Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Problemi di invecchiamento o qualcosa di più?

Invecchiamento normaledimezza-il-rischio-demenza-chi-conduce-una-vita-tranquilla-e-socialmente-attivaUn mito comune sull'invecchiamento è che, quando le persone invecchiano, dovranno inevitabilmente sperimentare perdite di memoria.

Anche se è vero che l'invecchiamento normale provoca alcuni cambiamenti del cervello legati all'età, compresi piccoli cambiamenti nella memoria, spesso definiti "problemi di vecchiaia", le modifiche non hanno effetto sulla propria capacità di svolgere in modo indipendente e in modo sicuro le normali attività quotidiane.


Da un lato si potrebbe ritenere che sia una buona notizia, ma dall'altra, secondo l' Alzheimer’s Association, un americano su otto sopra i 65 anni ha l’Alzheimer e quasi la metà di quelli oltre gli 85 anni ricevono questa diagnosi. Queste statistiche sorprendenti inducono molti a temere che anche loro un giorno potrebbero avere l’Alzheimer, soprattutto dal momento che quasi tutti conoscono qualcuno che ha perdite di memoria.


Ecco alcuni suggerimenti per coloro che sono preoccupati perché, essi stessi o una persona cara, mostrano segni di compromissione della memoria e stanno cercando in tutti i modi di distinguere la dimenticanza normale dall’Alzheimer o una demenza correlata.

 

Cercare di evitare di negare. In un primo momento, pur con la consapevolezza che la perdita di memoria sta interessando la vita di una persona, una delle prime reazioni, sia della persona che dei suoi cari, spesso è evitare di parlarne o addirittura negarlo. E' particolarmente difficile quando i famigliari vedono solo di tanto in tanto il loro caro con segni di dimenticanza, anche se si parlano regolarmente al telefono, poiché è facile perdere alcuni dei segni di disturbi della memoria. Le occasioni speciali, come ad esempio le vacanze, offrono opportunità per valutare ulteriormente la situazione, visitandoli a casa loro e trascorrendo lunghi periodi di tempo insieme. Per alcuni, potrebbe essere sorprendente scoprire che il proprio familiare o un amico, da sempre organizzato e indipendente, inizia a mostrare segni di perdita di memoria, come ad esempio consentendo a piatti e giornali ad accumularsi, facendo acquisti insoliti, dimenticando nomi, date e luoghi, o avere tali cambiamenti evidenziati nell’aspetto e nella personalità.

 

Informarsi. L' Alzheimer’s Association ha sviluppato i 10 segnali di pericolo dell’Alzheimer per aiutare a capire la differenza tra i normali cambiamenti legati all'età e la malattia. Secondo l'Associazione, il sintomo precoce più comune è la difficoltà a ricordare informazioni appena apprese, perché le prime fasi della malattia interessano la parte del cervello responsabile della formazione dei ricordi. Con la sua diffusione in tutto il cervello, si possono sviluppare sintomi cerebrali quali confusione, disorientamento, cambiamenti di personalità, azioni insolite e comportamenti impegnativi. A chiunque abbia intenzione di trascorrere del tempo con un famigliare anziano di cui si sospettano disturbi della memoria, consiglio vivamente di rivedere questi segnali di pericolo prima della visita.

 

Consultare un medico. Statistiche e informazioni sull’Alzheimer sono abbondanti, e la paura di una diagnosi può indurre qualcuno a chiudere un occhio di fronte a cambiamenti nel comportamento. E' importante ricordare, tuttavia, che molti altri fattori, oltre all’Alzheimer, possono causare la dimenticanza. Fare il primo passo e pianificare uno screening completo della salute con il medico può aiutare a scoprire la causa della perdita di memoria. Alcune forme di perdita di memoria possono anche essere reversibili, come ad esempio quelle causate da condizioni mediche (ad esempio i disturbi della tiroide), effetti collaterali dei farmaci, uso di alcool e carenze nutrizionali. Come nel caso di altri cambiamenti in materia di salute, una diagnosi precoce è la chiave per un piano di gestione che funziona.

 

Stabilire contatti per ottenere assistenza. Se tu o un tuo caro ricevete una diagnosi di Alzheimer o di una demenza correlata, ci sono molti strumenti e risorse disponibili per fornire assistenza e supporto a te e all’altro. Gruppi di sostegno, auto-mutuo-aiuto, supporto psicologico e organizzazioni locali come l’Associazione Alzheimer sono tutte risorse molto utili.

 

Continuare a vivere la vita nella sua pienezza. Anche se ad oggi non c’è una cura, ci sono alcuni farmaci che possono aiutare a rallentare la progressione della malattia così come molti interventi terapeutici e le tecniche di comunicazione che possono fare una grande differenza nella cura delle persone con Alzheimer e demenze correlate. La ricerca indica che rimanere attivi e socialmente impegnati è di grande beneficio. Anche se si sta sperimentando perdita di memoria a breve termine, molti dei ricordi a lungo termine rimangono vivi e, attraverso i ricordi, l'ascolto della musica, danza, arte, avere cura di animali domestici e di interagire con i bambini, una persona può continuare a mantenere una qualità di vita elevata.


Anche se sappiamo che non tutti quelli che invecchiano svilupperanno l’Alzheimer, se si vedono segnali e sintomi di perdita di memoria in sé o in una persona cara, bisogna approfondirlo ulteriormente per determinare se è solo a causa di "problemi di vecchiaia" o è veramente la demenza.


Fare questo passo può essere spesso difficile e richiede molto coraggio. Assicurarsi di trovare appoggio dalla famiglia, dagli amici e dalle risorse disponibili.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Rita Altman, R.N.Pubblicato da Rita Altman, RN in The HuffingtonPost il 18 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)