Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattare con il paziente di demenza al momento del pasto [3a parte]

Le strategie per i pranzi delle persone con demenza sono un punto complicato, e nessuna strategia funziona per tutti. Con un po' di pazienza, informazioni e creatività, molte delle sfide comuni possono essere affrontate, per aumentare la capacità del paziente di partecipare ai pasti e consumare una quantità adeguata di cibo e liquidi.

Qui ci sono alcuni comportamenti e sfide ulteriori, e i suggerimenti per affrontarle.


Il paziente presta poca o nessuna attenzione ai pasti.

Questa è spesso la maggiore fonte di frustrazione per le famiglie e i caregivers! Quante volte si entra nella sala da pranzo e si sentono i caregivers che ammoniscono un paziente con "Devi mangiare! Non hai mangiato niente! Finisci il tuo pasto!".

  • Mantenere pasti e spuntini a intervalli regolari.
  • Provare con il cibo da mangiare con le mani.
  • Usare piatti dai colori vivaci, come il rosso, che contrastano con il cibo.
  • Mantenere l'ambiente della sala da pranzo tranquillo e piacevole.
  • Chiedere a caregivers, famigliari e personale di parlare al paziente durante i pasti, non tra di loro.
  • Assicurarsi che il paziente sia sistemato su una sedia in modo confortevole e adeguato. Evitare i pasti a letto.
  • Presentare un cibo (e relative posate) alla volta. A volte gli alimenti devono essere messi in ciotole separate o piatti di piccole dimensioni.
  • Monitorare la temperatura di cibi e liquidi, non lasciarli raffreddare troppo, ma impedire a latte e altre bevande fredde di riscaldarsi.
  • Dire al paziente quale pasto avrà, e ciò che viene servito. Non chiedergli di mangiare quello che dice di non gradire, anche se l'ha apprezzato in passato.
  • Ruotare i piatti in modo che il cibo sia direttamente di fronte al paziente; i pazienti spesso non si accorgono di cibi e liquidi che sono fuori della loro linea diretta di vista.
  • Sedere il paziente sempre nella stessa zona.
  • Permettere al paziente di andarsene e tornare se si agita troppo. Tenere un po' del cibo per dopo, o offrire spuntini più frequenti.


Il paziente diventa molto emotivo, agitato, o anche aggressivo.

Le reazioni catastrofiche ai cambi e agli ambienti stimolanti sono un sintomo tipico di alcune fasi della demenza, e possono verificarsi quando il paziente viene portato in una sala da pranzo, o quando una persona con demenza pranza con la famiglia.

  • Dire sempre dire al paziente dove si sta andando.
  • Permettere loro di rifiutarsi di mangiare in un ristorante o in una sala da pranzo. Costringerli in una specifica situazione non potrà che aggravarne i comportamenti.
  • Scegliere un ambiente tranquillo dove cenare, e controllare il livello di rumore e la quantità di attività nella sala da pranzo.
  • Limitare il numero di visitatori e di "aiutanti" durante un pasto.
  • Evitare troppi consigli o indicazioni. Alcuni pazienti hanno bisogno che si parli con loro il meno possibile.
  • Mantenere costanti il posto e il modo di sedersi.
  • Mai, mai sgridare o parlare al paziente durante uno sfogo, o permettere ad altri di farlo. Portare il paziente in una stanza o in un'altra area e lasciare che si calmi, e quindi portargli il pasto.
  • Sederlo vicino a pazienti che non lo distrae, lo aggrava, o che lo angoscia in qualsiasi modo. Non sedere una persona che si agita facilmente accanto a un paziente che fa domande ripetitivamente, o, peggio, parla a voce alta o grida.


Nel post della prossima settimana ci saranno alcuni suggerimenti finali. Qualcosa ha funzionato per te? Puoi dirlo nei commenti in calce a questo articolo.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Jennifer Kay-WilliamsPubblicato da Jennifer Kay-Williams in AdvanceWeb.com il 8 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)