Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ippocampo è il narratore del cervello: tesse eventi diversi in una unica storia

Hippocampus by Life Science Databases Creative Commons

Noi amiamo le storie; troviamo più facile ricordare gli eventi quando fanno parte di una narrazione globale. Ma nella vita reale, i capitoli di una storia non seguono fluidamente uno dopo l'altro, altre cose accadono in mezzo.


Un nuovo studio di scansioni cerebrali del Centro Neuroscienze dell'Università della California di Davis, mostra che l'ippocampo è il narratore del cervello, collegando eventi separati e lontani in una singola narrativa. Il lavoro è stato pubblicato in Current Biology.


"Le cose che accadono nella vita reale non sempre si connettono direttamente, ma possiamo ricordare meglio i dettagli di ogni evento se formano una narrazione coerente", ha detto Brendan Cohn-Sheehy, dottorando dell'UC Davis e primo autore della ricerca.


Cohn-Sheehy e i colleghi del Laboratorio di Memoria Dinamica del prof. Charan Ranganath, e del Dipartimento di Psicologia, hanno usato la MRI funzionale per visualizzare l'ippocampo dei volontari mentre apprendevano e richiamavano una serie di storie brevi. Le storie, create appositamente per lo studio, erano caratterizzate da personaggi principali e secondari e da un evento. Le storie sono state costruite in modo che alcune formassero narrazioni collegate in due parti e altre no.


I ricercatori hanno riprodotto le registrazioni delle storie ai volontari nello scanner fMRI. Il giorno dopo, li hanno scansionati di nuovo mentre i volontari richiamavano le storie in un microfono. I ricercatori hanno confrontato i modelli di attività nell'ippocampo tra l'apprendimento e il richiamo delle diverse storie.


Come previsto, hanno visto più similarità nell'apprendere pezzi di una storia coerente, rispetto alle storie che non erano collegate. I risultati mostrano che i ricordi coerenti sono intrecciati insieme, ha detto Cohn-Sheehy: "Quando arrivi al secondo evento, torni al primo e ne incorpori una parte nella nuova memoria".

 

L'ippocampo tesse i ricordi

Successivamente, hanno confrontato gli schemi ippocampali durante l'apprendimento e il recupero. Hanno scoperto che quando si richiamano storie che formavano una narrativa coerente, l'ippocampo attiva ulteriori informazioni sul secondo evento, rispetto al richiamo di storie non connesse.


"Il secondo evento è dove l'ippocampo forma una memoria collegata", ha detto Cohn-Sheehy.


Quando i ricercatori hanno testato il ricordo delle storie da parte dei volontari, hanno riscontrato che la capacità di richiamare l'attività ippocampale del secondo evento era collegata alla quantità di dettagli che i volontari potevano richiamare.


Anche se altre parti del cervello sono coinvolte nel processo di memoria, l'ippocampo sembra mettere insieme i pezzi nel tempo e li forma in ricordi collegati e narrativi, ha detto Cohn-Sheehy.


Il lavoro fa parte di una nuova era nella ricerca sulla memoria. Tradizionalmente, nelle neuroscienze, i ricercatori hanno studiato i processi di base della memoria che coinvolgono informazioni disconnesse, mentre la psicologia ha una tradizione di studiare come funziona la memoria per acquisire e collegare gli eventi nel "mondo reale". Questi due campi stanno iniziando a fondersi, ha detto Cohn-Sheehy.


"Stiamo usando le scansioni cerebrali per ottenere processi di memoria realistici", ha detto.


La ricerca sui processi di memoria potrebbe in definitiva portare a migliori test clinici per le prime fasi del calo della memoria nell'invecchiamento o nella demenza o per valutare i danni alla memoria derivanti da lesioni cerebrali.

 

 

 


Fonte: Andrew Fell in University of California - Davis (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Brendan Cohn-Sheehy, Angelique Delarazan, Zachariah Reagh, Jordan Crivelli-Decker, Kamin Kim, Alexander Barnett, Jeffrey Zacks, Charan Ranganath. The hippocampus constructs narrative memories across distant events. Current Biology, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)