Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I benefici del massaggio per i pazienti con demenza

I benefici del massaggio per i pazienti con demenza
Credo da tempo che se tutti potessimo iniziare la giornata con un buon massaggio alla schiena e alle spalle il mondo sarebbe un posto più tranquillo.


Il massaggio non aiuta solo ad alleviare lo stress e la tensione, esso viene usato sempre più come complemento ai trattamenti medici tradizionali.


Per esempio, in alcuni centri oncologici, dei terapeuti massaggiatori volontari offrono massaggi rilassanti ai pazienti sottoposti a chemioterapia.


E ora, la Avita of Stroudwater, la struttura di assistenza alla memoria che è diventata la casa di mia madre, offre massaggi agli ospiti e ai loro visitatori. Ogni due settimane, la massaggiatrice Beth Mitchell porterà sul posto la sua sedia per massaggi e renderà felici le persone. Non ho esitato a iscrivere mia madre a un massaggio di 10 minuti il primo giorno.


Beth ha deciso di diventare massaggiatrice dopo una lunga carriera nel marketing. In un certo senso, sta tornando alla sua passione. Ha una laurea in scienze kinesiologiche (in poche parole, lo studio di come si muove il corpo) ed è personal trainer certificato. La terapia del massaggio è una scelta naturale, ma lei pensava che avrebbe lavorato nell'ambito sportivo, massaggio di atleti, persone non anziane o con demenza. E' successo per caso.


Beth ha uno studio privato a Portland. Il familiare di uno degli ospiti della Avita l'ha assunta per fare massaggi agli ospiti e al personale come regalo di Natale. "Sono venuta solo per due ore un pomeriggio di Venerdì", dice. "Ho portato alcuni dolci e la musica di Natale - Bing Crosby, Perry Como, Frank Sinatra. Alcuni degli ospiti hanno cantato insieme mentre facevo i massaggi e alcuni di loro si sono seduti a guardare. Non volevano farlo in un primo momento, ma poi, dopo aver visto altre persone ricevere un massaggio, erano un po' più aperti a provare. La maggior parte di loro erano entusiasti di averlo fatto e parlavano di quanto sia bello".


Anche per Beth è stato bello. Lei capisce la demenza. "Mio padre è stato per sette anni in una struttura d'assistenza specializzata nella demenza, e quindi questo è molto vicino a casa per me", mi ha detto. Ma comunque è stata sopraffatta dalla prima esperienza all'Avita. "Questa, credo, è stata la sorpresa più grande per me", ha detto. "Sono uscita da qui sopraffatta perché era il lavoro più gratificante che avessi mai fatto. Non l'ho visto arrivare. E' stato come, wow, chi lo pensava? Gli ospiti erano così autentici e così riconoscenti, e le persone erano sorridenti come non accadeva da tempo".


Jess Nwajei, infermiera del benessere all'Avita, dice che hanno deciso di portare dentro Beth ogni due settimane perché hanno visto rapidamente dei miglioramenti. "Pensiamo che sia un grande beneficio per ospiti e famiglie", ha spiegato. "Rilascia endorfine e allevia lo stress, stimola il sistema immunitario, aumenta la circolazione, aiuta a combattere il dolore, e diminuisce la depressione che spesso accompagna la demenza. Ci sono così tante cose che il massaggio può offrire. E' semplicemente un beneficio profondo in ogni senso".


"E' molto terapeutico", aggiunge Beth. "Molto lenitivo. Molto rilassante. Molte volte le persone con demenza iniziano ad avere difficoltà a dormire. Il massaggio aiuta molto a ripristinare i loro bioritmi naturali. Ed è il tipo di cosa che molti ospiti della casa di cura della memoria non hanno più nella loro vita. Quel tocco cosciente. Tutti ne abbiamo bisogno".


Sì, tutti ne abbiamo bisogno e questo è il motivo per cui gli ospiti sono invitati a iscriversi per un massaggio con Beth. Quando ami una persona con demenza, i livelli di stress possono diventare abbastanza alti. E sappiamo che i caregiver non si prendono cura di loro stessi.


Guardavo mentre passava dalle spalle alle mani di mia madre, tirandole delicatamente e massaggiando i palmi. "Il massaggio è meraviglioso per le dita artritiche", mi ha detto. Mi sono chiesta che pressione stava usando e come era diverso da quella che potrebbe usare su una persona meno debole. "Il tocco deve essere appropriato", ha spiegato. "Ogni individuo ha esigenze specifiche. È necessario regolarsi. A volte è solo una minore pressione o un movimento diverso. Bisogna essere molto consapevoli. Molti di loro hanno l'osteoporosi o potrebbero essere su fluidificanti del sangue o ci potrebbe essere qualche altro problema. Tutte queste cose devono essere tenute in considerazione".


Quando aveva finito, mia madre ha alzato gli occhi e ha detto: "Mi sono quasi addormentata. Era confortevole. Mi è piaciuto".


Avendo la demenza, lei potrebbe non ricordare, anche pochi minuti più tardi, di aver avuto un massaggio. Ma una cosa che ho imparato lungo la strada è che è quello che accade nel momento che conta. E in questo momento, un massaggio di Beth ha fatto sentire mia madre rilassata e curata. Direi che merita di farne uno su base regolare.

 

 

 


Fonte: Dianne Atwood / Catching Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)