Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Oltre il disordine: l'accumulo compulsivo di cose

Immagina di entrare nella casa di un familiare o di un amico e di avere di fronte mucchi grandi come montagne di giornali e riviste; scatole piene di sacchetti di carta e plastica; banconi della cucina traboccanti di cibi, piatti e articoli per la casa; e biancheria sparpagliata su ogni superficie piana.


C'è spazio appena sufficiente per entrare nel soggiorno - dove il divano e le sedie sono pieni di un tale assortimento di oggetti che sembra che tu abbia scoperto gli avanzi di una vendita di oggetti usati.


Benvenuto nella casa di un accaparratore.


Solo negli ultimi anni alcuni ricercatori hanno iniziato a studiare l'accaparramento compulsivo, chiamato anche 'disturbo da accaparramento', definito come «un modello di comportamento caratterizzato da acquisti eccessivi e conservazione di articoli che hanno poco o nessun valore e da un'incapacità o indisponibilità a scartare questi oggetti che coprono le aree vitali della casa e causano un significativo disagio o danno».


Questa condizione è prevalente nel 5% degli adulti, con sintomi che compaiono solitamente nell'infanzia e peggiorano con l'età avanzata. Le persone che soffrono di depressione, ansia e disturbo da deficit di attenzione e iperattività sembrano essere più sensibili. L'accaparramento è molto più di un'offesa alla vista. Questo comportamento è associato a rischi per la salute fisica ed emotiva, a funzionamento alterato, a tensione finanziaria e a isolamento sociale.


Essere caregiver di un accaparratore presenta una serie unica di difficoltà. Diventano più difficili le attività normali come la preparazione dei pasti, la pulizia della casa e l'assistenza alle attività della vita quotidiana. Quando il disordine estremo è pervasivo, aumenta il rischio di poca igiene, di cadute e persino di incendi.


L'accumulo compulsivo è più complicato di una semplice disorganizzazione estrema. C'è un attaccamento irrazionale ed emotivo agli oggetti accumulati. Anche se gli oggetti non funzionali possono rendere indisponibile lo spazio vitale funzionale, un accaparratore sperimenta ansia semplicemente pensando di rimuovere le sue proprietà.


Le paure ossessive, come preoccuparsi di esaurire un articolo o di averne bisogno in seguito, prevengono il processo decisionale logico. Se il caregiver tenta di portare un ordine, la persona cara può rispondere con sospetto, accuse di furto o frugando nella spazzatura per vedere cosa è stato scartato.


Se ti stai prendendo cura di qualcuno che mostra questo comportamento, c'è una luce alla fine del tunnel o dovrei dire "un pavimento sotto tutti quei mucchi di cose". È possibile, anche se non necessariamente facile, affrontare gli anni di accumulo e creare un minimo di ordine dal caos.


Dovresti iniziare consultando il tuo medico ed essere assolutamente sincero sulla gravità del comportamento. Chiedi risorse. È possibile rivolgersi a un professionista della salute mentale o a un altro esperto qualificato per ottenere assistenza.


La ricerca ha dimostrato che un ambiente ordinato ti aiuterà ad essere un miglior caregiver in diversi modi. Non solo sperimenterai meno stress e sarai in grado di gestire meglio il tuo tempo, ma sarai ispirato a fornire una migliore qualità di vita a te e alla persona cara, e non è questo il motivo dell'assistenza?


Suggerimento: la ricerca dimostra che le persone sprecano fino a un'ora ogni giorno alla ricerca di oggetti messi nel posto sbagliato. Aggiungi l'accaparramento a quella statistica e alcuni oggetti potrebbero non essere mai trovati. Il modo migliore per evitare di perdere oggetti importanti è mantenere ordine.

 

 

 


Fonte: Ruth Z. W. Johnson (scrittrice, giornalista e conferenziere)

Pubblicato in TheTimesNews.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)