Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Controllo della malattia vascolare è cruciale per ridurre la prevalenza di Alzheimer

Nel corso degli ultimi 15 anni, i ricercatori hanno trovato una significativa associazione tra malattie vascolari (come ipertensione, aterosclerosi, diabete di tipo 2, iperlipidemia), e le malattie cardiache e un maggiore rischio di Alzheimer.

In un numero speciale del Journal of Alzheimer's Disease, esperti forniscono una panoramica completa dei processi patologici, biochimici e fisiologici che contribuiscono al rischio di Alzheimer e dei modi che possono ritardare o invertire queste anomalie legate all'età.


Jack C. de la Torre, MD, PhD"I fattori di rischio vascolare per l'Alzheimer offrono la possibilità di ridurre notevolmente la demenza incidente, con l'individuazione precoce e l'adeguato trattamento medico di questi precursori probabili del deterioramento cognitivo e della demenza", dice Jack C. de la Torre, MD, PhD, (foto) della University del Texas di Austin. "Una maggiore comprensione, assieme a strategie di prevenzione, potrebbero costituire un passo avanti monumentale nella riduzione della prevalenza mondiale dell'Alzheimer, che raddoppia ogni 20 anni".


L'edizione esplora il modo in cui la malattia vascolare può influenzare il flusso ematico cerebrale e deteriorare la segnalazione, contribuendo all'Alzheimer (AD). Viene affrontata la diagnostica dei fattori di rischio cardiovascolare in AD, come pure i potenziali approcci terapeutici. Paradossalmente, la presenza di fattori di rischio vascolare in mezza età è associata a maggiore sviluppo di AD, rispetto alla malattia vascolare in tarda età. In effetti, alcune ricerche suggeriscono che i sintomi vascolari più avanti nella vita possono avere un effetto protettivo contro lo sviluppo della malattia. Sono discussi i meccanismi fisiopatologici che possono essere alla base di questo fenomeno.


Ad oggi, gli studi che hanno come obiettivo principale i fattori di rischio cardiovascolare nella prevenzione di AD rimangono inconcludenti, ma sono diventati un elemento centrale della ricerca internazionale, come descritto da autori di questo volume speciale nelle loro rassegne. Si discute anche della natura multifattoriale dell'AD e della necessità di identificare la finestra di tempo adeguata per l'intervento nella progettazione di interventi possibili, e delle questioni metodologiche che dovranno essere affrontate per ottenere una progettazione ottimale di nuovi studi randomizzati e controllati.


Sono discussi anche i percorsi promettenti di trattamento, come il potenziale della terapia con luce a basso livello per aumentare il tasso di consumo di ossigeno nel cervello e migliorare la capacità metabolica corticale, e la possibilità che alcune classi di farmaci antiipertensivi riducano il rischio e la progressione di AD più di altri.


Il dottor De La Torre osserva che la presenza di fattori di rischio vascolare non è un percorso assoluto verso la demenza, e può essere altrettanto importante studiare come e perché gli individui cognitivamente normali, ma che hanno un rischio vascolare, sono in grado di evitare la demenza. "Ridurre la prevalenza dell'Alzheimer, concentrandosi al momento sui fattori di rischio vascolari per l'Alzheimer, non è un compito semplice o facile con la nostra tecnologia limitata. Ma il compito deve iniziare da qualche parte e senza indugio, perché il tempo sta per scadere per milioni di persone il cui destino con la demenza può iniziare molto presto", conclude.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della IOS Press BV, via AlphaGalileo.

Pubblicato in ScienceDaily il 5 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.