Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer è spesso un problema sul posto di lavoro

L'Alzheimer è spesso un problema sul posto di lavoroKris Larson a sinistra, e Sally Mainquist: entrambe hanno perso dei famigliari per l'Alzheimer.

Sally Mainquist, contabile esperta e proprietaria di piccole imprese, ha recentemente appreso da un'indagine informale tra i dipendenti che sette dei suoi 39 lavoratori hanno un genitore o un suocero che soffre di Alzheimer.


"Un collega imprenditore che conoscevo mi ha chiesto: 'Che fare?'", ha detto la scorsa settimana. "È un amico e concorrente. Ha tre figli giovani e ora sua madre ha avuto la diagnosi di Alzheimer".


La Mainquist ha un indizio. Sua madre, Jo Ann Sullivan, è morta nel 2009 a 76 anni, dopo 13 anni passati con la malattia. Lei si considera fortunata perché con i suoi cinque fratelli è riuscita ad aiutare suo padre ad assistere la mamma per anni. "L'abbiamo tenuta a casa il più a lungo possibile", ha detto la Mainquist. "E le case di cura sono così costose".


"Diventa così commovente", ha detto la Mainquist, ricordando con una lacrima la mamma felice e intelligente che era il cuore della sua grande famiglia nello Iowa. "Può essere opprimente, emotivamente. Arrivano al punto che il loro corpo è lì, ma non la loro mente. Delle prime 10 malattie, questa è l'unica senza una cura".


Credo che sia stato l'Alzheimer a derubare la mia nonna Josie della sua calda personalità. Nei primi anni '60, quando avevo 9/10 anni, i miei genitori si sono occupati dei nonni paterni malati. Ero confuso dalla situazione sempre più sconvolta della nonna, dalla sua confusione e dalle parole aspre che vomitava, a volte, su mia madre.


Papà mi diceva di ignorarlo, perché 'aveva un indurimento delle arterie'. Ho visto il sergente della II Guerra Mondiale venir meno diverse volte a causa del peggioramento della confusione, dell'ansia e della rabbia della madre.


L'Alzheimer è un problema crescente per famiglie, datori di lavoro e governo, che oggi paga gran parte del costo dell'assistenza sanitaria degli anziani attraverso Medicare e Medicaid.


"Non sono a favore di altre leggi, ma credo che i datori di lavoro dovrebbero avere più empatia per i dipendenti che affrontano questi problemi; ascolto, gruppi di sostegno, informazione", ha dichiarato la Mainquist, comproprietaria del gruppo Veritae, che fornisce alle aziende professionisti finanziari. Anche la comproprietaria Kris Larson ha perso una nonna per l'Alzheimer.


Due anni fa, la Mainquist è entrata nel consiglio direttivo del capitolo del Minnesota dell'Alzheimer's Impact Group, che raccoglie fondi, condivide informazioni, lavora con i datori di lavoro e altro ancora.


Le due proprietarie dicono ai loro dipendenti di prendersi il tempo necessario per affrontare i problemi familiari. Tuttavia, anche se la Veritae paga gli stipendi, i benefit e le imposte sui salari, i suoi dipendenti tecnicamente sono contraenti che si assumono incarichi a loro discrezione. Non tutti i dipendenti o i datori di lavoro hanno questo lusso.


Indipendentemente da ciò, la Mainquist e altri datori di lavoro trovano che  è intelligente supportare i dipendenti e aiutarli ad attingere alle risorse correlate all'Alzheimer.


Alcuni anni fa, ho scritto di Tom Allen, che allora aveva 61 anni, che ha smesso di lavorare come direttore esecutivo di una piccola associazione senza scopo di lucro per prendersi cura di sua moglie, Julie.


Allen ha trovato lavoro a tempo parziale come custode ed è entrato in una rete di assistenza per caregiver che lo ha aiutato a navigare nel sistema sanitario. Ha venduto la casa di famiglia e si è trasferito con Julie in un edificio per anziani.


Allen ha trovato aiuto attraverso «ACT on Alzheimer's», un'organizzazione di volontari del Minnesota che studia le questioni correlate [alla malattia] e esplora le iniziative economiche e innovative per aiutare i caregiver, le famiglie colpite e i contribuenti. Tenendo indipendenti i pazienti il più a lungo possibile, ACT on Alzheimer's dice che possiamo evitare parte degli enormi costi familiari e pubblici dell'istituzionalizzazione, che possono facilmente raggiungere i $ 10.000 mensili, privati o pubblici.


L'ACT on Alzheimer's è supportato da imprese, gruppi comunitari, dall'Alzheimer's Association e dagli individui interessati. Esso cerca di rendere le comunità del Minnesota più sensibili a coloro che soffrono di demenza e alle loro famiglie.


È probabile che ciascuno di noi sarà toccato in qualche modo dall'Alzheimer durante la sua carriera. Ci sono sempre più risorse disponibili per aiutare nel viaggio.

 

 

 


Fonte: Neal St. Anthony in StarTribune (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.