Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alterazioni che aumentano rischio di Alzheimer e malattie mentali sono presenti nei neonati

Rebecca Knickmeyer Santelli Alcune alterazioni del cervello tipiche degli adulti con varianti genetiche comuni legate a disturbi come l'Alzheimer, la schizofrenia e l'autismo sono visibili anche nelle scansioni del cervello dei neonati.

"Questi risultati suggeriscono che lo sviluppo prenatale del cervello può influenzare in modo rilevante il rischio psichiatrico in seguito nella vita", ha detto Rebecca C. Knickmeyer Santelli, PhD, (foto) autrice principale dello studio e assistente professore di psichiatria alla School of Medicine dell'Università del North Carolina.


Lo studio, pubblicato dalla rivista Cerebral Cortex oggi, 3 Gennaio 2013, è stato effettuato su 272 bambini ai quali è stata effettuata la risonanza magnetica agli UNC Hospitals poco dopo la nascita. Il DNA di ognuno di loro è stato testato per 10 variazioni comuni in 7 geni collegati alla struttura del cervello degli adulti. Questi geni sono stati implicati in condizioni come la schizofrenia, il disturbo bipolare, l'autismo, l'Alzheimer, i disturbi d'ansia e la depressione.


"Per alcuni polimorfismi - tipo la variazione nel gene APOE associata all'Alzheimer - i cambiamenti del cervello nei bambini sembra molto simile ai cambiamenti del cervello che si trovano negli adulti con le stesse varianti", dice la Knickmeyer. "Questo potrebbe stimolare una nuova interessante linea di ricerca incentrata sulla prevenzione dell'insorgenza della malattia, attraverso un intervento molto precoce nei soggetti a rischio".


Ma questo non vale per ogni polimorfismo studiato, dice John H. Gilmore, MD, autore senior dello studio e Thad & Alice Eure Distinguished Professor e Vice Presidente per le questioni Scientifiche e di Ricerca del Dipartimento di Psichiatria della UNC.


Ad esempio, lo studio comprendeva due varianti del gene DISC1. Per una di queste varianti (chiamata rs821616) il cervello neonatale sembra molto simile al cervello degli adulti con questa variante. Ma non c'è alcuna somiglianza tra il cervello infantile e quello adulto per l'altra variante, la rs6675281. "Questo suggerisce che i cambiamenti cerebrali associati a questa variante del gene non sono presenti alla nascita, ma si sviluppano nel corso della vita, forse durante la pubertà", ha detto Gilmore.


"E' affascinante che diverse varianti dello stesso gene abbiano tali effetti unici nei tempi in cui influenzano lo sviluppo del cervello", ha detto la Knickmeyer.


Oltre alla Knickmeyer e a Gilmore, gli altri autori sono: Jiaping Wang, PhD; Hongtu Zhu, PhD; Xiujuan Geng, PhD; Sandra Woolson, MPh; Robert M. Hamer, PhD; Thomas Konneker, BA; Weili Lin, PhD; e Martin Styner, PhD. Sono tutti della UNC, tranne Konneker, che era alla UNC, ma ora è uno studente di dottorato all'Università della California di Santa Cruz. Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of North Carolina School of Medicine, via Newswise.

Riferimento:
Rebecca C. Knickmeyer, Jiaping Wang, Hongtu Zhu, Xiujuan Geng, Sandra Woolson, Robert M. Hamer, Thomas Konneker, Weili Lin, Martin Styner, and John H. Gilmore. Common Variants in Psychiatric Risk Genes Predict Brain Structure at Birth. Cereb.Cortex, January 2, 2013 DOI: 10.1093/cercor/bhs401.

Pubblicato in ScienceDaily il 2 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)