Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ridurre la confusione intorno aiuta le persone con decadimento cognitivo lieve

Un nuovo studio condotto dal Georgia Tech e dall'Università di Toronto suggerisce che i deficit di memoria nelle persone con diagnosi di Alzheimer allo stadio iniziale possono essere dovuti, in parte, ai problemi nel determinare le differenze tra oggetti simili.

I risultati inoltre sostengono le sempre più ricerche indicano che una parte del cervello, una volta ritenuto esclusivamente di supporto della memoria (il lobo temporale mediale), svolge anche un ruolo nella percezione dell'oggetto.


I risultati sono pubblicati nel numero di ottobre di Hippocampus. Il decadimento cognitivo lieve (MCI) è una malattia ritenuta di solito un precursore dell'Alzheimer. I ricercatori dello studio, in partnership con l'Emory Alzheimer's Disease Research Center, hanno testato pazienti con MCI sulla loro capacità di determinare se due immagini ruotate, messe fianco-a-fianco, erano diverse o identiche.

  1. Nei test ad alta interferenza, sono state mostrate molte foto della stessa cosa (un oggetto simile a una bolla). Le foto, quando non erano una coppia perfetta, variavano solo leggermente per forma o per colore o per motivo di riempimento. Come ci si aspettava, i pazienti con MCI hanno lottato molto per identificare le coppie identiche.
  2. Nei test a bassa interferenza, questi oggetti tipo bolle, sono stati intervallati da test dove le differenze erano più estreme e con ampie variazioni. Ad esempio, l'immagine di una farfalla, era mostrata accanto alla foto di un forno a microonde. Inframmezzando gli oggetti tipo bolle molto simili, con foto di oggetti dissimili ha ridotto notevolmente la quantità di interferenza.


"Riducendo il grado di interferenza percettiva si migliora la percezione dell'oggetto dei pazienti, riducendo il numero di caratteristiche visivamente simili"
, ha detto il leader del progetto Rachel Newsome, studente dottorato di ricerca dell'Università di Toronto e laureata al Georgia Tech.


Assistant Professor Audrey DuarteI risultati suggeriscono che, in determinate circostanze, ridurre la "confusione visiva" potrebbe aiutare i pazienti MCI con le attività quotidiane. Per esempio, i pulsanti su un telefono tendono ad avere la stessa dimensione e colore. Solo i numeri sono diversi: una leggera differenza visiva per qualcuno che lotta con la percezione dell'oggetto. Una soluzione potrebbe essere un telefono con pulsanti di varie dimensioni e colori diversi.


Le persone con diagnosi di MCI non sono stati gli unici a lottare nello studio. I ricercatori hanno condotto gli stessi test sui candidati a rischio di MCI, le persone che in precedenza non avevano mostrato alcun segno di deterioramento cognitivo. Hanno eseguito gli stessi test di quelli con MCI, suggerendo che il test di percezione potrebbe essere utilizzato come un primo indicatore di deterioramento cognitivo.


"La gente spesso associa MCI e demenza solo alla compromissione della memoria", ha detto Audrey Duarte (foto a sinistra), assistente Professore di Psicologia al Georgia Tech, uno degli autori dello studio. "Memoria e percezione sembrano essere intrecciati nella stessa area del cervello umano".


La Duarte e i suoi colleghi sono nel numero crescente di ricercatori che studiano l'Alzheimer che credono che i danni in una piccola zona dei lobi temporali mediali (corteccia peririnale) influenzino la percezione dell'oggetto.


"Non solo la memoria sembra essere strettamente legata alla percezione, ma è anche probabile che una influenzi l'altra"
, ha detto Morgan Barense dell'Università di Toronto, l'ultimo membro del gruppo. "I malati di Alzheimer possono avere problemi a riconoscere il volto di una persona cara, non solo perché non la ricordano, ma anche perché non sono in grado di percepire correttamente la sua combinazione di caratteristiche distinte, per cominciare".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Georgia Institute of Technology.

Riferimento:
Rachel N. Newsome, Audrey Duarte, Morgan D. Barense. Reducing perceptual interference improves visual discrimination in mild cognitive impairment: Implications for a model of perirhinal cortex function . Hippocampus , 2012; 22 (10): 1990 DOI: 10.1002/hipo.22071.

Pubblicato in ScienceDaily il 1 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto: Georgia Institute of Technology

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.