Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caffè e tè associati a tassi ridotti di ictus e demenza

Caffè o tè possono essere associati a un rischio minore di ictus e demenza, secondo uno studio su individui sani da 50 a 74 anni di età, pubblicato il 16 novembre su PLOS Medicine. Il caffè si è anche associato a un rischio inferiore di demenza post-ictus.


Gli ictus sono eventi pericolosi per la vita che causano il 10% delle morti a livello globale. Demenza è un termine generale che indica i sintomi relativi al declino della funzione cerebrale ed è un problema della sanità globale per l'alto onere economico e sociale. La demenza post-ictus è una condizione in cui insorgono i sintomi della demenza dopo un ictus.


Yuan Zhang e i colleghi della Tianjin Medical University di Tianjin in Cina hanno studiato 365.682 partecipanti alla UK Biobank, reclutati tra il 2006 e il 2010, e hanno studiato i loro dati fino al 2020. I partecipanti all'inizio hanno riferito il loro consumo di caffè e di tè. Nel periodo di studio, 5.079 partecipanti hanno sviluppato la demenza e 10.053 hanno avuto almeno un ictus.


Le persone che bevevano 2-3 tazze di caffè o 3-5 tazze di tè al giorno, o una combinazione di 4-6 tazze di caffè e tè, avevano l'incidenza più bassa di ictus o demenza. Gli individui che bevevano 2-3 tazze di caffè e 2-3 tazze di tè ogni giorno avevano un rischio inferiore del 32% di ictus (HR, 0,68, 95% CI, 0,59-0.79; P<0,001) e un rischio inferiore del 28% di demenza (HR, 0,72, 95% CI, 0,59-0,89; P=0,002), rispetto a coloro che non bevevano né caffè né tè.


L'assunzione di caffè da solo o in combinazione con il tè si è associato anche a un rischio inferiore di demenza post-ictus.


La UK Biobank riflette un campione relativamente sano rispetto alla popolazione generale, che potrebbe limitare la capacità di generalizzare queste associazioni. Inoltre, relativamente poche persone hanno sviluppato demenza o ictus, rendendo difficile validare accuratamente i tassi per popolazioni più grandi.


Infine, anche se è possibile che il caffè e il tè possano proteggere dall'ictus, dalla demenza e dalla demenza post-ictus, questa causalità non può essere dedotta dalle associazioni rilevate.


Gli autori hanno concluso: "I nostri risultati suggeriscono che il consumo moderato di caffè e tè separati, o in combinazione, era associato a un rischio inferiore di ictus e demenza".

 

 

 


Fonte: PLOS via Science Daily (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yuan Zhang, Hongxi Yang, Shu Li, Wei-dong Li, Yaogang Wang. Consumption of coffee and tea and risk of developing stroke, dementia, and poststroke dementia: A cohort study in the UK Biobank. PLOS Medicine, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.