Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La 'pistola fumante' biofisica: la tau passa da stato solubile ai grovigli

La 'pistola fumante' biofisica: la tau passa da stato solubile ai grovigliE' stato scoperto che la Tau fa pare delle proteine che subiscono la separazione dalla fase liquido-liquida quando è associata all'RNA che stabilisce un nuovo stato di fase. (Immagine: Peter Allen)Anche se molta parte dell'Alzheimer rimane misteriosa, gli scienziati sanno che la progressione della malattia dipende in parte da una proteina normale chiamata tau, che si aggrega formando delle specie di nodi all'interno delle cellule del cervello che alla fine strangolano i neuroni.


Eppure, fino ad ora, non sapevamo ancora come questa proteina passa dallo stato liquido solubile a quello di fibra solida.


Scoprendo una proprietà insospettabile della tau, la chimica fisica Song-I Han e il neurobiologo Kenneth S. Kosik della University of California di Santa Barbara hanno fatto altra luce sulla capacità della proteina di passare da uno stato all'altro.


E' notevole che la tau possa, in un complesso con l'RNA, condensarsi in una 'goccia' altamente compatta pur conservando le proprietà liquide. Con un fenomeno chiamato «separazione di fase», tau e RNA si tengono insieme, senza il beneficio di una membrana, ma rimangono separate dall'ambiente circostante. Questo nuovo stato concentra altamente la tau e crea una serie di condizioni in cui diventa vulnerabile all'aggregazione.


Kosik e Han descrivono le loro scoperte nella rivista PLOS Biology. "I nostri risultati, insieme alla ricerca correlata nelle neurodegenerazioni, presentano una 'pistola fumante' biofisica sul percorso della patologia tau", ha dichiarato Kosik, professore di neuroscienze all'UCSB e condirettore dell'Istituto di Ricerca Neuroscienze del campus. "I segnali di questo cammino sono la capacità intrinseca della tau di piegarsi in forme innumerevoli, di legarsi all'RNA e di formare strutture reversibili compatte in condizioni fisiologiche, come la concentrazione, la temperatura e la salinità".


I ricercatori hanno scoperto che, a seconda della lunghezza e della forma dell'RNA, fino a otto molecole tau si legano all'RNA per formare un complesso fluidico esteso. Diverse altre proteine ​​come la tau sono note per aggregarsi irreversibilmente in altre malattie neurodegenerative, come la sclerosi laterale amiotrofica (o malattia di Lou Gehrig).


"C'è una relazione interessante tra le proteine ​​intrinsecamente disordinate che sono predisposte a diventare neurodegenerative - in questo caso la tau - e questo stato di «separazione di fase»", ha dichiarato la Han, professore del Dipartimento di Chimica e Biochimica della UCSB. "Questa tappa a goccia è un serbatoio che protegge la tau o una fase intermedia che aiuta a trasformare la tau in uno stato di malattia con le fibrille, o entrambe le situazioni allo stesso tempo? Capire il ruolo fisiologico esatto di queste gocce è la prossima sfida".

 
L'analisi successiva consisterà in una ricerca intensiva sulla controparte delle gocce tau nelle cellule viventi. In un lavoro futuro, i ricercatori vogliono anche esplorare come e perché una cellula regola la formazione e la dissoluzione di queste gocce e se questo rappresenta un'incursione potenziale verso una terapia.

 

 

 


Fonte: Julie Cohen in University of California - Santa Barbara (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Xuemei Zhang, Yanxian Lin, Neil A. Eschmann, Hongjun Zhou, Jennifer N. Rauch, Israel Hernandez, Elmer Guzman, Kenneth S. Kosik, Song I Han. RNA stores tau reversibly in complex coacervates. PLOS Biology, Published: July 6, 2017. DOI: https://doi.org/10.1371/journal.pbio.2002183

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)