Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Guida con demenza: chiarimenti ai medici in GB su quando diventa inopportuna

È stata pubblicata una nuova guida per determinare il momento in cui le persone con demenza dovrebbero smettere di guidare, un aiuto per i medici e gli altri operatori sanitari. 


Ricercatori dell'Università di Newcastle, supportati dal Newcastle Biomedical Research Centre del National Institute for Health Research (NIHR), hanno collaborato con diversi partner esterni, ricercatori e operatori, per creare le linee guida che aiutano le équipe mediche a valutare e gestire adeguatamente i pazienti.


Molte persone con demenza, in particolare nelle prime fasi, sono sicure alla guida, quindi è importante che non venga loro impedito di farlo, ma prendere la decisione di chiedere a qualcuno di fermarsi può essere difficile e dura da affrontare.


Il Dr. John-Paul Taylor, docente clinico dell'Università di Newcastle e vice responsabile di ricerca sulla demenza del NIHR, ha guidato il gruppo che ha sviluppato le linee guida:

"Questa può essere una conversazione difficile per chiunque, sia come familiare che come medico, perché perdere la capacità di guidare può avere un impatto significativo sull'indipendenza e il benessere di chiunque di noi, ma chi non è più sicuro alla guida può essere fonte di preoccupazione per le famiglie e le persone care e può anche mettere a rischio il guidatore e gli altri".


Tim Beanland, responsabile di Gestione della Conoscenza dell'Alzheimer's Society, ha dichiarato:

"Sentiamo regolarmente dalle persone con demenza che essere in grado di guidare il più a lungo possibile dopo la diagnosi è davvero importante per mantenere indipendenza e identità. Anche se una diagnosi di demenza non è di per sé un motivo per smettere di guidare, bisogna decidere se qualcuno è ancora in grado di guidare in modo sicuro: questa decisione richiede giudizi individuali che possono essere clinicamente difficili e richiedono un trattamento delicato.

"Le persone con demenza hanno il diritto di rimanere indipendenti il ​​più a lungo possibile e quando vengono valutate per l'idoneità a guidare hanno il diritto di essere trattate in modo equo e aperto. Abbiamo lavorato con diverse parti interessate, tra cui il DVLA (ndt: agenzia che concede la patente in GB), per incoraggiare un processo decisionale e una comunicazione da parte dei professionisti il più possibile amichevoli per la demenza.

"L'Alzheimer's Society supporta con forza l'emissione di nuove linee guida in questo settore per i medici, che dovrebbero anche dare maggiore chiarezza alle persone con demenza e quelli che se ne occupano, su cosa aspettarsi quando vengono valutate per l'idoneità alla guida".


Il dott. Paul Donaghy, docente dell'Università di Newcastle, e uno dei principali contributori alle linee guida aggiunge:

"Non si tratta di togliere l'indipendenza delle persone diagnosticate con demenza, si tratta di chiarire la situazione ai medici con un quadro clinico che funziona con persone con lieve deterioramento cognitivo o demenza, per sostenere la loro indipendenza e mantenere la sicurezza".


Il gruppo di lavoro che ha sviluppato le linee guida include persone provenienti da diversi ambienti, tra cui persone con demenza, DVLA, Alzheimer's Society, psichiatri di vecchiaia, terapia occupazionale, psicologia clinica, infermieristica e medicina generale. [...]


Questi i cambiamenti nella sicurezza della guida che possono indicare che la guida sta iniziando a diventare non sicura:

* Giudizio visuo-spaziale

  • Modifiche alla prossimità della vettura che l'individuo sta guidando, verso veicoli fermi o in caso di sorpasso.
  • Impossibile mantenere una rotta costante in una corsia definita; difficoltà nel seguire i piccoli aggiustamenti nel percorso della strada.

* Risposta ai rischi

  • Ripetuta mancata risposta in ambienti affollati come raccordi o incroci.

* Riduzione dell'attenzione

  • Sembrare 'travolti' nelle situazioni di guida di tutti i giorni.

* Il processo decisionale

  • Declino nella capacità di prendere decisioni indipendenti durante la guida.
  • Suggerimento verbale richiesto dal passeggero.
  • Correzione eccessiva o correzione errata ai cambiamenti della direzione stradale o dell'ambiente.

* Errori nel sequenziamento

  • Mancato rilascio del freno a mano.
  • Mancato controllo dei pericoli prima di partire.
  • Problemi a cambiare marcia o non cambiarla proprio.

* Maggiore vigilanza dei passeggeri

  • I passeggeri diventano più consapevoli dei cambiamenti nelle capacità di guida quando viaggiano in macchina.
  • Un cambio dall'essere viaggiatori passivi a dover fornire suggerimenti o indizi.

 

 

 


Fonte: Newcastle University via MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Driving with Dementia or Mild Cognitive Impairment Consensus Guidelines (.pdf)

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)