Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Apprendimento del computer può identificare i segni di Alzheimer dal racconto di Cenerentola

cinderellaUno dei test chiede al paziente di narrare una storia, come quella di Cenerentola, un compito complesso, che richiede loro di integrare una serie di caratteri ed eventi in una linea del tempo che possono ricordare.

Un nuovo studio, eseguito da ricercatori della St George's University of London, ha identificato i punti di forza e le limitazioni dei compiti diversi usati per rilevare i primi segnali del morbo di Alzheimer (MA) attraverso l'analisi vocale e l'apprendimento automatico.


Pubblicato su Frontiers in Computer Science, lo studio dimostra che anche se l'apprendimento automatico può essere usato per valutare i segnali della malattia negli schemi di parlato, l'attività specifica assegnata alla persona testata ha un ruolo fondamentale nella precisione del test.


La ricerca precedente del gruppo aveva dimostrato che il MA colpisce il linguaggio molto presto nella malattia e, pertanto, per rilevarlo in una fase precoce si possono usare le valutazioni linguistiche. Prima è rilevato, prima si possono considerare gli interventi che aiutano il paziente.


Questo ultimo studio aggiunge altre prove, cercando di valutare le misure e le attività che possono essere usate per testare il MA. Registrando l'audio durante le attività svolte dai partecipanti, il team di ricerca ha poi impiegato un programma di apprendimento automatico, sviluppato alla St George's, per valutare i segni di malattia.


I compiti impiegati nello studio rappresentano una gamma di metodi usati negli scenari sanitari. Uno degli approcci più comuni utilizzati dai medici è chiedere ai pazienti di descrivere una scena nota come 'cookie theft' (furto di biscotti). Altri approcci includono chiedere al paziente di narrare una storia appresa, tipo le fiabe famose come Cenerentola, un compito complesso che chiede loro di integrare una serie di caratteri ed eventi in una linea del tempo che possono ricordare.


In questo studio, per rilevare i segni del MA attraverso l'analisi vocale, i ricercatori hanno usato le valutazioni di cui sopra, nonché il richiamo procedurale (raccontare come preparare una tazza di tè), rinarrare il racconto di un romanzo (descrivendo la storia da immagini presentate in un libro per bambini senza parole) e il parlato in una conversazione (dare istruzioni a un'altra persona, descrivere un percorso attraverso punti di riferimento su una mappa).


Dopo aver valutato i risultati di 50 partecipanti all'esperimento (25 con MA lieve o lieve deterioramento cognitivo e 25 controlli sani), il team ha scoperto che la narrazione di una storia ultra-nota, come quella di Cenerentola, ha dato i risultati più accurati.


Il sistema di apprendimento della macchina usato è stato in grado di identificare se un partecipante aveva il MA o il lieve detrioramento cognitivo con una precisione del 78%, e il compito 'cookie theft' più indietro con il 76%, risultati paragonabili agli altri test esistenti per la malattia. Le altre attività valutate hanno fornito accuratezze comprese tra il 62% (ri-narrazione del racconto di un romanzo) e il 74% (richiamo procedurale).


"I nostri risultati mostrano che alterando i compiti usati per valutare il MA, abbiamo il potenziale di rilevare la malattia con una maggiore precisione attraverso l'analisi vocale", afferma Natasha Clarke, prima autrice dello studio e dottoranda alla St George's.


Notando che sono necessari studi più grandi per migliorare ulteriormente la comprensione di queste valutazioni, la Clarke aggiunge:

"A lungo termine, speriamo che questa tecnologia possa essere usata da remoto, per esempio attraverso una app per smartphone, riducendo l'ansia attorno al test della malattia. Se possiamo rendere più facile il test, è sperabile che si possa identificare prima la malattia e iniziare a trattare prima la persona".


Dopo i risultati di questo studio, il team sta ora cercando di seguire i partecipanti allo studio per un anno ancora, per valutare i cambiamenti nel tempo e ottenere ulteriori informazioni sulla progressione della malattia.

 

 

 


Fonte: St George's University of London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Natasha Clarke, Thomas R. Barrick, Peter Garrard. A Comparison of Connected Speech Tasks for Detecting Early Alzheimer’s Disease and Mild Cognitive Impairment Using Natural Language Processing and Machine Learning. Front. Comput. Sci., 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)