Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il farmaco Aducanumab è stato approvato dalla FDA per trattare l'Alzheimer?

L'aducanumab è una terapia farmacologica sperimentale per il trattamento del morbo di Alzheimer (MA) della Biogen, una società di biotecnologie americana con sede a Cambridge nel Massachusetts.


Il mese scorso, la US Food and Drug Administration ha concesso all'aducanumab una revisione prioritaria, il che significa che la FDA prenderà una decisione entro e non oltre il 7 marzo.


Ai primi di luglio, la Biogen ha detto in un comunicato stampa e anche nel corso di una presentazione alla  Conferenza Internazionale virtuale 2020 dell'Alzheimer's Association, che se l'aducanumab sarà approvato dalla FDA, sarebbe il primo trattamento con il potenziale di cambiare significativamente il decorso del MA.


L'aducanumab è stato originariamente sviluppato dalla società biofarmaceutica Neurimune, che ha formato una partnership con la Biogen nel 2007, e quest'ultima in seguito ha ottenuto la licenza per l'ulteriore sviluppo. La Biogen ha collaborato con la società farmaceutica Eisai per far avanzare gli studi clinici del farmaco, condotti fin dal 2017.


Il MA è una condizione neurologica progressiva che attualmente non può essere impedita, ritardata o guarita. Le attuali terapie per la malattia forniscono solo un trattamento a breve termine dei sintomi cognitivi, ma non cambiano il decorso della malattia, caratterizzata da depositi di proteine ​​note come placche amiloidi nel cervello, che si accumulano in grumi che portano infine alla morte delle cellule.


L'aducanumab è un anticorpo che punta queste placche e si lega ai grumi amiloidi e, attraverso questa interazione, il farmaco potrebbe ridurre o eliminare il numero di placche amiloidi presenti nel cervello, potendo alla fine rallentare la progressione della malattia e la neurodegenerazione.


Durante lo sviluppo clinico dell'aducanumab, la Biogen ha condotto due studi clinici di fase 3, chiamati 'Emerge' e 'Engage', nei pazienti con MA di stadio precoce.


Nello studio Emerge, i pazienti trattati con il farmaco hanno sperimentato un significativo rallentamento del declino della cognizione e delle funzioni come la memoria, l'orientamento e il linguaggio. Ci sono stati anche rallentamenti significativi nel declino sulle attività della vita quotidiana, come le faccende domestiche comuni, o la gestione delle finanze personali.


Lo studio Engage invece non ha raggiunto il suo obiettivo primario, ma i ricercatori della Biogen ritengono che un sottoinsieme di dati di questo studio possa supportare l'esito di Emerge. Il dottor Stephen Salloway, direttore del Butler Hospital Memory and Aging Program della Brown University, ha osservato:

“Per molte persone che sono nelle prime fasi del MA, l'obiettivo finale è mantenere l'indipendenza il più a lungo possibile. Se potessimo aiutare a rallentare la progressione da uno stadio a quello successivo, potremmo preservare l'indipendenza, la quale, a sua volta, potrebbe avere benefici veramente significativi per le persone con la malattia e per i loro cari.

"L'aducanumab rappresenta una innovazione potenziale che ci auguriamo possa costituire un trattamento su cui appoggiarsi nella lotta contro il MA“.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.