Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I malati di Alzheimer devono essere autorizzati a guidare?

Una causa per omicidio colposo in California suscita la domanda: ai malati di Alzheimer dovrebbe essere vietato guidare?

Secondo il Daily Mail, Lorraine Sullivan, di 85 anni, ha girato a sinistra in senso contrario al traffico sulla via del ritorno da un viaggio al supermercato nel maggio 2010. Una Mercedes ha sbattuto sul suo lato del passeggero, dove era seduto il suo fidanzato di 30 anni, William Powers, che è morto sei settimane dopo per le ferite subite nell’incidente.

 

La sua famiglia ha recentemente citato in giudizio il dottor Arthur Daigneault, l'internista che ha curato la Sullivan per la demenza per due anni. "La legge della California impone ai medici di individuare i pazienti con ‘disturbi caratterizzati da vuoti di coscienza' e di segnalarli alle autorità sanitarie locali, che a sua volta informano il Dipartimento della Motorizzazione", ha riferito il Morris Daily Herald. Tali disturbi comprendono l’Alzheimer.

Una giuria ha giudicato Daigneault "in nessun modo responsabile" per la morte di Powers dopo che il suo avvocato difensore ha sostenuto che non c’è alcuna prova che indica che la demenza della Sullivan abbia causato l'incidente. Resta il fatto che la Sullivan ha detto a Daigneault che aveva problemi di memoria, secondo il Daily Mail. Quindi a una persona che soffre i sintomi dell’Alzheimer dovrebbe essere permesso di continuare a guidare?

Uno studio del 2008 ha dimostrato che chi guida con l’Alzheimer ha più incidenti e ottiene risultati peggiori nei test su strada rispetto alle persone della stessa età che non hanno la malattia. Tuttavia, i ricercatori hanno concluso che "alcuni individui con demenza molto mite possono continuare a guidare in modo sicuro per lunghi periodi di tempo”. E raccomandano regolari valutazioni di follow-up di tali individui.

Uno studio pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society suggerisce altresì che i malati di Alzheimer possono essere in grado di guidare per un massimo di tre anni dopo che hanno avuto la diagnosi.

A differenza della California, l’Ohio non richiede a un medico di segnalare i pazienti che possono essere troppo deteriorati per guidare. Ma un medico che curava un uomo di Cleveland di 85 anni per il cancro alla prostata ha scritto 12 anni fa che "I medici devono comunque denunciare i guidatori deteriorati che mettono chiaramente in pericolo se stessi e/o la sicurezza del pubblico e devono usare il loro miglior giudizio per determinare quando è il momento della segnalazione".


Questo paziente del medico aveva confidato che stava avendo problemi di memoria, ma si è perso andando ad un appuntamento a meno di un chilometro da casa. Quando le è stato suggerito di fare un test di guida, ha esitato, come avrebbe fatto la maggior parte delle persone. "E se quel test non va bene?", Ha chiesto. "Devo essere in grado di uscire dal mio appartamento. Devo essere in grado di arrivare al supermercato e alla farmacia." Alla fine lo ha convinto a coinvolgere il figlio in Arizona.


La Mayo Clinic suggerisce che i parenti dei malati di Alzheimer impediscano al loro caro la guida quando:

  • mostra problemi di guida verso o da un luogo familiare;
  • non è sicuro quando girare o cambiare corsia;
  • confonde acceleratore e freno;
  • non presta attenzione a semafori o segnali;
  • ha difficoltà a prendere decisioni;
  • non si conforma a una velocità adeguata; 
  • guida sopra o a contatto dei cordoli.


Naturalmente, alcuni guidatori superano il segnale di stop senza soffrire di demenza. "Se non sei sicuro che la persona amata possa guidare in sicurezza", la Mayo Clinic aggiunge, "chiediti se ti senti al sicuro seduto in un veicolo guidato dalla persona con Alzheimer - o se ti senti sicuro che essa trasporti i tuoi figli o altre persone".

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Miranda S. MillerPubblicato da Miranda S. Miller in Legal Examiner il 19 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.