie ulteriori ricerche sull'uso della cannella e sul rischio e prevenzione del MA; però, nonostante i suoi numerosi benefici per la salute basati sull’evidenza, la cannella di per sé non è un trattamento per il MA. La maggior parte degli esperimenti negli studi fatti finora era su cellule coltivate in laboratorio, quindi non è chiaro se gli stessi effetti ci saranno nei modelli animali o negli esseri umani, o se ci sarà qualche impatto sulla funzione delle cellule cerebrali. Inoltre, i livelli di cannella che un individuo dovrebbe assumere per replicare i risultati di molti degli esperimenti eseguiti, sarebbero tossici.


Tuttavia, non fa male incorporare la cannella in una dieta generale, per i suoi numerosi benefici per la salute in quanto è una spezia deliziosa e salutare per cibi e bevande. Aggiungere la cannella al caffè o al tè, spolverarla su pane tostato, cereali o farina d'avena e scuoterla sulla frutta cotta o cruda sono solo alcuni dei modi per includerla nel tuo piano nutrizionale quotidiano. La cannella può essere assunta anche come integratore, sotto forma di capsule (si consigliano due capsule da 500 mg al giorno).

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.