Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Melatonina ed esercizio fisico agiscono contro l'Alzheimer nei topi

400px Walgreens Melatonin 2010 20 07 150x150 Melatonin and exercise work against Alzheimers in mice400px-Walgreens_Melatonin-2010-20-07Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Barcellona Biomedical Research Institute (IIBB), in collaborazione con l'Università di Granada e dell'Università Autonoma di Barcellona, mostra l'effetto combinato di due terapie neuroprotettive contro l'Alzheimer nei topi.

L'esercizio fisico giornaliero volontario e assunzione giornaliera di melatonina, entrambi i quali sono noti per gli effetti che hanno nella regolazione del ritmo circadiano, mostrano un effetto sinergico contro il deterioramento del cervello nel topo 3xTg-AD, che ha tre mutazioni dell'Alzheimer.


"Da anni sappiamo che la combinazione di diverse terapie anti-invecchiamento come l'esercizio fisico, una dieta mediterranea, e il non fumare, aggiunge anni alla propria vita", ci spiega Coral Sanfeliu dell'IIBB. "Ora sembra che la melatonina, l'ormone del sonno, abbia anche importanti effetti anti-invecchiamento". Gli esperti hanno analizzato l'effetto combinato dello sport e della melatonina nei topi 3xTg-AD che erano nella fase iniziale dell'Alzheimer e presentavano difficoltà di apprendimento e cambiamenti nel comportamento come l'ansia e l'apatia.


I topi sono stati divisi in un gruppo di controllo e altri tre gruppi soggetti a trattamenti diversi: (1°) esercizio con illimitato uso di una ruota per correre, (2°) melatonina (una dose equivalente a 10 mg per kg di peso corporeo), e (3°) una combinazione di melatonina e esercizio fisico volontario. Inoltre, è stato incluso un gruppo di riferimento di topi che non presentavano le mutazioni della malattia. "Dopo sei mesi, lo stato dei topi sottoposti a trattamento era più vicino a quello dei topi senza mutazioni rispetto al proprio stato patologico iniziale. Da questo si può dire che la malattia è notevolmente regredita", afferma Sanfeliu.


I risultati, che sono stati pubblicati sulla rivista Neurobiology of Aging, mostrano con i tre trattamenti un generale miglioramento nel comportamento, nell'apprendimento e nella memoria. Queste procedure hanno anche protetto il tessuto cerebrale dallo stress ossidativo e fornito buoni livelli di protezione dagli eccessi di peptide beta amiloide e proteina Tau iperfosforilata causati dalle mutazioni. Per quanto riguarda i mitocondri, l'effetto combinato ha determinato un aumento negli indicatori analizzati sul miglioramento delle prestazioni che non sono state osservate in modo indipendente.

 

Il trattamento non è facilmente trasferibile agli esseri umani

"Trasferire i trattamenti efficaci negli animali ai pazienti umani non è sempre coerente, dato che negli esseri umani la malattia si sviluppa nell'arco di diversi anni, così che quando comincia ad affiorare la perdita di memoria, il cervello è già molto deteriorato", specifica l'esperto IIBB. Tuttavia, diversi studi clinici hanno trovato segni di benefici fisici e mentali in chi soffre di Alzheimer derivanti da entrambi i trattamenti. Gli autori affermano che, fino a che non sarà trovato un efficace trattamento farmacologico, è essenziale adottare abitudini di vita sane per ridurre il rischio di insorgenza della malattia, oltre a ridurre la gravità dei suoi effetti.

 

Il dibattito sulla melatonina

L'uso della melatonina, un ormone sintetizzato dal neurotrasmettitore serotonina, ha effetti positivi che possono essere utilizzati per il trattamento di esseri umani. Dopo l'approvazione della melatonina come farmaco nell'Unione europea nel 2007, sono in aumento i test clinici su questa molecola. Ha sostenitori così come detrattori, e l'evidenza scientifica non è ancora stata in grado di unire i diversi punti di vista.


Secondo il Natural Medicines Comprehensive Database, la melatonina è probabilmente efficace per i disturbi del sonno nei bambini con autismo e ritardo mentale e nelle persone non vedenti, e forse efficace in caso di jet-lag, scottature e ansia pre-operatoria. "Tuttavia, altri studi che utilizzano la melatonina come farmaco mostrano il suo alto livello di efficacia", spiega Dario Acuña-Castroviejo, che ha studiato la melatonina per diversi anni al Parco Tecnologico di Scienze della Salute dell'Università di Granada.


L'esperto sottolinea che esiste già un consenso internazionale, promosso dalla British Association for Psychopharmacology, pubblicato anche sul Journal of Psychopharmacology nel 2010, che considera la melatonina come trattamento di prima scelta per l'insonnia nei pazienti di età oltre 55 anni. Tale consenso viene ora trasferito ai casi di insonnia nei bambini. Il suo uso nel trattamento di malattie neurodegenerative sta guadagnando maggiore sostegno scientifico nella sclerosi laterale amiotrofica, nell'Alzheimer, e nella distrofia muscolare di Duchenne.


"Anche se sono ancora necessari molti altri studi e test clinici per valutare le dosi di melatonina efficaci in una vasta gamma di malattie, le proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie della melatonina significano che il suo uso è fortemente consigliato per le malattie che evidenziano stress ossidativo e infiammazione"
, dichiara Acuña-Castroviejo. Questo è il caso per malattie come l'epilessia, l'affaticamento cronico, la fibromialgia, e anche il processo di invecchiamento, in cui sono disponibili dati che evidenziano i vantaggi della melatonina, anche se detti dati non sono definitivi.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato in Science Blog il 26 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)