Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come costruire relazioni significative per i caregivers di demenza

Essere caregiver di qualcuno che ami, che sta progressivamente perdendo le capacità mentali, è duro quanto superare una guerra, una catastrofe e la miseria profonda.

Genitori che una volta erano la fonte di nutrimento e di conoscenza; che hanno lavorato duramente per prendersi cura della propria famiglia; che avevano interessi in politica, religione, sport, film, celebrità e molto altro; che si divertivano con i loro amici; che potevano essere stati tra i migliori nel loro campo; che perdono la loro maestria e diventano incapaci di gestire i propri affari o prendersi cura di se stessi nei modi più elementari, genitori che diventano dipendenti da te per prendersi cura delle loro cose, possono essere, e spesso sono, una fonte di grande tristezza.

Coniugi e amanti che erano tuoi compagni d'anima, partner nella vita, persone con cui hai condiviso i tuoi momenti più importanti, commoventi, piacevoli e impegnativi; coniugi che perdono gradualmente la loro capacità di essere con voi compagni e confidenti, possono essere anche loro una fonte di grande tristezza. Oltre a ciò, l'energia, il tempo e le risorse che servono per essere caregiver di queste persone così importanti per te, possono minare le tue forze. Senti che è più di quanto puoi sopportare.

Che cosa può aiutare? (*)

Cambiare le tue aspettative sulla persona con declino cognitivo può fare una grande differenza, ti aiuta ad essere meno frustrato e irritato dalla sue nuove incapacità e soprattutto di essere nei tuoi riguardi quello che era una volta.

Concentrarsi meno sul passato e su un futuro desiderato può rendere possibile collegare emotivamente in un modo nuovo e ottenere il massimo dai momenti che avete insieme. I nostri rapporti sono spesso orientati verso un futuro collettivo: andare in pensione insieme, viaggiare insieme, invecchiare insieme. Può essere scoraggiante mantenere un rapporto che non ha il tipo di futuro che avevamo sognato. Ma non è impossibile avere relazioni emotivamente soddisfacenti, anche se siamo terribilmente tristi per quello che abbiamo perso insieme.

Anche capire che la persona che amiamo è ancora qui, nonostante la sua impossibilità di accedere ai ricordi senza aiuto, può fare la differenza.

Ricordare insieme (anche se lo è per di più da una parte sola) può essere un'esperienza gratificante, soprattutto quando si illuminano gli occhi della persona di riconoscenza.

Parlare e coinvolgersi in vecchi interessi, nell'ascolto di musica preferita, andare a una partita di baseball o persino sentirne le sensazioni in TV, guardare vecchi film, fare una passeggiata nel vecchio quartiere; tutte queste azioni possono essere fonte di soddisfazione nel momento. Anche se i ricordi espliciti di queste esperienze scivolano via a causa dei modi complessi in cui la demenza colpisce il cervello, le connessioni emozionali restano.

Pure scoprire la possibilità di stare insieme in silenzio può essere profondamente commovente e significativo. Quando mettiamo da parte i nostri sogni fatui abbastanza a lungo da essere aperti a una vita ricca di emozioni in quel silenzio, semplicemente stare insieme può suscitare uno scambio emotivo inespresso.

Ma che dire dei momenti veramente difficili? "Papà si è perso di nuovo. E' al sicuro?" "Mamma dice che non si riconosce e urla chiamando la polizia quando la visiti". "Tua moglie ti maledice per tradirla". "Il tuo marito pretende di fare sesso con la badante". "Il tuo amico sembra perso in se stesso e non risponde per niente alla tua presenza". Cosa puoi fare? Non esiste la bacchetta magica, per allontanare i momenti brutti. Anche se, cambiando il nostro comportamento, riduciamo in loro ansia e agitazione, a volte le persone di cui ci prendiamo cura restano scollegate. Le delusioni e la rabbia di alcune persone sono così profonde che momenti di scambio sereno e amorevole sembrano impossibili. Alcuni di noi caregivers non possono sopportarlo un minuto di più.

Ma questi tempi terribili non affliggono tutte le persone per tutto il tempo, non per sempre. Può sembrare impossibile che la persona di cui ti occupi possa avere soddisfazioni significative da una vita così diversa da quella che viveva prima del declino cognitivo. Può sembrare impossibile avere un rapporto significativo e soddisfacente con un genitore, un coniuge, un partner o un amico con cui non puoi più avere conversazioni profonde. Può sembrare che non riescano a trovare una vita degna di essere vissuta. Ma per molti di loro è possibile. Anche le persone con limiti cognitivi gravi possono ricavare soddisfazioni dalla vita, ed è possibile avere rapporti significativi con loro, se impareremo a cambiare quello che vogliamo e ci aspettiamo da loro, se vediamo la persona che è ancora dentro, e sviluppiamo la capacità di vivere il momento emozionale.

* * * * * * * *

(*) Studio S. Sanders, and P. Swails: "A Quest for Meaning: Hospice Social Workers and patients with End-Stage Dementia" in Social Work Vol 56, Number 2, April 2011.

 


 Michael Friedman, L.M.S.W.Scritto da Michael Friedman, LMSW, Professore Associato Aggiunto della Scuola di Lavoro Sociale e Salute Pubblica della Columbia University. Co-autore John Zeisel, Ph.D., fondatore e presidente del The I'm Still Here Foundation e Hearthstone Alzheimer Care.

Pubblicato su AOL Healthy Living il 17 maggio 2011  - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

  Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

 Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:



Notizie da non perdere

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)